The Green Berets - Berretti verdi (Ray Kellogg, John Wayne, Mervyn LeRoy, 1968)

Qui sembra che il buon John Wayne dalla lande soleggiate del suo ranch in Texas, con tanto di cappellaccio da cowboy, scenda dalla sella del fido destriero e piombi cazzutissimo a Saigon (ora Ho Chi Minh City) per dare manforte agli yankee in evidente difficoltà:
‘Ghe pensi mi!’ (a portare a casa il risultato) :swat:

Il tempo non si è mai fermato da Iwo Jima (altro dvd da possedere con cupidigia :-p): da una parte Charlie infido e con gli occhi a mandorla e dall’altra il Duke pronto a spaccarculi senza tanti complimenti :tuchulcha

Il Duca passa ben presto alle maniere spicce: o si vince o i comunisti ci faranno diventare tutti come loro, e la dice lunga la conferenza stampa iniziale dove un sergente che fa rimpiangere quello di Full Metal Jacket getta sul banco dei giornalisti (considerati alla stregua di traditori perché avanzano perplessità sull’opportunità dell’intervento in Vietnam) armi di fabbricazione cinese e sovietica.
Le chiacchere stanno a zero, c’è una missione da compiere behind enemy lines per il reparto delle forze speciali u.s.a. capeggiate dal veterano colonnello Kirby: catturare un generale nordvietnamita (ma sì, è proprio lui! il celeberrimo Giap ;))

Finale da epopea col sole che sorge e est e Wayne che paternalisticamente guarda in camera: questo round è nostro (ma il match non è ancora finito…)

Film agghiacciante, con Wayne al limite del ridicolo. Pomposo, irritante, reazionario, fa sembrare cinema d’essai i vari Delta Force. Da vedere almeno una volta, per capire come anche un grande come Wayne possa cadere cosi` in basso ottenebrato dalle sue idee politiche, e per farsi due risate.

Da non prendere sul serio, e divertente proprio in virtù di questo. Probabilmente non avrebbe suscitato altrettante polemiche se avesse trattato di una guerra “politicamente accettabile” per l’opinione pubblica statunitense.

Un ragazzo alto, con gli occhiali, allampanato, tenta di entrare nel cinema dove si proietta “Berretti verdi”. Ma un picchetto di studenti di sinistra glielo impedisce. Il motivo? Il film, in cui John Wayne interpreta un ufficiale americano in Vietnam, era etichettato come filo americano, imperialista, e dunque “fascista”. Quel ragazzo con gli occhiali era Gianfranco Fini, e il giorno dopo si iscrisse alla Giovane Italia, settore giovanile del Msi che nel ’ 70 diventera’ il Fronte della Gioventu’ .

http://archiviostorico.corriere.it/1996/agosto/21/Grazie_Berretti_verdi_Fini_scopri_co_0_9608214817.shtml

Dal romanzo “THE GREEN BERETS” DI Robin Moore

Alfonso Brescia avrebbe fatto senz’altro meglio

Ecco, un bell’altro motivo per non vederlo. :slight_smile:

Sul film, 100% con Almayer: orrendo, ma va visto, appunto per rendersi conto a che livello può giungere la propaganda politica più bieca (altro che Leni Riefenstahl buonanima: e almeno lei faceva filmoni…). Che avesse spinto Fini a “buttarsi a destra”, era cosa arcinota. Sarei molto curioso di sapere la sua opinione sul film, dopo quarant’anni, visto che nel frattempo ha cambiato idea su diverse questioni politiche…
P.S. Annunciata per questo mese l’uscita in dvd, anche da noi, meglio tardi che mai. “Il popolo deve sapere”, oggi ancor più di ieri…

E’ già uscito… l’ho visto giorni fa all’Auchan

Thanxx per la notizia…
P.S. Per chi non l’avesse mai visto e vorrebbe affrontare tale “esperienza”: preparatevi a qualcosa di “oltre”. Una parodia (stile “Aereo più pazzo…” o il più recente “Tropic thunder”) non si avvicina manco di striscio, a tale ORRORE…

anche per me è orrido (soprattutto a livello filmico, non entro nel merito ideologico…) ma da vedere…

Forse volevi dire: “con il sole che tramonta ad est…”.

Perchè pare proprio che sia così in alcune inquadrature!!!.

Il film comunque non l’ho visto ma, dato che è uscito in dvd, quasi quasi ci faccio un pensierino.

Questi commenti disfattisti alla pellicola sono da deferimento alla corte marziale :smiley:

Ma come uno si fa il mazzo per portare a casa il risultato e incrementare gli arruolamenti e invece si disquisisce bellamente sulla credibilità delle scene belliche :-p

il Signor Sulu di star trek? Arruolatosi combatte i vietmin per difendere la patria (ma non era di san francisco? :confused:)

Priceless la scena del contapassi e quando alla conferenza stampa un sergente abituato all’azione piuttosto che alle chiacchere (e si vede) spazientitosi dalle continue domande di un giornalista liberal rompicoglioni gli rovescia sul tavolo armi e munizionamento di fabbricazione comunista!

Poichè sono convinto che di certi artisti bisogna avere il meglio (nel caso specifico, “Un dollaro d’onore”, “L’uomo che uccise Liberty Valance”), ma anche il peggio (“per non dimenticare”, e nemmeno perdonare…), ho ordinato il br francese. Qui immagini dell’edizione yankee, ma è praticamente lo stesso: www.dvdbeaver.com/film2/DVDReviews48/the_green_berets_blu-ray.htm

Arrivato oggi, e controllato il disco. Un master magnifico, vien da dire troppa grazia per un film simile. Ma a parità di “orrori su celluloide”, meglio Wayne sessantenne con parrucchino che non Ben Affleck che fa il fighetto mechato in “Pearl harbor”. A tutto c’è un limite…

Premetto che John Wayne pur essendo un grandissimo attore non mi è mai piaciuto perchè dava un’idea troppo imperialistica degli Stati Uniti in quasi tutti i suoi film… sia ben chiaro che “Sentieri selvaggi” lo adoro e non solo, ma questo non mi è mai piaciuto ed i motivi li avete già detti tutti voi… per me, uno dei film piu’ brutti realizzati su questa guerra… a confronto i “Missing in Action” con Chuck Norris sono capolavori!!! :oops:

Uno dei film con la lista più lunga di Goofs su imdb:

http://www.imdb.com/title/tt0063035/goofs?ref_=ttfc_ql_trv_2

Stasera passava su Iris e me lo sono rivisto, dopo tempo immemore (direi trent’anni buoni). Il film è quello che è, ossia principalmente propaganda politica con una (sanguinosa) guerra in atto che chiedeva consensi agli americani, consensi ingigantiti, nelle intenzioni, dal giornalista scettico che dopo aver “visto”, non solo cambia idea, ma va sotto le armi e si fa spedire al fronte . Piuttosto inverosimili le scene di giungla con foreste tipicamente americane, o comunque ricostruite negli studi, e non certo del sud-est asiatico, ma non si poteva certo chiedere quel tipo di realismo.