The Vvitch: A New-England Folktale - The Witch (R. Eggers, 2015)

Ho comprato il blu ray UK con molta curiosità visto che si diceva un gran bene di questo film (che peraltro è nelle nostre sale da qualche giorno) e devo dire che è davvero un bel film.
Probabilmente da noi incasserà una miseria e farà storcere il naso a gran parte degli spettatori ma rimane un ottimo film, estremamente potente e inquietante.

È riduttivo parlare di “horror” perché alla fine è soprattutto un film drammatico, malsano e opprimente, ambientato nel New England nel 17mo secolo, all’interno di una famiglia devastata dal fanatismo religioso. E, ovviamente, c’è tanta puzza di zolfo e sospetti di stregoneria.

Poi ognuno ci può leggere quello che vuole (c’è anche tutta una serie di riferimenti al raggiungimento della maturità - fisica, sessuale, intellettuale - grazie al personaggio della figlia adolescente.

A me ha fatto pure molta paura in un paio di occasioni e trovo anche che abbia un bellissimo finale (l’ultima inquadratura è stupenda).

Visivamente è molto curato, ben fatto e con scelte un po’ controcorrente (come il formato 1.66:1, abbastanza anomalo al giorno d’oggi).

Poi è molto autentico a livello scenografico, tutta sembra ricostruito realmente, probabilmente anche nei modi e con i materiali usati all’epoca. L’effetto è assolutamente positivo e questo senso di autenticità (anche per quello che riguarda i costumi) è un grande valore aggiunto.

Io lo consiglio caldamente, a tanti non piacerà e mi secca dover dire che è probabilmente un film troppo intelligente per il pubblico medio perché poi passo per snob.
Però è vero, chi va a vederlo perché nel poster c’è una donna nuda, perché crede che sia un horror splatterone o perché si aspetta di trovarci le streghine televisive resterà profondamente deluso e troverà il film noiosissimo (cosa che peraltro non è minimamente).

È innegabile che non sia un film per tutti e che sia proprio fuori da ogni logica commerciale ma per me è davvero uno dei film dell’anno e spero che al regista (esordiente, tra l’altro) venga data la possibilità di continuare a fare film perché secondo me ha un grande potenziale.

Ho dovuto vedere il film con i sottotitoli in inglese perché l’inglese parlato nel film è quello del 17mo secolo e spesso non è facilmente comprensibile anche per chi conosce la lingua. Segnalo che, purtroppo, i sottotitoli sono quelli per non udenti e in una scena spaventosa finiscono proprio sopra la faccia di un personaggio rovinando parzialmente l’effetto terrorizzante.

Il blu ray UK ha un eccellente comparto audio/video (e i soliti orrendi menu Universal, purtroppo) ma non ha nessun extra, nulla di nulla. Peccato, il blu ray USA aveva qualcosa.

Più che altro, l’errore è presentarlo come “horror”. Cioè, una storia dell’orrore lo sarà sicuramente (devo ancora vederlo), sopra le righe come Neon Demon; dato che non si tratta di storie convenzionali alla Conjuring, gli spettatori che cercano quel tipo d’intrattenimento giustamente si tengono alla larga (come si sono tenuti alla larga da Neon Demon). Chi l’ha visto in sala mi ha confermato la scarsa affluenza del pubblico, spero di riuscire a vederlo ancora questa settimana che rientro a Torino (ma mi dicono sia meglio gustarlo in lingua originale, per via dell’idioma arcaico).


(In effetti, andrebbe gustato con subs in Inglese moderno più che in Italiano, per apprezzare le differenze)

L’ho visto al cinema qualche giorno fa, in sala non c’era tanta gente (io stesso sono andato a vederlo solo perché mi hanno invitato alcuni amici che credevano fosse il seguito di “The Blair witch project”…).

