Tears of Kali

Segnalo che la Flamingo ha appena fatto uscire il DVD italiano di questo horror diretto da Andreas Marschall.Io non l’ho mai visto,ma ne sento dire un gran bene;peccato che da noi sia arrivato direttamente in home video,gli costava tanto distribuirlo prima in sala?Prezzo al pubblico 14-15 euro nei negozi torinesi.

Anch’io ne sentivo dire un gran che, ma dopo 10 minuti ho dovuto fermare dalla soporosi.

In effetti il meglio di se lo da verso la fine.
Io l’ho visto a più riprese come feci anche per Hans, il quale il meglio di se non si sa quando lo dia!

Addirittura!Ma è cruento,almeno?

Però Hans mi risulta essere un film surreale e difficilmente accessibile,mentre Tears of Kali viene presentato come un horror puro;insomma un film dichiaratamente “di genere”…o no?

Si in effetti il paragone voleva essere soltanto riferito alla capacità soporifera di entrambi i film, Hans concordo con te è un film molto difficile e Luis Nero non è proprio Neri Parenti mentre Tears of kali ( fra l’altro composto di tre episodi; Shakti, Devi e Kali) mi sembra molto di più un thriller psicologico-paranormale assai splatter.
Di mio non lo definirei un horror puro.

Visto:da come ne parlavate m’aspettavo peggio,invece m’è piaciuto molto.Non un capolavoro,per carità(ma dove sono,oggi,i capolavori nel cinema horror?),ma avercene!L’atmosfera è bella spessa,le truculenze assortite e l’idea che accomuna gli episodi mi garba assai.E poi,mi piace l’amore dichiarato per il cinema bis di casa nostra(graziose le citazioni a Keoma e Zombi 2).Promosso a pieni voti,per quel che mi riguarda.

Ma anche tu lo definiresti un horror puro?

Sì,certo!Il terzo episodio strizza ne metteva,e il secondo era bello trucido(poi il dottore era proprio mefistofelico;la scena dove si denuda per non macchiarsi di sangue e mette i tappi alle orecchie per non sentire le urla è priceless).Il primo effettivamente stenta un po’ a decollare,ma alla fine ti prende comunque(la scena in ascensore qualche brividino lo regala).E il prologo un filino disturbante lo è.

Passato al Ravenna Nightmare Film Festival del 2004 e vincitore del Concorso Internazionale per lungometraggi con la seguente motivazione:
“Per aver rappresentato uno sguardo originale e personale sul genere. Per il coraggio di aver abbracciato una tematica apparentemente lontana dai luoghi del cinema horror, pur utilizzando gli stilemi narrativi e l’estetica del genere”.

Continuo a pensare che tale film non sia del genere horror.
Credo sia una sorta di thriller paranormale pur presentando semza ombra di dubbio aspetti molto splatter e gore, ma horror proprio no.

Mah,io 'sti distinguo fra thriller paranormale e horror non li ho mai fatti.Insomma,una storia a base di sette occulte,demoniacci artigliati e scotennamenti mi pare rientri a buon diritto nel genere.Dirò di più:non condivido il parere espresso dalla giuria che l’ha premiato.Chi ha detto che le tematiche sarebbero lontane dal genere?Kali e i culti esoterici a lei collegati sono stati gran fonte d’ispirazione per gli autori appassionati al fantastico,basti pensare al bellissimo e agghiacciante romanzo Il canto di Kali,di Dan Simmons.

La giuria era formata da: Aldo Lado, Dardano Sacchetti, Alex Infascelli, Federico Gironi e Davide Pulici.

Tanto di cappello,ma continuo a non condividere il loro parere.Del resto Aldo Lado afferma che il suo La corta notte delle bambole di vetro non sarebbe un horror,quindi…

Riesumo il thread dopo 3 anni perchè l’ho visto anch’io, sinceramente non mi ha garbato più di tanto, certo son presenti alcune scene piuttosto disturbanti (in primis quella del prologo) però stenta parecchio ed a tratti annoia pure causa estrema lentezza.L’episodio migliore mi è parso il secondo, però mi ha dato una sensazione di lasciato a metà.