The Invisible Man - L'Uomo Invisibile (L. Whannel, 2020)

Ennesimo film che tratta il tema dell’invisibilità in maniera thriller/horror, con qualche buon momento ma con una sceneggiatura colabrodo (dello stesso regista) che spesso fa storcere il naso.
Stavolta l’uomo invisibile perseguita la sua ex, scappata da lui dopo anni di abusi e di sottomissione psicologica, con l’intento di farla impazzire e renderle la vita impossibile.

Il problema, sicuramente solo mio, relativo a questo film è la protagonista Elisabeth Moss che, seppur bravissima ha un viso che mi mette a disagio. Non lo so spiegare bene ma è lo stesso motivo per il quale ho abbandonato la visione della serie The Handmaid’s Tale (dove lei è protagonista) che peraltro mi sembrava ottima. Non so davvero spiegare questa cosa, è proprio il suo volto che non mi piace e mi mette a disagio, non riesco ad empatizzare con i suoi personaggi anche perché ogni volta cerco di capire cos’abbia di particolare per creare questa situazione. Mah…

Comunque il film (che dura un po’ troppo, poco più di due ore) funziona lo stesso, non è nulla di che ma intrattiene per tutto il tempo e dei buoni (ma non certo straordinari) effetti speciali.

Il blu ray è ottimo e anche gli extra, che ho visto per intero, commentary escluso, sono interessanti e ben fatti. Tra le scene tagliate ce n’è qualcuna assolutamente insulsa mentre altre sarebbero servite a spiegare meglio una situazione (relativa al telefono, chi ha visto il film capirà) che nel film è fumosa.

Niente di trascendentale ma dato il soggetto ritrito se la cava bene, atmosfere che mi hanno un po’ ricordato classici anni 80 come Entity. La sceneggiatura non m’è parsa così lacunosa, semmai è l’insieme a risultare abbastanza prevedibile (colpo di scena finale incluso).