TRON: Legacy - Joseph Kosinski, 2011

http://www.imdb.com/title/tt1104001/
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=52090

Visto in aereo dopo Tron, sincemranete l’ho trovato assai meglio dell’originale, complice un ottimo ritmo e un eccellente inizio. Si ripresentano Jeff Bridges e Bruce Boxleitner, Garrett Hedlund fa il figlio di Bridges, e come aggiunta troviamo Michael Sheen e Olivia Wilde, stuzzicante nel ruolo di Quorra. Il resto del film scorre su binari molto simili al primo senza innovare particolarmente, ma grazie al ritmo e agli effetti speciali finalmente all’altezza la visione rimane piacevole, pur non essendo nulla di memorabile. Jeff Bridges comunque è ubercool.

avevo letto peste e corna di questo film, additato come lesa maestà nei confronti del leggendario Tron dell’82. E mi sono dovuto ricredere, visto che per me è stato un gran divertimento! Ok, a livello di sostanza e contenuti è un frullatino sempliciotto di antani informatici e filosofia new age/zen (con qualche innesto cristiano neanche troppo celato…il padre creatore, il figlio, la rigenerazione, il disco che nella locandina pare quasi un’aureola…), ma visivamente è un’autentica gioia per gli occhi. Non solo a livello di effetti speciali; intendo proprio la creazione delle ambientazioni, il mondo, i costumi, le luci, i colori, le scenografie, la “liquidità” e la pulizia dell’immagine (che mi ha ricordato molto Aeon Flux). Kosinski prima che regista è scenografo ed architetto e direi che si vede.

Molto interessante la prospettiva da considerare anche riguardo a internet. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare infatti, questo non è un film sulla rete e su internet (benché la parola “rete” venga continuamente evocata), poiché il concetto è che Bridges/Flynn crea (e penetra) la sua realtà virtuale nei primi anni '80, dopodiché viene risucchiato dalla sua stessa creazione, e tra i due mondi - il cyberspazio e la realtà vera - non avviene più alcun contatto, poiché il portale di comunicazione è chiuso e, come una cassaforte, può essere aperto solo dall’esterno, ovvero dal nostro mondo verso quello virtuale (ma, visto che Flynn era l’unico genio in circolazione…). Dunque, tutto lo sviluppo del metamondo computeristico avviene in parallelo ma senza punti di tangenza con la realtà, un universo autarchico, autoprogrammatosi ed evolutosi con leggi proprie, ecco perché internet non ha alcun ruolo. Paradossale per essere un film del 2010 sul cyberspazio, no?

Non tutto mi ha convinto comunque; ad esempio ho poco gradito il personaggio di Michael Sheen (Castor), ottimo attore, qui però eccessivamente carico e macchiettistico, praticamente il Joker di Batman calato nel contesto di Tron. Così come Jeff Bridges in versione zen è un po’ ridicolo, con il suo abbigliamento monacale, i piedi scalzi, il buen ritiro simil tibetano con i tomi rilegati dell’800 e la domestica tuttofare (a proposito, la “domestica” Olivia Wilde è veramente sexy oltre che brava, e ricorda la Aeon Flux di Charlize Theron persino nel taglio dei capelli).
Pure la forzata sopravvivenza del personaggio Tron e la sua “conversione” nel finale, mi sono sembrate facilone e superficiali
Tron Legacy è un film fighetto e molto fashion, vero, lo ammetto, ma nonostante ciò risulta comunque estremamente godibile e piacevole; è palese che il “perché” le cose accadono conta assi meno del “come” accadono.