The Osterman Weekend (Sam Peckinpah, 1983)

THE OSTERMAN WEEKEND (1983)
di Sam Peckinpah

Con Burt Lancaster, Rutger Hauer, John Hurt, Meg Foster, Dennis Hopper, Helen Shaver, Craig T. Nelson…

Sabato 17 novembre
Su Rai3
Alle 3.00

Opera ultima di un Peckinpah stanco e disilluso, ma tutt’altro che indomito, costruita sull’ossessione mabusiana/langhiana del controllo (e dell’essere controllati). Incubo claustrofobico che demarca - e nello stesso tempo cancella - il confine tra politica e psicologia, tra pubblico e privato in uno scenario da guerra fredda (la CIA come imperscrutabile Grande Fratello onniscente). Film-laboratorio concettuale sulle derive incontrollabili del reality-show come forma di annichilente spettacolarizzazione del privato, 15 anni prima dell’esplosione del fenomeno mediatico. Tratto dall’omonimo romanzo di Robert Ludlum.

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Consigliatissima l’edizione R1 a due dischi, contenente il film sia nell’edizione “approvata” dalla produzione (e pesantemente rimaneggiata), sia il first cut di Peckinpah:

http://www.amazon.com/Osterman-Weekend-Rutger-Hauer/dp/B00012FX4K/ref=pd_bbs_sr_1/105-7654883-9803651?ie=UTF8&s=dvd&qid=1194863268&sr=8-1

Avendone sentito parlare da molto tempo, ho avuto l’occasione di vederlo questa sera e, devo dire che, malgrado non mi abbia impressionato piu’ di tanto però rimane un buon film… certo che devo premettere che questo genere “spionistico” non mi è mai piaciuto molto e che da Sam Peckinpah mi aspettavo qualcosa di piu’… però, certamente pur non essendo il suo film migliore, (alcune scene d’azione vengon usate per due volte!) si puo’ vedere, tenendo presente pure dell’ottimo cast e, delle musiche di Lalo Schifrin che però spesso, son fastidiose in quanto “coprono” i dialoghi… questo almeno nell’edizione italiana! :confused:

//youtu.be/UBHRTp7HDS0

Visto nell’edizione standard da 102’.

Per me è un gran film; lo sviluppo della storia non è esente da pecche, ma lo stile di Peckinpah è ai massimi livelli. L’inseguimento in auto da solo vale il film. E poi che nichilismo, che misoginia di fondo… non so se fossero elementi già presenti nel romanzo di Ludlum, francamente.

La versione cosiddetta Director’s cut presente nel doppio dvd (in inglese, sottotitolata) è in una qualità video orrenda, per me inguardabile.

purtroppo temo che il montaggio originale di Peckinpah sia stato distrutto ed esista solo in questo betacam di pessima qualità

Che lo fa sembrare ancora più “delirante” rispetto alle pur “bizzarre” intenzioni del regista (che a suo tempo fu, e non era la prima volta, estromesso dalla post-produzione dell’opera). Comunque il film in sè è valido e interessante: complesso ma non incomprensibile (specie a una SECONDA visione), pessimista verso gli uomini e la società, e utilizza bene il cast (Lancaster e Hauer in testa). Certo “Il mucchio…”, “Cane di paglia” e “Getaway” erano altra roba…
P.S. Curiosità: i baffoni sfoggiati da Nelson sono posticci.

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Bella recensione spoilerosa del Grazzini. Mortacci suoi… :skull_and_crossbones:

una volta capito l’andazzo, facile regolarsi: leggere le prime righe e fare un ampio balzo in là fino al paragrafo in cui ha inizio la parte critica. et voilà, spoiler evitato.

Non è un problema attuale, perché il film l’ho visto più volte. Ma a suo tempo, prendendo il giornale e leggendo, avrei sporconato santi, cristi, madonne e maledicendo il Grazzini fino alla fine dei tempi. Ma si rendevano conto, che così facendo rovinavano la visione ai potenziali spettatori?! :imp::skull:

un po’ anche sì, molti dei film recensiti devo ancora vederli. comunque allora a ben pochi interessava la critica, negli 80 la pagine più compulsate dai più dei quotidiani erano lo sport e la nera…