The Miracle of Morgan's Creek - Il miracolo del villaggio (Preston Sturges, 1944)

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Come abbia fatto un film del genere ad uscire, per giunta nel 44, per me è un mistero. Perché Sturges qui dà il massimo di sé, e prende per i fondelli l’americhetta alla Capra e tutti i totem nazionali: la famiglia, l’esercito, i politici, i buoni costumi, nulla viene risparmiato. Probabilmente il suo stile slapstick, con evidenti omaggi al muto e piroette degne di Keaton e Chaplin, oltre all’enorme successo di pubblico (code e posti in piedi al cinema), garantirono al regista l’immunità. Perché la storia è così pazzesca e assurda che anche adesso difficilmente potrebbe passare, figurarsi all’ora col codice Hayes in funzione (e infatti il film fu bloccato per due anni prima di essere rilasciato). Ecco un racconto delle traversie:

The censorship squabbles to which the film was subject are almost legendary. When the film was finally released, James Agee wrote that the Production Code Office must have been “raped in its sleep.” During the production Sturges was required to submit to Executive Producer Buddy DeSylva various pages of the script for approval, especially those dealing with the birth of the sextuplets and the “accidental” impregnation of Trudy. Having learned from his former experiences with the Code Office, Sturges took a more uncompromising stance this time. The result was a film which corresponds with only minor changes to Sturgies’ original conception.

Una delle più belle commedie di tutti i tempi, un capolavoro di quel gran genio di Sturges.

Piccolo trivia: l’idiota Norval, interpretato da Eddie Bracken, fa il Roy Walley di Walley in National Lampoon’s Vacation.