Tenet (Christopher Nolan, 2020)

Di solito giro al largo da tutti i film di cui si fa un gran can can, se poi è Nolan…ma visto che lo davano in Imax, che usa i nostri proiettori al laser, e che l’ultima volta che ho bazzicato un cinema era a Dicembre 2019, ieri sera ci siamo schiodati e si è andati a vedere l’ultima opera del tanto acclamato Nolan. E mi sono ricordato tutte le cose che mi avevano irritato di The Dark Night Rises, troppo bumbum, troppa caciara e fracasso (forse per coprire una mancanza di idee, forse per assecondare la massa di drogati da Marvel?). Quindi, sempre Nolan, sempre fracasso e bumbum, con una sceneggiatura così complicata che secondo me il suddetto si spugnettava nella sua villa pensando “ammazzaaò quanto so fico!”, e sicuramente per capirci un po’ di più è necessaria almeno una seconda visione; o forse l’ha fatta complicata apposta per obbligare la gente a tornare al cinema e staccare un altro biglietto. Il buon Alberto Farina l’ha definito un Bond girato da Haneke, non mi esporrei così tanto, certamente è buon cinema da intrattenimento che vuol essere meno idiota dei non-film (sì, sto con Scorsese) Marvel/DC/Supereroi/Bimbominchia che ormai appestano qualsiasi sala cinematografica, come se il pubblico fosse tutto regredito (mi sa che lo è). Ma mi è anche sembrato molto un provino del buon Nolan che implora la EON di assumerlo per il prossimo Bond, o spera in una acclamatio dei fan sui social. Comunque belle location, ottimi attori, Denzel Jr farebbe sicuramente un ottimo Bond (e mi sa che anche lui provinava), Kenneth Branagh è sul pezzo, Michael Caine fa un cameo ma è sempre un piacere, Elizabeth Debicki una piacevole spigolosa presenza, e c’è pure Himesh “Yesterday” Patel. Poi esci dal cinema rintronato, e quasi quasi ti mancano i film da tinello di Moretti.

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A me “di pancia” è piaciuto ma concettualmente mi ha infastidito come Interstellar. Non è possibile costruire ancora una volta la sceneggiatura basandosi sui testi di fisica e costringendo quindi l’attenzione dello spettatore ad un livello che è veramente stressante. Giustamente siamo di fronte ad un cinema fracassone (tra l’altro, non so se era un problema di volume della mia sala ma sono uscito con il mal di testa e non mi capita mai) ma Nolan non accetta che venga considerato puro intrattenimento e deve metterci qualcosa che distrae e fa pensare che stai guardando altro.
Ma se il meccanismo una volta può (forse) funzionare, come nel citato Interstellar, la sua reiterazione inizia a diventare stucchevole con effetti di deja-vu come per esempio le scene nelle quali i protagonisti rivedono se stessi.
E’ un peccato perchè il cast è valido e lui comunque è un gran regista. Solo che non si è regolato. Inception secondo me è un buonissimo film con una sceneggiatura non lineare che funziona ma evidentemente dopo si è fatto prendere la mano.

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Di solito a me Nolan piace, o perlomeno ha fatto tre film che mi son piaciuti tantissimo (The Prestige, Inception e Interstellar), e altri che più o meno mi son comunque piaciuti, tra cui ci metto pure Tenet. Visivamente rulla, niente da dire, ecco forse ha qualche problema di scrittura con una prima parte eccessivamente didascalica in cui il Protagonista (John David Washington che sarà bellino da vedere ma non è che mi abbia convinto molto come attore) si puppa gli spiegoni da gente varia (e io spettatore lì a cercare di capire), poi succedono cose e tutto va un po’ meglio ma senza convincere al cento per cento. Poi a me Nolan visivamente piace sempre molto con le sue ambientazioni spesso spoglie e minimali (e sì, fredde come tutto il resto), roba che o ti piace o ti lascia perplesso.

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Film che non lascia certo indiffrenti, i fan del regista e quanti (se ce ne sono, forse non molti) nolo conoscono abbastanza: ritmo, script, location, attori, fotografia, effetti speciali e tanto altro…
…non ho fatto classifiche o confronti, con altri film di Nolan e non, per cui con mia moglie ce lo siamo goduto passando due ore e mezza comunque distesi e rilassati…
…eppoi, non dimentichiamolo, il cinema è finzione sempre e comunque… :+1:

Comunque l’orrenda citazione finale a Casablanca è da crocifissione in sala mensa.

Ma infatti è questo che mi infastidisce in Nolan.
Non capisco il bisogno di ammantare la sua fiction con quest’aura di plausibilità scientifica.
Che poi in generale si tratta di applicazione di teorie più o meno avventurose, che ancora nessuno ha verificato, che come in Interstellar DI FATTO non aggiungono nulla al valore della storia almeno secondo me. E di cui credo al 99% degli spettatori in fondo non freghi nulla, e non sposti nulla a livello di fruizione finale dell’opera. Ergo, lo posso capire solo come marketing preventivo, ma allora si qualifica inequivocabilmente come presa per il culo.

