The Last Duel (Ridley Scott, 2021)

Visto a Venezia78: nel medioevo francese, la storia di due scudieri amici si intreccia fino a che uno non viene accusato di aver violentato la moglie dell’altro: si affronteranno in duello per sapere la verità…

Lungo ma scorrevole formato alla Rashmon, con la vicenda raccontata tre volte a seconda dei punti di vista del marito, dell’amico e infine della moglie. Il medioevo è raffigurato alla stregua di una serie tv recente, non aspettatevi lo sporco dei Monthy Python o di Monicelli…

Il film ha il netto proposito di esecrare, mettendolo alla luce, il sempre odierno subdolo pregiudizio delle donne come provocatrici, per giustificare o deresponsabilizzare la violenza nei loro confronti; e nei due punti di vista maschili il ruolo marginale della donna è dato per scontato… tutto viene ribaltato nel terzo punto di vista, dove la prospettiva della moglie ci fa capire i soprusi continui e la svalorizzazione che deve subire.

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A me era piaciuto molto, onestamente fottesega delle stroncature. Affleck avvinazzato era perfetto, rendeva bene la figura del feudatario bolso e arrogante. Avercene film così, invece delle zozzerie che Hollywood ormai ci rifila senza remore. Politicamente scorrettissimo, con buona pace di chi lo considerava un film femminista; interpreti che ti rimangono impressi, li ho amati e detestati in egual misura. Il Medioevo senza troppi fronzoli, che nella realtà storica era pure peggio di come viene mostrato se prestiamo fede alle cronache. Un Medioevo non troppo distante dalla barbarie del mondo in cui viviamo noi, a dirla tutta.

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No, no, lo capisco che nel complesso lo appoggi; pensavo alle stroncature a mio avviso eccessive che ho letto all’epoca. Certamente non un film privo di difetti, ma nel complesso a mio avviso validissimo. Non l’ho capito, l’accanimento che tanti gli avevano riservato… boh.

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