Ultrà (R. Tognazzi, 1990)

Rivisto l’altra sera, per me rimane un buon film, efficace e decisamente sconcertante perché nonostante sia ormai vecchiotto (25 anni non sono pochi) lo trovo in qualche modo ancora attuale.
Non tanto per le dinamiche del tifo organizzato (che nemmeno conosco e che nemmeno mi interessano) quanto per la rappresentazione spietata di questi ragazzi che non hanno altro nella vita e che vivono per andare allo stadio (più per fare casino che per seguire la partita).

La battuta del film che mi trova più d’accordo è quella del questore che in stazione a Torino commenta l’arrivo del secondo treno dei romanisti dicendo “Ecco un’altra infornata di subumani”.

Del film mi piace che la rappresentazione di questi ragazzi è spietata, molto più crudele di quanto possa sembrare. Non vengono nemmeno ritratti come ragazzi “cattivi” (e magari probabilmente nemmeno lo sono) ma come stupidi e ignoranti (che è pure peggio). Fa tristezza perché sembrano tutti senza speranza. È una cosa resa davvero molto bene, mi è sempre piaciuta molto.

Ci sono parecchi momenti memorabili nel film (la telefonata a Gol Di Notte su tutti), altri un po’ gratuiti (tipo quelli con il personaggio - inutile - di Simona Izzo o il prologo in bianco e nero col finto stupro) ma nel complesso il film funziona eccome.

Le scene degli scontri magari non sono coreografate benissimo e non hanno molto senso da un punto di vista logico (non me ne intendo ma la dinamica mi sembra davvero irreale) però sono tese e anche angoscianti, specialmente quando c’è di mezzo il ragazzino.
Tra l’altro non so se ci avete fatto caso ma il ragazzino (Fabietto) è interpretato da un giovanissimo Alessandro Tiberi (lo stagista di Boris, tra le varie cose).

Il finale anche per me è un po’ spiazzante per il modo in cui arriva ma per me non è un difetto, anzi. Trovo che funzioni molto bene.

E quindi io me lo sono appena rivisto, dopo anni di “astinenza”. Pellicola abbastanza interessante che talvolta sconfina nello stereotipo puro, i personaggi di memphis e Amendola svettano per ovvie ragioni di sceneggiatura ma anche per qualità, ambedue tagliati per questi ruoli. Anche io penso di aver riconosciuto in un cameo un giovane Alessandro Gassman, come scriveva Skorpio. Giuppy izzo gran bella ragazza con tutte le curve (visto che si parla di stadi… :smiley: ) al posto giusto. Da ex trasfertista del Pisa, i nostri viaggi erano meno “avventurosi” e violenti ma è anche vero che le grandi squadre è più facile che abbiano frange estreme. Devo riconoscere che le scene iniziale e finale potevano anche esse tolte giacchè piuttosto inutili ai fini del film. E vale la pena di notare che il gruppo “separato” degli ultrà romanisti alla fine la partita praticamente non la vede, quasi come a dire tanto eravamo venuti per altre ragioni.

Visto la scorsa notte, subito dopo aver visto “Teste rasate”.
Il film funziona, l’attenzione è costante, solo che anche io trovo il finale frettoloso, mi sarei aspettato uno scontro sugli spalti per lo meno.
Molto bona Giuppy Izzo, ricordo i camei di Simona Izzo e Sandro Ghiani.
Una scena ad alto contenuto coatto, è quando gli ultras sono a bordo di una 127 sport nera che vagano sopra il raccordo anulare. Ed mejo!

Credo che questo sia un film ben fatto e che il regista abbia scelto bene gli attori. La trasferta è resa bene ma poi secondo me vira sulla “fantascienza” durante gli scontri (unico punto debole insieme al prologo). Non ero a conoscenza delle polemiche dei tifosi romanisti contro il film

Le polemiche furono accesissime contro Amendola e Tognazzi. Tra l’altro il primo me lo sono trovato tante volte vicino in Sud nella stagione 89/90 che si giocò al Flaminio. Non saprei dire però se fosse un abitueè o se si stesse “ambientando” per il film. Di sicuro dopo “Ultrà” non è più potuto ritornare in curva.
Noi curvaroli il film lo aspettavamo per cui lo andammo a vedere al cinema appena uscito. A me piacque ma non mi fece impazzire (per esempio Gianmarco Tognazzi è improbabilissimo come ultras romanista). Sicuramente però è una buona fotografia di quei tempi, con il gruppo che pensava più al tifo mentre i cani sciolti avevano in mente solo gli scontri.

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Ancora dopo tutti questi anni i tifosi della curva non hanno sotterrato l’ascia di guerra?

No, anche se non credo che oggi a lui importi più di tanto…

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