Detto questo, alla fine lo andrò a vedere come tutti i Nolan :wink:

Interstellar è il mio preferito di Nolan, mi sa che a questo punto io faccio parte dell’1% degli spettatori a cui interessano anche queste applicazioni avventurose di teorie scientifiche (c’è da dire che in quel caso si parla di buchi neri - un argomento che mi ha sempre appassionato, ovviamente no doppi sensi :santa: e che Nolan ha lasciato tutta la parte scientifica in mano a Kip Thorne, un superguru dell’argomento che io ammiro a bomba).

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Tra l’altro a questo punto aggiungerei a supporto della teoria di una certa furbizia commerciale di Nolan il fatto che il film è tutto una citazione del Quadrato di Sator, uno degli enigmi più longevi della storia. Peccato che la cosa è buttata lì come un “guarda un po’ che ti propongo” senza alcun legame con la storia e quindi come un semplice sfoggio di conoscenza.
Però lo perdono :smile:

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Aspetto a mio avviso sopravvalutato, questo…
…non é che il film si basi, essenzialmente su ciò ma tutt’altro… :writing_hand:

Certo che non si basa su questo. È proprio qui il punto. Secondo me è come intitolare un film Massoneria e poi di massone non ce n’è neanche uno. Detto questo, la mia voleva essere solo una nota aggiuntiva alla connotazione che ho fatto di Nolan ma non per questo mi sono rovinato la visione del film :wink:

Superati, già nella scorsa settimana al 18 settembre 2020, i 200 miloni di dollari d’incasso 8dopo il week-end, quindi, le cifre si presume salite ancora notevolmente): https://cinema.everyeye.it/notizie/tenet-supera-200-milioni-incasso-buon-esordio-giappone-469699.html :writing_hand:

Visto il mese scorso in una sala deserta complice sto lockdown.
Secondo me c’è poco da dire, gran lavoro ma a Nolan è definitivamente partita la brocca che aveva gia iniziato a perdere con Inception e Interstellar. Se prima c’era un tentativo di rendere la storia minimamente intellegibile ora questo tentativo è andato definitivamente perduto.
Tenet è un film di Nolan per Nolan. Nemmeno per i fan piu feticisti di Nolan.
Bene così, si vede che è cresciuto al punto da potersi permettere di buttare fuori un film con il quale comunica di poter fare il cazzo che vuole anche se non lo capiscono tutti poco importa. Lunga vita al genio. Ci mancherebbe.
La Debicki stangona che mi lascia del tutto di ghiaccio e con dei piedi orrendi, John David Washington insipidino , forse il migliore è Pattinson ed un ormai invecchiato malissimo Branagh.
Boh.

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Versione semplificata:

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Davvero molto complesso questo film di Nolan, non mi sorprende il fatto che abbia spiazzato più di uno spettatore.

Allora: contrariamente al concetto moderno di linearità del Tempo, quello tradizionale è basato sulla ciclicità dello stesso.

Quindi, all’idea di una “evoluzione” in senso progressivo - da un ipotetico punto zero sino all’infinito - si contrappone quella della degenerazione: cioè, da una condizione di ordine primordiale (κόσμος) si passa a una condizione di dis-ordine (χάος), successivamente da rettificare. Questa idea si avvicina al, tutto sommato più recente, secondo principio della termodinamica che introduce al concetto di entropia, fondamentale nel film di Nolan.

Sinteticissima ricostruzione personale del soggetto:

  1. Abbiamo un gruppo A di persone che si trova a vivere in un contesto temporale (mi si passi questa definizione giusto per comodità) dominato dall’ordine (κόσμος);

  2. abbiamo un gruppo B di persone che si trova a vivere in un diverso contesto temporale dominato dal dis-ordine (χάος).

Questo secondo gruppo B riesce a inventare un algoritmo che consente loro di invertire le due condizioni. Ovviamente, a tutto loro vantaggio… Nel passato, trovano uno squilibrato megalomane malato terminale di cancro (molto probabilmente, a causa delle radiazioni) attraverso il quale poter attuare il loro progetto che, però, fallirà grazie all’intervento sia della Tenet, una specialissima organizzazione ultra-segreta i cui membri riescono anch’essi a saltare da un contesto temporale a un altro, sia al coinvolgimento di un agente speciale CIA il cui nome in codice è Il Protagonista, il quale, a sua volta, nel futuro, sarà proprio tra i primi organizzatori - se non il fondatore - della Tenet stessa (tutto questo se ho ben capito; ma ho sicuramente necessità di almeno una seconda visione).

Anche se inizialmente mi ha un po’ spiazzato il continuo cambio del rapporto d’aspetto durante il film, non ho nulla di particolare da dire in merito al doppio BluRay della WB, composto da un primo disco contenente il film e da un secondo disco interamente dedicato agli extra: interviste varie e promo).

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