Con Totò, Mike Bongiorno, Valeria Moriconi, Carlo Croccolo, Rocco D’Assunta, Bruce Cabot, Dorian Gray, Gabriele Tinti, Rosanna Schiaffino, Luigi Pavese, Elio Pandolfi
Totò scatenato in questo film famoso, ma non abbastanza da avere il suo topic su GdR fino ad oggi :tuchulcha
Abbastanza divertente, ma non uno dei suoi film da ricordare, secondo me. Molti giochi di parole (il noto dica-duca è ripetuto una ventina di volte) e un bell’inizio onirico. La trama coi due gangster italo-americani rivali è a dir poco delirante, comunque.
Camillo Mastrocinque è il primo fra i registi italiani a intuire quanto la rivoluzione televisiva influirà sulle abitudini della società italiana, fotografando fin da subito i riti sociali che nascono intorno al piccolo schermo: si veda il dittico composto da Café chantant e Le vacanze del sor Clemente (entrambi del 1954), ma anche Totò, Peppino e i fuorilegge, Totò lascia o raddoppia? (entrambi del 1956) e Il corazziere (1960).
Per Totò, Peppino e i fuorilegge Mastro5 aggiorna addirittura una famosa trovata de I figli del deserto, sostituendo però la sala cinematografica con il piccolo schermo domestico. Profetico?
Bel connubio cinema televisione
Totò interpreta il nobile Duca Gagliardo della Forcoletta
Il film unisce due campioni di successo dell’epoca: uno televisivo (Mike Bongiorno, e il suo programma campione d’ascolti) e uno cinematografico (Totò). Il set del programma è ricostruito a Cinecittà, con tanto di valletta ufficiale (Edy Campagnoli). Mastrocinque unisce, il lato comico a quello sentimentale: a Totò e Croccolo spetta il primo, a Valeria Moriconi il secondo.
Sceneggiano Vittorio Metz & Marcello Marchesi.
Musiche di Lelio Luttazzi
Oltre Metz e Marchesi non accreditati Age & Scarpelli che riutilizzeranno l’idea di lascia o raddoppia nella nota scena con Stefano Satta Flores di c’eravamo tanto amati di Ettore Scola 20 anni dopo