Arriva Paul Greengrass, e le cose migliorano, se il primo capitolo intrigava, il secondo appassiona non poco. Ancora locations a manetta, uno degli inseguimenti più belli mai visti, degno dei migliori poliziotteschi, trama intricata il giusto, gran finale sempre sul bellissimo pezzo di Moby. A me piace pure più del primo, questa seconda visione m’ha esaltato non poco.
Concordo: grazie al britannico Greengrass, il secondo capitolo dedicato a Bourne acquista ulteriore vigore. Regia nervosa, energica, scattante, un protagonista perfetto (sì, Damon), comprimari all’altezza (qui abbiamo un freddo e determinato Karl Urban, più Joan Allen, Brian Cox e Scott Glenn), scene d’azione “al bacio” (quel combattimento nella casa a Berlino…URKA!). Successo commerciale crescente e meritato. Da rivedere, in accoppiata con “Ultimatum”.