Tarchetti come antesignano del giallo all'italiana

Compiendo studi sull’opera e la vita di questo grandissimo scrittore milanese appartenente al movimento della scapigliatura,si evince una nettissima indole all’intrigo non più verghiano (leggere novella x) o stile De Marchi (il cappello del prete) ma qualcosa che “mescola” l’elemento esoterico ereditato da autori come Meyrinch ad un nuovo stile narrativo che era si presente nel romanzo d’appendice italiano dei tempi ma che verrà solo molti anni dopo con l’introduzione del genere poliziesco investigativo in italia,
Nel mio breve studio che intitolai “Il macabro nella letteratuta italiana dalle origini a Scerbanenco”,mi capitò di imbattermi in una serie di racconti veramente geniali se raffrontati ai movimenti letterari dell’epoca.
Vi propongo un’idea-progetto che coltivo da quanche anno:
Secondo voi non sarebbe interessante proporre un’iniziativa editoriale sulla “Storia segreta della letteratura italiana”?

Be’,nel caso di Tarchetti non mi pare ci siano tanti segreti.Gli Scapigliati erano un po’ come i moderni “Dark”,amavano le cose macabre e Tarchetti in particolare credo nutrisse non poca ammirazione per gli scritti di Poe(autore amatissimo anche da poeti decadenti come Beaudelaire).Non credo si possa fare un parallelo con de Marchi,che al pari di Capuana inseriva gli elementi propri del romanzo nero in una cornice più realistica,com’era tradizione di quegli autori veristi affascinati dal patologico.Del resto,il romanzo nero italiano ha avuto tanti precusori;a parte il notissimo Malombra di Fogazzaro,anche I Promessi sposi di manzoniana memoria aveva tutti gli elementi tipici del noir,soprattutto nella prima edizione(il Fermo e Lucia).

Anch’io ho fatto degli studi sul buon Tarchetti, lo trovo adorabile

Sai che a me non faceva impazzire?Lo trovavo stilisticamente troppo “alla Poe”,in tema di racconti fantastici ottocenteschi europei preferisco di gran lunga Maupassant,che quando non trattava temi realistici scriveva storielline davvero da incubo.Ecco,il fantastico e l’irrazionale in Tarchetti non m’hanno mai turbato,e io dal genere chiedo proprio la capacità d’inquietare…

Beh, che ci sia di meglio in campo fantastico, siamo d’accordo. Epperò, lo stesso lo rileggo volentieri…

Ahh, gran bell’argomento…!Vi è capitato mai di leggere Buvard di Tarchetti?
E’ uno stupendo racconto sulla musica, la sensibilità e la necrofilia che ricorda molto da vicino le atmosfere di Nekromantik e Buio omega…io l’ho pure fatto leggere ai ragazzi a scuola…Tutti zitti e attenti per due ore!

Beato te;io non riesco neanche coi racconti di Bradbury e Poe…:frowning:
Comunque la necrofilia,sia pure subliminale,è un tema ricorrente tanto alla letteratura scapigliata quanto alla narrativa nera ottocentesca in generale(Poe docet).

Sai poi però il preside (avvertito dal bidello-spia) che discorsetto mi ha fatto e le sfottute dei colleghi rozzi e ignoranti (a quando la facoltà di lettere a numero chiuso? Non son tutti così per fortuna, io sono contro le proibizioni, ma ne stanno arrivando di imbecilli…):smt068

Tra l’altro, visto il titolo del topic, volevo segnalare unraccontino che è un misto tra Sette note in nero (vabbè, quello è Poe diranno Paolo e il bravissimo Tuchulca), La cripta e l’incubo e Il patto dei lupi…il racconto è Le masse cristiane, di Edoardo Calandra, leggetelo, poi mi direte che sembrerà di stare in uno di quei noir o thriller all’italiana fine anni 60 inizio anni 70!

bellissimo “Le masse cristiane”,segnalo anche “La confessione postuma” di Remigio Zena

Al posto tuo l’avrei cazziato io il preside.Tarchetti fa parte del programma di letteratura italiana del quinto anno,i suoi racconti li trovi nelle antologie scolastiche;che cazzo avevano da rimproverarti?!?Io ho finito una settimana fa una supplenza presso un istituto tecnico;agli allievi del primo anno la prof. aveva dato da leggere Un cuore rivelatore di Poe,regolarmente loggato nell’antologia.Facciano un po’ loro…

Il fatto è, caro Corrado, che io invece faccio una supplenza annuale in un liceo classico per fighettini (fighettine, visto che al 90% sono ragazze), infatti il racconto l’ho letto con quelli di terzo liceo, ma il preside s’è incazzato per il fatto che Buvard è un racconto lungo, io ho sottratto due ore alla programmazione didattica normale e due ore secondo lui per la 1racconto della scapigliatura proprio no…tra l’altro era forse un pò risentito per l’argomento (così, l’ho capito da mezze parole)…forse magari se fossi stato in un istituto tecnico magari…chissà, lì il prof. d’italiano ha più libertà!

Cazzo,un liceo classico?!?E il tuo preside s’indigna su Tarchetti?Mandalo a fare in culo da parte mia.

ma su Manzoni no, eh?:smt067

Occhio,io ho il massimo rispetto pure per Manzoni.Ma la letteratura italiana comprende tante cose,dal Dolce Stil Novo al preclaro poeta Oscar Matitoni;e questo il preside di un liceo classico non può non saperlo.A dirla tutta,potevi pure mandarlo affanculo visto che la responsabilità del programma delle classi a te affidate è tua.

E comunque,il programma ministeriale di letteratura italiana per le scuole secondarie comprende anche Tarchetti e gli Scapigliati.Venire ripresi per averlo spiegato agli alunni è inaudito;hai fatto solo il tuo lavoro,quanto tempo dedicare ai singoli argomenti delle lezioni è una decisione che spetta a te e il tuo preside dovrebbe vergognarsi.Al posto tuo me lo sarei magnato vivo,non scherzo.

Beh,caro collega, Lisander era tecnicamente ineccepibile, ma contenutisticamente, a parte Marzo 1842 e Il conte di Carmagnola contenutisticamente…cmq questo è un altro discorso. Sui nuovi programmi didattici e su come essi vengono svolti, tu sai meglio di me che se la tua scuola aderisce ad un programma di griglia valutativa il preside (che tra l’altro è di vecchio retaggio) ci tiene che si completi il programma riuscendo a finire i “maggiori”…così, lui salva il culo coi capoccia della regione e del ministero, poi io sono alla mia prima esperienza di insegnamento, fino all’anno scorso facevo il CC, fino a quando malauguratamente ho deciso di non mettere firma e di sfruttare la mia porca laurea…Dio mi fulmini, dopo un’anno mi sono già rotto i coglioni!