Non mi pare di averla trovata, a meno che non sia questa passante bionda:
il parrucchino di Salerno è veramente disturbante. Le musiche di Rustichelli sono fuorvianti, soprattutto all’inizio pare di star vedendo Amici Miei anziché un poliziesco noir. I pistolotti moraleggianti talvolta pesano (la scena in cui ad una Fabian imbronciata Enrico Maria Salerno sproloquia sui presunti lasciti medievali della nostra società, portandola in giro di location in location, per poi vedersela rabbonita e sorridente, non si affronta). Così come i riferimenti ai tanti disagi esistenziali del proletariato - “terrone” e non - della Torino dell’Avvocheto sono un po’ troppo a volo d’uccello. Capisco la difficoltà di rendere tutti i quadretti del libro di Novelli, e infatti ce li ha proprio voluti infilare tutti, rendendo un po’ troppo frastagliata e dispersiva la trama principale (ammesso che ce ne sia una così prevalente sulle altre). Comunque, pur avendo elencato quelli che per me sono i difetti del film, rimane una visione assolutamente gradevole, merito di una bella fotografia, un cast di valore e atmosfere inconsuete.
Rispondo solo ora a Renato per quello che riguarda lo screenshot sulla presunta apparizione della Monreale.
All’epoca lo mostrai a Cinzia e mi disse che non era lei.
Be’, la parte nella casa d’appuntamento era abbastanza scabrosa, per l’epoca. Cose più suggerite che mostrate ma tanto bastava per i censori, evidentemente. Fra l’altro, l’ho visto un annetto fa su Iris mi pare; bel film, credo fosse un master non censurato perché ho trovato dettagli che mi dicevano mancare dalla versione cut.
Il.film potrebbe essere stato vm18 anche per la cruenta (ed inaspettata) scena della rapina sul treno che finisce in un massacro. Incomprensibile aver scelto un torinese doc come Gipo Farassino per poi doppiarlo in napoletano. Anche Tino Scotti è doppiato.
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