Un poliziotto e mezzo - Vento, vento portali via con te (?, 1976)

Condivido in toto. E a proposito di cinema nostrano del passato, quell’intervista è fondamentale per comprendere appieno, al di là di nostalgie e romanticherie cinefile spesso fuori luogo, che “aria tirava” dietro parecchi film di allora, produttivamente parlando. E per Bianchi, come per altri registi, il porno fu una “tappa obbligata”. A livello di mera sopravvivenza, appunto… :grimacing:

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Uno dei (pochi) film che ho iniziato a vedere e poi non ho mai concluso scientemente, rendendomi conto di star buttando via il mio tempo.

Davvero fuori dalle mie corde, brutto e noioso.

Forse si potrebbe riuscire a guardare in una serata caciarona tra amici.
Forse.

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Anche a me, Ha-ha-ha!!! :laughing:

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Ragazzi era talmente brutto che è tornata pure a me la voglia di rivederlo, credo che sia la terza volta. Ricordo, tra i personaggi assurdi della vicenda, anche un frate un po’ imbroglione che parla con accento anglofono e che si diverte a gabbare i nostri due imbranati protagonisti escogitando stratagemmi pietosi e cantando canzoncine idiote da asilo infantile! Qualcosa di veramente esilarante (ovviamente al contrario).

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Anni fa ne parlai proprio con Elsner e la prima cosa che fece quando gli nominai il film fu sgranare gli occhi. Non perché l’avessi visto, e non l’avevo visto, ma perché si meravigliò che ci fosse qualcuno che lo conosceva. Mi rivelò che Mario Bianchi diresse solo la prima settimana delle neanche quattro di lavorazione andandosene sbattendo la porta lamentandosi della totale mancanza di professionalità dei due produttori Mosca e Santoro (il che fatto da lui…). Mi disse inoltre che praticamente non c’era un copione e che Fragrasso (sul copione intendo) cercò di mettere una pezza in una situazione che era un totale casino. Che nonostante dovessero interpretare due amiconi col co-protagonista non c’era la benché minima alchimia. Anzi questo Roy si dava un sacco di arie solo per aver inciso qualche 45 giri negli anni sessanta (tra l’altro di scarsissimo successo). Che inizialmente doveva essere un film tipo Bud Spencer e Terence Hill, ma che al terzo giorno di lavorazione chiesero a Rosemary di stare il più possibile a seno nudo cosa che non era sul copione (copione…). Che venne pagato solo in parte e che, ma questo non se lo ricordava bene, rinunciò a doppiarsi (prima di darsi alla radio fu per anni un attore teatrale) perché tanto aveva capito che il film sarebbe stato un disastro totale. Dopo pochissime altre esperienze capì che dal mondo del cinema e della televisione non avrebbe ricavato nulla e si dedicò totalmente alla radio.

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Grazie. Il tuo intervento dimostra che gli anni da me trascorsi a difendere, nonostante tutto e tutti , Mario Bianchi, non sono stati sprecati. E che erano, almeno in parte, giustificati… :blush::cocktail:

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Aggiungo che qualche scenetta la diresse anche lo stesso Fragrasso (l’unico, a detta di Elsner, ad avere le idee chiare), ma era una situazione in cui chiunque si presentava sarebbe potuto diventare regista del film. Anche perché pure quel Luppi non sembrava la persona più adatta per fare il regista. Bianchi non sarà stato certo Monicelli o Dino Risi, ma era uno che mangiò pane e cinema da quando era nato. Posso capire il suo scorno, ma per contratto non poté togliere il nome dal film cosa che invece avrebbe voluto fare più che volentieri.

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In base a queste preziosissime testimonianze sembra dunque confermata quella che ritenevo solo una mia pura illazione, e cioè che il film lo diresse, almeno per la maggior parte, proprio Aureliano Luppi.

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