L’uomo che sapeva troppo (The man who knew too much)
Spionaggio, USA, 1956
Regia di Alfred Hitchcock
L’edizione Universal è, tutto sommato, discreta, tenendo conto dell’età della pellicola; certo si poteva fare di meglio, investendo di più sul restauro.
Il video è anamorfico, nel formato 1.85:1; credo sia corretto, nonostante su imbd sia dichiarato un formato originale 1.50:1. Le immagini sono di discreta qualità: sono presenti puntinature, che però non infastidiscono; croma e definizione son soddisfacenti; il rumore è generalmente molto contenuto.
L’audio è complessivamente discreto, anche se nella traccia italiana è presente un buco di una decina di secondi, al quale si può sopperire mettendo in funzione i sottotitoli; comunque si tratta di una scena non troppo significativa.
Difficile non esser ripetitivi quando si parla di Hitchcock dato che i suoi film, almeno quelli che ho visto fino ad oggi, sono tutti più o meno caratterizzati dagli stessi elementi di base: regia intelligente, sceneggiature di ferro, sapiente uso dello humour, mai una linea di dialogo fuori posto, perfetta caratterizzazione dei personaggi, grande costruzione della tensione, utilizzo praticamente perfetto delle musiche.
L’Uomo Che Sapeva Troppo racchiude in se tutte queste caratteristiche che producono ovviamente l’ennesimo grandissimo film. La prima parte ambientata in Marocco è eccezionale e costruisce ottimamente le basi per il prosieguo della storia, da antologia per humour la sequenza al ristorante e per tensione quella della morte di Louis Bernard. La seconda parte ambientata a Londra da una svolta ancora più cupa alla storia e trova il suo picco nella leggendaria scena all’Albert Hall dove la musica è protagonista ed è l’elemento chiave per la costruzione della suspense. Ancora musica protagonista, stavolta a scopo rivelatorio, nel finalissimo all’ambasciata. Deliziosa poi la gag finale.
Blu ray di qualità altalenante sul versante video, ottima la traccia audio inglese.
a me è sembrato ottimo, anche se purtroppo c’è una tale quantità di trasparenti (soprattutto all’inizio del film) che inevitabilmente si ha questo effetto sgradevole di discontinuità
comunque una piacevole re-visione, uno dei miei Hitchcock preferiti