The Woman In The Window - La Donna Del Ritratto (Fritz Lang, 1944)

Grande noir di Fritz Lang, sempre amato fino a poco prima del finale perché la sua conclusione non mi ha mai davvero soddisfatto. Probabilmente all’epoca era una soluzione inedita ma da allora è stata usata così tante volte che alla fine ha perso la sua forza. Però per uno spettatore del 1944 era sicuramente una bomba.
A me continua a non piacere anche se il colpo di scena finale è girato benissimo con un piano sequenza da manuale.
Tutto il film, comunque, è girato splendidamente, con grande rigore e eleganza. Gli attori sono tutti eccellenti, a partire dal grande Edward G. Robinson e dalla dark lady Joan Bennett. Sicuramente un gran bel film, certo, avrei preferito che fosse finito un paio di minuti prima, ma allora sarebbe stato un altro film.

Il dvd Sinister è buono, come extra contiene il trailer.

Si, è vero, è un finale che lascia un po’ insoddisfatti, anche a me ha lasciato un po’ stupito, ma “il trasfigurare in sogno le paure, il metter tra parentesi gli incubi più insostenibili, quasi a voler sollevare lo spettatore dalla tensione lasciandone comunque intatta la sostanza” è una delle cifre costanti del cinema di Fritz Lang, e che deriva da Il gabinetto del dottor Caligari di Wiene (Gianni Canova).

Si, anche se soffre del solito problema del master dilatato (vedasi topic apposito). Tu sul tuo lettore come lo visualizzi?

Lo vedo stretchato però basta premere un tasto del telecomando della TV e si vede correttamente.

Quasi tutti i DVD Sinister in mio possesso (per film in 4:3) hanno questo problema, ormai nemmeno lo segnalo più…

Si, più o meno quasi tutti

Lo vidi per la prima volta in Cineteca parecchio tempo fa e ricordo che il finale arrivò per me del tutto inaspettato e quindi il fattore sorpresa fece la sua parte. Rivisto qualche sera fa nel dvd Sinister, devo dire che ha ragione Giorgio nel dire che mantiene tutte le caratteristiche di un film squisito per realizzazione ed interpretazione, ma ovviamente conoscere il colpo di scena finale, toglie molto del gusto. Rimane comunque una gioia per gli occhi e per lo spirito.
Trovo terribile la traduzione dei nomi in italiano nel doppiaggio.

Il noir è uno dei miei generi cinematografici (e non solo) preferiti. Dire che lo adoro è dire poco. E questo è uno dei più belli, per me. È praticamente l’archetipo del noir per come lo voglio io. C’è tutto! Io ci vedo anche un po’ di giallo. Non lo so, l’atmosfera mi fa pensare ai classici gialli con l’omicidio e l’investigatore che risolve il mistero.
Gli anni 40, la fotografia tipica del noir, lui che all’inizio sta lì al club, la classica dark lady misteriosa, il fato (per non dire la sfiga) che ci mette sempre lo zampino, un cadavere da far sparire, la notte, il vento, la paura di essere scoperti… mamma mia mamma mia mamma mia che bello. Sto film è stupendo. In una mia ipotetica classifica lo metto tranquillamente tra i miei 10 noir preferiti di sempre! M’è venuta troppo voglia di rivedermelo, però temo che poi rientro nel tunnel del noir e mi distoglierebbe da quello che sto vedendo in questo periodo… sono combattuto. Magari una parentesina la posso pure aprì…

Capisco che il finale possa non piacere, ma, oh, a me non è mai dispiaciuto.

Concordo su quella cosa del doppiaggio. Non è mai piaciuta neppure a me. In quegli anni ci usava, poi col tempo, grazie a dio, s’è persa. A proposito, è da un sacco che non lo vedo, ma mi pare che tra i doppiatori ci fosse pure Sordi, vero?