Visto come seconda visione nel consueto Sabato pomeriggio filmico. Che dire, appassiona, è ben realizzato, prende la storia del piccolo Tom che passa da Custer ai Samurai. E la “willing suspension of disbelief” funziona, ci si immerge nelle atmosfere magiche, nelle splendide battaglie, nell’epopea, nel mito. Salvo che poi arriva la fine
con piccolo Tom che trapassato da mille pallottole invece sopravvive
e non ce n’e`, gli americani non li salvi, devono sempre rovinare tutto con le loro melassate improbabili. E allora ti rendi conto che Tom, per quanto bravo, in vestito da samurai è ridicolo ed altamente improbabile. E arrivi addirittura a mettere in dubbio e a screditare la parte buona del film. Quindi, meglio spegnere il cervello e gustarsi questo bel giocattolone, senza patemi d’animo per un finale che rimane nel dna patrio.