[TW] Che ora è laggiù? (Tsai Ming-liang, 2001)

Che ora è laggiù?
Tsai Ming-liang
2001 116’ colore

Hsiao-kang vende orologi per strada a Taipei. Un giorno il ragazzo
incontra una cliente che gli chiede di vendergli l’orologio che il
giovane porta al polso, lui sul momento rifiuta perché suo padre e
appena morto e la tradizione dice che porterebbe sfortuna indossare un
oggetto che e’ appartenuto a chi abbia, da poco, subito un lutto.

La giovane cliente insiste dicendo che quell’orologio gli serve perché
deve recarsi a Parigi e alla fine Hsiao-kang si fa convincere. I due
si separano ma nonostante le migliaia di chilometri che li dividono
una stranissima relazione comincia a svilupparsi.

Mi ero ripromesso di guardare qualche altro film del regista dopo
“Goodbye Dragon Inn”; puramente a caso ho scelto questo film girato
coi soldi francesi e -in parte- in Francia.

A parte la sorpresa di rivedere, in un episodio molto spassoso, di
nuovo il cinema dove era ambientato l’altro film (e quasi con le
stesse inquadrature e temi), devo dire che il la trama dell’opera si
dipana con spigliatezza nel raccontare una, ma direi due, storie di
amore tanto assurde da sfiorare il surreale e insieme toccanti. Il
tutto è trattato con ironia e sprazzi di comicità (ho riso più di una
volta) ma -mentre guardavo il film- mi chiedevo come alla fine gli
autori potessero risolvere tutta la vicenda: finale strappalacrime
stile dramma coreano? Non mi pare il tipo, Tsai Ming-liang! Temevo che
semplicemente si troncassero le vicende arbitrariamente e comparisse
la parola fine sullo schermo e invece a mio avviso gli autori sono
riusciti (secondo me) a ricollegare il tutto con grande efficacia in
un finale toccante e sorprendente (ma io sono un sempliciotto eh!).

Giusto per trovare il pelo nell’uovo si sente un po’ la lunghezza
della pellicola, dato lo stile del regista, lunghi piani sequenza a
camera fissa e dialoghi rarefatti (ma rispetto a “Goodbye Dragon Inn” è
in pratica un film pieno di dialoghi!); ma si tratta di questioni
veramente di lana caprina.

Ciao!
C.

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