The Kremlin Letter - Lettera al Kremlino (John Huston, 1970)

http://www.imdb.com/title/tt0065950/
http://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/lettera-al-kremlino/20000/

Uno dei più belli, se non proprio il più bello, spionistico mai realizzato. Ma attenti, non siamo né dalle parti di James Bond né da quelle di Harry Palmer, piuttosto verso La spia che venne dal freddo. Un cast eccellente, da Max von Sydow a Orson Welles, da Bibi Andersson a Raf Vallone, da Patrick O’Neal a Richard Boone, splendide locations, una trama complessa ma avvincente. È un film cinico, duro, violento e senza speranza, forse per questo non ebbe il successo che meritava. Per Jean-Pierre Melville un’opera magistrale, lo standard per il futuro cinema. Ottimo il master del dvd Eureka, zero extra però.

Il dvd yankee e quello UK, su www.dvdbeaver.com/film3/dvd_reviews53/kremlin_letter.htm

Film bello ma troppo incasinato per i miei gusti. Il cast è notevolissimo, peccato solo che Raf Vallone si veda per quindici secondi circa all’inizio e stop.

Grandi esterni in giro per il mondo, una buona caratterizzazione dei personaggi. La trama però non mi ha preso, nonostante il colpo di scena finale.

Il dvd Sinister propone il doppiaggio italiano, che se ho capito bene doppia sia l’inglese che il russo, incasinando un po’ la storia già abbastanza criptica di suo. Oltretutto nelle scene in cui dovrebbero partire i sub, spesso non partono affatto.

Più ironico rispetto a La spia che venne dal freddo. Mi ricordo la ragazza che apriva la cassaforte coi piedi o George Sanders che faceva la maglia per il fidanzato. Poi i nomi in codice, abbastanza originali.
Me lo ricordo anche per i dialoghi in lingua originale, stranissimi. Nelle scene ambientate in Russia, i protagonisti iniziavano a parlare in russo, sovraddoppiandosi in inglese per 3 o 4 battute. Poi parlavano in inglese.
Un metodo che non ho mai più visto. Per fortuna, perché distrae abbastanza. Non so se era una presa in giro del tipico doppiaggio russo, ma non credo.
Alla fine è un bel film, ma non eccezionale.

La didascalia del manifesto è troppo bella, guai a perdersi i primi minuti del film.