Tesi sul Poliziesco italiano

Cari locupletati forumisti,

Il mio cuginetto di 26 anni sta pensando di fare una tesi sul Poliziesco italico per la cattedra di “Storia e Critica del Cinema” dell’Università La Sapienza di Roma.
Mi ha chiesto un aiuto per impostare il progetto di tesi.
La tesi non deve essere molto lunga (max 100 pag.) e deve essere strutturata in : una introduzione, tre capitoli e una conclusione.
In linea di massima gli ho già suggerito di partire dagli archetipi del genere e dai modelli di riferimenti: il noir americano e quello francese, per giungere al Poliziesco USA degli esordi (Bullit, Coogan’s Bluff), ma non tralasciando lo Spaghetti Western.
Poi un capitolo dedicato al genere vero e proprio, soffermandosi soprattutto sul linguaggio come elemento di rottura rispetto al cinema italiano classico.
Un altro capitolo potrebbe riguardare il ruolo del marketing per il lancio e la distribuzione internazionale di questi film.
Infine un capitolo sui parallelismi (suggeritomi da lui) tra 2 registi diversi tra loro: Fernando Di Leo e Enzo G. Castellari.

Chiunque abbia un pò di consigli da fornire è il benvenuto. Bibliografie e Webografie comprese.
Damoje na mano GDR! Ki meglio di Noi?

Perchè non si iscrive sto cugino?

Per strutturare adeguatamente la tesi,dovrebbe seguire più o meno lo schema utilizzato nel Nocturno dossier dedicato al genere: ossia,prima un’introduzione ai protopolizieschi di Germi(alludo a Un maledetto imbroglio,La Città si difende ecc.)e Lizzani,poi i veri e propri capostipiti del filone( e qui andiamo sui gangsteristici di Lenzi,i noir di Fernando Di Leo e i polizieschi d’azione di Castellari,Massi e compagnia bella).Una parte interessante immagino potrebbe essere pure la contaminazione televisiva,con tutte le moderne fiction poliziesche.

Un capitolo su tutta la diatriba sul messaggio reazionario che verrebbe veicolato dai film appartenenti al genere, magari partendo dalle rencensioni dell’epoca (e non).

Fra le conclusioni, che l’archetipo del poliziottesco ci insegna come andrebbero effettivamente trattate le donne :-p

Per non parlare delle proprietà taumaturgiche dell’acqua Pejo.
:drinkers:

perchè non ha ancora internet a casa ed è 1 totale neofita…

lA TESI Gliela hanno assegnata, cambiando totalmente argomento: Fernando Di Leo e Giorgio Scerbanenco, la trilogia del “Milieu”.

Beato lui, la dovessi fare io sarebbe davvero uno spasso.

Indicazioni e suggerimenti sono sempre i benvenuti…

Su Fernando Di Leo intanto potrebbe leggersi il Nocturno dossier uscito a suo tempo.Oltretutto si parlava dei suoi rapporti con Scerbanenco,perciò…

Eh si, quello già ce l’ha, lo comprammo insieme a Venezia2004, subito dopo la visione de I RAGAZZI DEL MASSACRO…

Se qualcuno di Voi è comunque a conoscenza di un qualsiasi testo inerente i rapporti tra i due oltre al locupletato speciale di Nocturno, mi faccia sapere!!!

Effettivamente una tesi globale sul poliziesco era troppo vasta e dispersiva. Capisco la modifica del titolo che si concentra su un argomento specifico (e nemmeno su tutto Di Leo). Almeno su questo posso parlare dalla parte di chi assegna le tesi, se pure in tutt’altro argomento.
Nel merito, è ovvio che deve leggersi (o più probabilmente rileggersi) i romanzi e i racconti di Scerbanenco, possibilmente prima di (ri)vedere i film, perchè è risaputo che in alcuni casi non c’è una piena corrispondenza. Potrebbe poi parlare, se è vivo ancora qualcuno, con coloro che hanno collaborato agli adattamenti dei testi di Scerbanenco; voglio dire, se non ho frainteso il titolo, bisogna focalizzare i rapporti Scerbanenco-Di Leo (testo letterario/sceneggiatura) e non concentrarsi solo sulla pura tecnica filmica di Di Leo. Per esempio, cogliere l’eventuale diversità del messaggio letterario da quello cinematografico, ecc.
Comunque, beato il cuginetto a prendersi quel titolo… e buon lavoro!

