Film onirico e visionario, con una trama allegorica a cavallo tra il percorso iniziatico e le dinamiche irrazionali del sogno. A tirare le fila di questa affascinante operazione è l’artista Niki De Saint Phalle, principalmente scultrice, conosciuta in Italia soprattutto per il Giardino dei tarocchi di Capalbio (ed infatti i tarocchi hanno un ruolo anche all’interno della pellicola).
Il film, oltre ad essere pieno delle sue caratteristiche sculture fantasiose e colorate, si avvale anche dell’apporto del marito dell’autrice, il poliedrico Jean Tinguely, che per l’occasione ha realizzato alcune delle sue enormi macchine cinetiche e sonore. Va segnalata anche la partecipazione di altri artisti meno noti, ciascuno dei quali ha contribuito con le proprie opere a rendere ancora più fantastico, variopinto e sovrabbondante questo racconto fantastico. La vicenda annovera diversi elementi surrealisti ed allegorici, raccontandoci il percorso sognante svolto da una bambina che tramite l’esperienza onirica compie un percorso formativo di maturazione. Tra i tanti personaggi strampalati, interpretati in gran parte dagli artisti che hanno creato il materiale scenografico del film, troviamo guerrieri dagli enormi falli di cartapesta sempre pronti ad esplodere sparando in aria coriandoli e veli colorati, uomini uccello, uomini drago, nani, cavalieri, re, maghe, odalische, uomini serpente e chi più ne ha più ne metta.
Il recente restauro effettuato dalla cineteca di Bologna sui negativi originali in 16mm rende giustizia a questo film singolarissimo, con una particolare cura per la variopinta fotografia.