Chi mi conosce, sa benissimo che non saprei mai rinunciare a una trasmissione del genere, condotta e diretta da uno dei miei idoli viventi, l’ australiano Stephen “The crocodile hunter” Irwin
http://www.crocodilehunter.com/
Stasera c’è stata quella che sicuramente è la puntata più bella che abbia mai visto, il cacciatore viene chiamato dall’ esercito australiano a Timor Est, quello che fino a qualche anno fa era uno dei posti più pericolosi del mondo, non per i coccodrilli, ma per la guerra civile, per la ferocia dei guerriglieri, si praticava cannibalismo per le strade per darvi un idea.
Tornando a noi, bisogna sapere che a Timor, il coccodrillo è considerato animale sacro, gli indigeni sono addirittura convinti che la stessa isola sia la carcassa di un coccodrillo gigante pietrificato.
E’ si considerato sacro e specie protetta, ma da un popolo retrogrado che non sa ahilui cosa sia la preservazione di una specie, a chiedere l’ intervento del Crocodile Hunter è stato l’ esercito australiano stesso, che si è ritrovato nelle maggiori città, pozze recintate con dentro coccodrilli vivi, un habitat decisamente inadeguato per il coccodrillo marino (Crocodylus porosus), che è non a caso il rettile più grande del mondo.(oltre i 3 metri).
Lo sguardo pietrificato di Irwin di fronte allo scempio was priceless.
Tornando ai retrogadi cittadini di Timor, i militari australiani si sono ritrovati nei centri cittadini delle vasche con dentro dei coccodrilli VIVI, ma non dei terrai giganti, dei due che han mostrato nel documentario, un esemplare maschio di 3 metri chiuso in una vasca in cemento di 2m x 2m, vi rendete conto?
L’ altra, femmina, in una pozza recintata colma di rifiuti, e la cosa più impressionante è che ste due bestie erano lì da PIU’ DI DIECI ANNI!!!
E il bello della trasmissione è stato questo, Irwin, con l’ ausilio di altri esperti chiamati da tutto il mondo e l’ esercito australiano, hanno ricostruito delle enormi gabbie con tanto di vasca, e guardia armata, in modo da dare un habitat decente, protetto e sicuro (per loro e per gli indigeni) alle povere bestie, che nel tempo avevano subito indicibili sevizie, vivendo in acqua stagnante e sporcizia la femmina addirittura con un pezzo di legno ficcato in un occhio.
Per non parlare delle enormi difficoltà per trasportare i coccodrilloni dalle gabbie alle nuove vasche, bello, bello, bello, alla fine mi son quasi commosso
Penso di aver provato quello che prova un appassionato di calcio quando vince la propria squadra.
C’era pure la folla intorno che esultava.
Oltre ai due coccodrilli, come nella migliore tradizione di Irwin, una panoramica sulla fauna locale, che pian piano si sta riabilitando dopo le sevizie della guerra.
Inoltre anche un pitone reticolato di 4m chiuso in una gabbia arrugginita di 1m x 1m col viso totalmente deformato dalle cicatrici fattegli da alcuni deficenti, senza parlare delle incomprensioni coi “padroni” prima di liberarlo.
Inoltre grazie a una parrocchia di missionari una campagna di sensibilizzazzione sugli animali, dove il mio uomo modello di vita distribuiva animali giocattolo ai bambini.
WOOOOO!
Devo fare alcuni accertamenti, ma sono convinto esista una versione “extended” su DVD.
Qui il resoconto ufficiale della missione con alcune foto:
http://www.internationalcrocodilerescue.com.au/about_rescue_unit/index.html