Visto oggi questo film di Giorgio Serafini sul dramma (poco conosciuto) dei prigionieri italiani in USA. La storia è interessante e necessaria, e parte da un documentario precedentemente realizzato dall’autore sullo stesso tema; purtroppo però la realizzazione zoppica: a parte l’eccessivamente lungo voice over iniziale (ho cominciato a pensare che il film fosse tutto così) ci sono vari buchi di sceneggiatura ma la storia delle lettere? boh - e come mai quando arriva il nuovo prigioniero puo` vedere tranquillamente il comandante, mentre Zingaretti rimane a marcire in isolamento? e un andamento altalenante, con parti di vero cinema ad altre dove si scende pericolosamente verso la fiction. Ad esempio
la storia del campo dura praticamente per la prima mezz’ora o poco più, dopodichè diventa una tenzone a due tra Scheider e Zingaretti: come mai? Problemi di budget? Si parte da Von Ryan Express e si arriva subito ad una sorta di Duellanti; peccato, perchè la vicenda nel campo dava più respiro. E poi, possibile che non venga nessuno? E che il telefono sia già tagliato?
C’e` anche il dubbio dell’inesattezza storica, dato che pare che al campo di Hereford ci fossero solo prigionieri della RSI, e non soldati del Regio Esercito come Zingaretti. Comunque gli attori sono validi (Roy Scheider particolarmente) e la Bulgaria sembra realisticamente il Texas. Molto bello il finale.
Tra gli extra del DVD anche il corto War, molto interessante e toccante, pur con un testo retorico estremamente irritante.
Come non darti ragione? Gli spunti interessanti potevano essere molti, ma il film si perde strada facendo, il fatto poi di averci infilato dentro anche una storiella d’amore ha demolito ulteriormente la pellicola.
Per quanto riguarda i riferimenti storici vale la pena ricordare che Hereford era un cosiddetto “Fascist’s Criminal Camp” destinato ai soldati italiani “non cooperatori” cioè coloro che dopo l’8 settembre non avevano aderito al nuovo esercito regio (Italian Service Units) o Corpo Italiano di Liberazione.
Quindi Alma anche si può tranquillamente affermare che dal punto di vista storico i riferimenti sono esatti, anche se il film è quel che è…
Se volessi approfondire l’argomento esistono diversi libri che però sono chiaramente di parte:
• Prigionieri nel Texas di Tumiati (Mursia)
• Fascist’s Criminal Camp (Roberto Mieville)
PS ma in che edizione lo hai visto? CGHV? o ne esiste un’altra?
Eh, ma è proprio questo il punto. La maggior parte dei detenuti nel film, Zingaretti in particolare, era composta da soldati presi prigionieri prima dell’8 Settembre. Che quindi potevano anche non credere alle notizie USA e rifiutarsi di firmare. E lo capisco. Ma da quanto ho leggiucchiato in giro in realtà nel campo c’erano prigionieri della RSI, quindi post 8 Settembre.
Capisci la differenza?
A questo punto vorrei vedere il documentario da cui il film ha preso spunto.
Se volessi approfondire l’argomento esistono diversi libri che però sono chiaramente di parte:
• Prigionieri nel Texas di Tumiati (Mursia)
• Fascist’s Criminal Camp (Roberto Mieville)
Conoscevo il primo, vedrò di leggerlo.
PS ma in che edizione lo hai visto? CGHV? o ne esiste un’altra?
Mah poni un bel quesito…da come l’ho recepita e da quello che ho leggiucchiato in giro la dicitura “Fascist’s Criminal Camp” è una dicitura fuorviante proprio perchè si cade nel tranello di dar per scontato che vi fossero internati solo soldati che professavano un certo credo politico.
In realtà vi erano soldati fatti prigionieri sia prima dell’8 settembre 43 (di sicuro c’erano ex combattenti fatti prigionieri dopo El Alamein e quindi nel '42) sia durante, sia dopo il conflitto: quindi di tutto un pò.
Poi magari è che si tende a dar per scontato che Hereford fosse un pò come Coltano che effettivamente era riservato ai soli ex militari repubblicani.
Cmq. ti dirò che il dubbio rimane…
Se riesci a procurarti il docu fammi sapere, sono molto curioso anch’io.