…siamo sicuramente oltre il tempo massimo ma questo argomento mi attira molto…
a parte qullo che viene scritto sul dossier di nocturno c’è quello che dice Di Leo negli extra di Milano Calibro9,ovvero che lui e Scerbanenco non ebbero grandi rapporti,casomai qualche scambio di battute sul finire della vita dello scrittore.
So che Scerbanenco apprezzava la scrittura di Di Leo in ambito cinematografico ma lo stesso non ebbe la possibilità di vedere sullo schermo la trasposizione dei suoi romanzi di Duca Lamberti.
Si può dire che Di Leo sia stato molto più che un regista che ha trasposto Scerbanenco sullo schermo,lui è stato la continuazione perfetta dell’animo e del senso figurativo del maestro.
Per quanto riguarda la trilogia del milieu,Scerbanenco non è circoscritto a Milano Calibro 9 e la Mala Ordina ma anche ne il Boss,Lanzetta ha dei caratteri presenti in alcuni personaggi dello Scerbanenco meno noto…

Salve a tutti!Sono nuova anche se seguo il forum spesso,ho deciso di iscrivermi per chiedervi un aiuto!Mi scuso se riporto su un topic tanto vecchio,ma l’argomento è lo stesso che vado a trattare ora e ho così pensato di non creare una sorta di copione…
Sto lavorando ad una tesi sul rapporto tra i libri di Scerbanenco e i film Di Leo.Ho già iniziato a reperire diverso materiale,come il dvd due dischi di Milano calibro 9 (e a breve prenderò il dvd de I ragazzi del massacro),il dossier nocturno dedicato a Di Leo,alcune fotocopie e un documentario che descrivono brevemente il poliziesco italiano anni ‘70 ,il testo di Lupi “Fernando di Leo e il suo cinema nero e perverso” e ovviamente i libri di Scerbanenco I ragazzi del massacro e Milano calibro 9.Ho inoltre vagato su diversi siti e forum(su questo ad es.ho letto tutto ciò che riguardava Di Leo!).C’ è altro che potete consigliarmi?Cosa pensate possa essermi utile?Ancora,oltre a I ragazzi del massacro tratto dall’omonino testo e La mala ordina + Milano calibro 9 tratti da Milano calibro 9 ci sono altri film sempre di Di Leo che si rifanno a Scerbanenco?Ci sono altri testi di questo scrittore che dovrei prendere ai fini del mio lavoro?Chiedo a voi che siete degli esperti!!Grazie!

Di Leo è anche lo sceneggiatore di Liberi armati e pericolosi

Anche La morale del genere di Gomarasca

Io, se già non l’hai fatto, leggerei le pubblicazioni sul poliziesco italiano tout court. Vedi:
http://cinemallacarta.blogspot.com/2009/08/italia-odia-il-cinema-poliziesco.html

http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-bruschini_antonio_tentori_antonio/sku-432379/citta_violente_il_cinema_poliziesco_italiano_.htm

Grazie!In realtà sul poliziesco ho letto giusto qualcosa e a breve vedrò uno speciale tv,ma per il resto mi sono concentrata su Di Leo e Scerbanenco,in accordo col professore abbiamo preferito lasciare da parte i preamboli sul genere …

Leggere non è sufficiente. Bisogna vedere almeno i principali (dagli inizi fino ai primi anni '80, tralasciando le parodie e quelli dedicati al terrorismo) per cogliere appieno le peculiarità del genere

Poi di Fernando Di Leo andrebbero visti tutti, non solo quelli strettamente legati ai romanzi di Scerbanenco: Città sconvolta…, Il boss, Diamanti sporchi di sangue
naturalmente anche Liberi armati e pericolosi di Romolo Guerrieri, sceneggiato da Di Leo e ispirato a un racconto di Scerbanenco

Un buon testo è quello di Roberto Curti o il saggio Procedure sveltite

Tra i documentari Stracult, lo speciale Sky e quello Cinemovie

Una curiosità: guarda come veniva pubblicizzato all’epoca I ragazzi del massacro.

Infatti di Di Leo ne ho già visti un pò,anche quelli non legati a Scerbanenco,per i polizieschi mi sto attrezzando!I documentari di Stracult e Cinemovie dove posso trovarli? Grazie per tutti i suggerimenti!!

P.s. Interessantissima la pubblicizzazione de I ragazzi del massacro!Dove l’hai trovata Saimo?

Ho una mia collezione di ritagli d’epoca. Quello, per l’esattezza, proveniva dall’edizione romana de “L’Unità” del 7 maggio 1970. La questione della censura sarebbe da approfondire, ma già il fatto che sbandierino tanto la “stretta attinenza al famoso romanzo” mi pare una pista da indagare: ha in qualche modo a che vedere con la ricezione critica riservata al libro?

Su Scerbanenco/Di Leo c’è anche questa noticina:

ps. forse varrebbe la pena ti guardassi anche La morte risale a ieri sera di Duccio Tessari, anch’esso da Scerbanenco.

Per la 25a Ora, un programma dell’emittente La 7, ho appena rivisto l’intervista a Fernando Di Leo e lo speciale sul poliziesco (qui ribattezzato subito poliziottesco).

Quasi sconfortante Claudio G. Fava nei vari aprrofondimenti sul cinema di genere (…ma in Milano calibro 9 chi interpreta Duca Lamberti?), salvo poi giustamente osservare l’importanza del poliziesco nell’evidenziare la realtà dei tempi ovvero ‘la storia dell’Italia che ha paura’