Torino Film Festival 2008

Alla fine, chi di voi verrà? Il programma promette cose interessanti: fra le tante, la proiezione di un cult del cinema inglese ormai invisibile da noi come Britannia Hospital di Lindsay Anderson. E poi naturalmente Melville: il suo I senza nome verrà presentato nientemeno che da Sergio Altieri (Scerba, tu ci sarai?)! Lavoro permettendo, credo che un po’ di titoli non me li lascerò sfuggire.

Io ci sarò di brutto dal 25 al 30 (giorno di repliche). Prima purtroppo non posso (infatti il programma dei primi giorni manco lo guardo, se no mi arrabbio).

Presente, da Venerdi pomeriggio. Sto valutando se chiamare per riservare il biglietto per la serata di inaugurazione. A tra poco Corradi!

quest’anno purtroppo salto molto a maloncuore!

Caro Corrado, per quanto mi riguarda dovrò purtroppo saltare l’appuntamento a causa di una traduzione che devo consegnare quanto prima (non sai quanto mi rode mancare alla retrospettiva su Melville…).
Ho sentito proprio stamane Sergio che mi ha confermato la Sua presenza per buona parte del pomeriggio/serata di “Le Cercle rouge” ma mi ha altresì informato del fatto che dovrà scappare come una scheggia non appena terminata la presentazione…(Quindi se vuoi intercettarlo fallo prima).
Se ti interessa però, mi ha detto che ha scritto un articolo su " I senza nome" che verrà pubblicato sulla guida del Festival.

Il festival prosegue e soprattutto la retrospettiva su Melville che mi sta emozionando come poche altre volte nella mia vita… rivedere tutto su grande schermo e recuperare quei due film che mi mancavano è impagabile. Peccato per l assenza di Le Samourai dal palinsesto, dovuta a problemi di diritti, a quanto si dice.
Presentazione di Altieri purtroppo abbastanza scadente: viziata da un errore iniziale, Le Cercle Rouge indicato come l ultimo film del regista, è poi proseguita sui territori dell ampiamente dibattuto. Solite tre quattro info su Melville, i suoi perdenti con un etica ben delineata, i finalini nichilisti, etc, sulle quali si poteva o sorvolare o approfondire. Grande pregio dello scrittore è però saper trasformare una introduzione dai contenuti elementari in un momento di intrattenimento, piuttosto riuscito e divertente. Sa parlare in pubblico e si vede.
Oltre a melville per ora recuperato qualche Polanski in pellicola e poco altro. Su tutti Made in America, nuovo doc di Stacey Peralta sulla faida annosa che vede coinvolti i Crips e i Bloods a Los Angeles. Il documentario pensavo fosse meglio, pensavo prendesse una piega piu musicale e speravo fosse un po piu approfondito. Mentre invece tratta un argomento troppo vasto, fatica a prendere una posizione e si rivela un ottimo primo passo per chi fosse neofita a riguardo. Il materiale di reportorio a disposizione non rende poi visivamente troppo. Interessante ma aspettative parzialmente deluse.

Io lunedì ho avuto modo di gustare per la prima volta su pellicola il Machbet di Polanski. Purtroppo le altre due pellicole di Melville che mi mancavano non avrò modo di recuperarle, causa fastidiosa faringite che mi tiene inchiodato a casa. :frowning:

29/11/2008 - I VERDETTI
“Tony Manero” conquista il Festival
Tre premi per il film di Pablo Barrain. La giuria sceglie “Prince of Broadway”

http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/torinofilmfestival/200811articoli/8874girata.asp

29/11/2008 Cala il sipario sul Film Festival.
Moretti: “Restare? Decido fra 7 giorni”
Il pubblico promuove l’evento. Intanto il direttore prende tempo

http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/torinofilmfestival/200811articoli/8873girata.asp

Tony Manero è un film niente male che però a mio parere ha qualche difettuccio a livello di chiusura. Ne manca un pezzo, una fine del genere è si abbastanza aperta, ma non riesce a dirmi molto. Soprattutto dopo aver costruito un personaggio del genere, così originale e malato allo stesso tempo. Dopo essersi soffermati per un ora e trenta sul protagonista e aver quindi sacrificato la narrazione mi sarei aspettato uno sviluppo maggiore. Del resto molto molto bello a livello registico l uso del fuori fuoco che qualcuno definirebbe baviano e che in questo caso rende bene l impalpabilità e l impossibilità di decifrare un personaggio come quello del protagonista. Fatto con due lire e con tante idee, ma volevo qualcosa di piu.