E’ piaciuto molto anche a me: non è un horror tout-court anche se visto l’argomento può far paura, ma un film sulla stregoneria basato su testi di reali processi del XVII secolo, se ricordo bene la scritta prima dei titoli di coda.
In alcuni punti ho trovato il doppiaggio un po’ fastidioso, con frasi e termini che mi sembravano strani, ma ho poi ipotizzato - ed il commento di Giorgio qui sopra lo conferma - che il linguaggio parlato è quello dell’epoca, e probabilmente nell’adattamento dei testi si è tentato di conservarlo.
Alcune voci mi sono parse poco adatte (tipo quelle dei due gemelli) ma non avendo visto l’originale non so come fossero quelle reali.

L’unica cosa che ha lasciato un po’ perplessi sia me che i miei amici è che

nel finale non abbiamo visto che fine fanno i due gemelli. Immagino che siano morti nella capanna, ma nessuno di noi li ha notati. C’erano?

In effetti non si vedono ma sicuramente sono stati massacrati assieme alle bestie che si vedono sul prato.

Personalmente il film in questione mi ha lasciato un po’ perplesso. Facciamo un po’ d’ordine, innanzitutto non è un film che terrorizza ma suggestiona moltissimo grazie ad un climax teso e angosciante (dopo la morte del neonato ti aspetti di tutto) che fortunatamente non annoia affatto; la scelta degli attori si è rivelata giusta, tutti perfettamente credibili (anzi fin troppo…); tuttavia le ottime potenzialità della trama non sono state sviluppate e questo è un vero peccato, troppe situazioni lasciate ingiustamente in sospeso in favore di alcune del tutto trascurabili, ad esempio mi sarebbe piaciuto scoprire qualcosa in più sulla strega, sul caprone Black Philips, sulla fine dei due gemelli, sulle altre donne attorno al fuoco e magari sarebbe stato meglio se il sabba finale fosse stato più lungo, con un po’ di gore in più e magari con qualche scena saffica..
La fotografia devo essere sincero mi ha un po’ infastidito in quanto molto scura, anche se in sintonia col contesto climatico e sentimentale della pellicola.
Pollice in su invece per la scelta dell’anomalo formato 1.66:1.

Il pubblico della sala, che era numeroso, non ha gradito…infatti terminato il film sono partiti all’unisono i commenti ingiuriosi.

In conclusione…rimandato…voto 5,5

Qua a Torino ha retto una settimana, già oggi lo hanno tolto e resiste a Moncalieri e Beinasco. Triste destino il suo; ma era prevedibile che non incassasse, chi si aspettava un film “di genere”… del resto, se i distributori lo hanno programmato ad Agosto era palese la volontà di un’uscita puramente “tecnica” in attesa del DVD.

Visto ieri sera, me l’hanno regalato per Natale ben conoscendo i miei gusti. Bello, non m’ha cambiato la vita ma come esempio di cinema fantastico contemporaneo sicuramente interessante. Fa pensare ai classici di Dreyer e a cose recenti come Antichrist di Von Trier; una riflessione sul Male che alberga in noi, ben più minaccioso del folklore e delle superstizioni che in fondo sono partorire dalla stessa visione malata e nemica della vita che minaccia la famigliola bigotta al centro della vicenda. Personalmente ho trovato agghiacciante la seduzione dell’Oscuro, tragica nella sua essenza: “Ti piacerebbe provare il sapore del burro?”. L’Anima siamo disposti a cederla a poco: non chiediamo ricchezza e potere ma semplicemente un’esistenza dignitosa. Visto in lingua originale, l’idioma Inglese arcaico risultava meno incomprensibile di quanto pensassi anche se in assenza di subs avrei faticato parecchio (e in alcuni passaggi non ci avrei capito nulla, ovvio). Il vocione da orco del capofamiglia è memorabile.

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Me lo sono rivisto più che volentieri, chiamatelo come volete, ma per me è e rimane un ottimo horror.
Bellissima l’idea di costruire il film con maniacale perizia storica e basarlo su scritti e testimonianze locali.
L’unico errore che mi rimprovero è quello di averlo rivisto in italiano e non nell’arcaico inglese dell’epoca.
Non perdetevelo.

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Su prime c’è solo la lingua italiana?

No no, c’è anche inglese, sono stato ingenuo io.

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