Praticamente da poco dopo l’invenzione dei fratelli Lumiere il cinema è stato usato come arma propagandistica, da With Our Troops on the Yser del 1928 (fake news fiamminghe) a Jud Süß del 1940 (fake news naziste). Qui nel Golfo, dal 2017 fino a Gennaio 2021, c’è stato un embargo totale di Saudi, UAE, Bahrain e altri nei confronti dei cugini (sì, sono tutti imparentati come le famiglie reali europee) del Qatar; spassosi i sauditi che accusarono il Qatar di finanziare il terrorismo, come se Elton John desse della checca a George Michael. Questo lungo sproloquio perché il film in questione è in realtà un colossale film di propaganda messi in piedi dalla Film Gate di Abu Dhabi contro il Qatar, mascherato da heist movie, in cui un gruppo di ladri internazionali deve rubare dell’oro da una prigione di massima sicurezza, in un paese del tutto simile al Qatar, oro che verrà usato per finanziare terroristi, del tutto simili ai muslim brotherhoods. Solo che hanno i soldi, quindi prendono Renny Harlin in regia, Tim Roth come il poliziotto che vuole arrestare il ladro internazionale Pierce Brosnam, più uno stuolo di mezze calzette di attori, tra locali e egiziani. Girato con larghi mezzi ad Abu Dhabi, pare che Brosnam si sia divertito a girare in Lamborghini e bere cocktails al Conrad. A parte ciò è veramente atroce. 15 milioni di budget (sarà vero?), 1,5 d’incasso globale, quando hai i soldi da buttare.
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La dice lunga sulla bravura dell’avvocato della ex moglie di Tim Roth, se Roth deve fare marchette tipo questo o United Passions
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Ma hanno divorziato?
Pare di no, in effetti, e allora mi chiedo quali dispendiosi hobby abbia Roth per doversi supportare tramite marchette del genere
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In effetti, forse l’università dei figli…