Un uomo a nudo

UN UOMO A NUDO
“Un uomo decide di tornare a casa bagnandosi in tutte le piscine della zona residenziale in cui vive. Ogni piscina è un ricordo del passato. Tratto da racconti brevi di John Cheever e sceneggiato da Eleanor Perry, moglie del regista, è una singolare parabola metaforica sulla caduta del Sogno Americano, in una cornice esteticamente fin troppo ricercata (esterni nel Connecticut), con un ottimo B. Lancaster. Girato nel 1966, fu tenuto fermo per 2 anni perché ritenuto troppo arty, troppo poco commerciale.” (Il Morandini)

E’ da tempo che volevo segnalare questo film. Per me una storia straordinaria e magistralmente interpretata da Burt Lancaster. Ho letto anche il racconto da cui e’ tratto (Il nuotatore) ma a mio giudizio ci troviamo in uno di quei casi in cui la riduzione cinematografica riesce ad essere ancora piu’ efficace della gia’ notevole fonte letteraria.
Qualcuno di voi l’ha visto? Che ne pensate?

Da anni che ne sento parlare e sarei molto curioso di vederlo,ma pare sparito dai palinsesti tv(satellitari compresi!).In compenso,esiste in dvd(Columbia),ma OVVIAMENTE non da noi!

Ti sbagli il dvd è uscito proprio da noi almeno un anno fa.

Davvero?!

Per maggiori info… guarda qui

Splendido, incredibilmente enigmatico. Nostalgico e malinconico oltre ogni misura, irrisolto e, proprio per questo, assai stimolante ed affascinante. Una delle possibili interpretazioni è quella della metafora del fallimento del sogno americano, e certamente quella allegoria ha un suo peso, ma non credo si esaurisca tutto lì. Dualismo umano, dualismo della realtà (ciò che sembra, cio che è), conflitti sociali e familiari, sicurezza della quotidianità, destabilizzazione derivante dall’improvviso, sono tutte tematiche già presenti in Cheever, e coerentemente riproposte nel film. Volutamente non ci sono elementi certi a cui appigliarsi. Il protagonista è completamente fuori dalla realtà, e dal suo stesso vissuto.

Ogni fotogramma è un simbolo di qualcosa. A dispetto della Columbia, che per prima non lo capì e rimase molto spaventata del possibile esito negativo al botteghino, Lancaster disse di ritenerlo il suo film migliore.