Una ragione per vivere e una per morire (Tonino Valerii, 1972)

Notevole Savalas quando accende il fiammifero sulle palle della statua greca :).
Sono soddisfatto dell’acquisto, davvero un bel master. Peccato per l’assenza di extra.

Una curiosità, ma l’ufficiale interpretato da Telly Savalas era una checca per caso? Perchè riguardandolo ho avuto questa impressione

Le dispiacerebbe Sig. Firestone esporre le sue questioni in modo più argomentato e meno criptico?

i due ufficiali sudisti uno interpretato da Telly Savalas e l’altro che non ricordo da chi era interpretato sembravano essere uniti da un’amicizia equivoca (niente di strano perchè gli omosessuali li ho visti anche nell’esercito italiano sia tra i soldati che tra gli ufficiali), quello che vorrei sapere è se Telly Savalas interpretava nel film la parte di un ufficiale sudista frocio (va bene così?)

In onda su TPS Cinextreme

Stupisce rivedere film che da ragazzini sembravano poveri e trasandati e scoprire che si tratta invece di film ricchi e curati.
Questo davvero lo ricordavo un film grigetto e poverello, invece è un film evidentemente molto ricco (infatti è coproduzione italo-iberico-franco-tedesca), con fotografia e scenografie di prima scelta (il bellissimo fortino è quello costruito dagli americani per El Condor), e girato fin troppo bene.
Ribaltato anche il giudizio sulla storia.

Da ragazzino mi annoiava la prima parte, con l’arruolamento della mezza sporca dozzina, e mi divertiva la seconda con la conquista del forte . Rivedendolo ho trovato invece molto bella la parte iniziale, dove lo stile “leoniano” della regia sfrutta bene il tono picaresco e le tensioni interne al gruppo di protagonisti, che devono attraversare una zona di guerra tra mille difficoltà. Notevole la scena dei contadini tagliagole, che ricordavo appena.
Invece la seconda parte sconta proprio lo stile lento e “leoniano” di Valerii. Stile perfetto quando resta sui personaggi (come nei suoi western maggiori), meno quando c’è da stringere i tempi e mandare avanti una storia con un po’ di sprint. Insomma, nella lunghissima parte in cui vediamo i protagonisti che si intrufolano nel forte rischia di partire qualche sonoro sbadiglio. Bello però il massacro finale, con Savalas che fa una morte spettacolare.

Gran parata di facce patibolari del nostro cinema, con in aggiunta l’impagabile, torvissimo sguardo di James Coburn e il marpionissimo ghigno di Telly Savalas… ovviamente da ragazzino non avevo minimamente colto l’ambiguità sessuale del rapporto tra lui e il suo secondo. Che se ne dica, ottimo anche Bud Spencer in una parte alla Tuco (molto meno carogna). Certo non è un gigione da Actors Studios come Eli Wallach o Rod Steiger, ma con il suo stile asciutto e posato è riuscito a dare corpo e personalità ad un personaggio molto diverso dai suoi soliti. Certo, anche con l’aiuto del consueto, perfetto Glauco Onorato al doppiaggio.

Anche se è forse il suo western più impersonale, il quarto dei cinque western di Valerii è piuttosto curioso. Stavolta non tanto per la trama o lo stile, anzi abbastanza convenzionali, quanto per la morale pacifista, decisamente insolita in un genere abbonato al sadismo e alla violenza gratuita come i western all’italiana.

Stando alle intenzioni di Valerii il film doveva essere un western ancora più serio e drammatico (titolo:"Morti noi,morto il mondo)ispirato ai racconti di Ambrose Bierce sulla guerra di secessione ma i produttori optarono per un’opera più commerciale.
in un primo momento doveva esserci Lee Van Cleef al posto di James Coburn(che ebbe non pochi problemi con Valerii)mentre Bud Spencer subentrò per sostituire Eli Wallach che aveva declinato per ulteriori impegni.Comunque un film che mi piace molto in quanto diverso dalla media,spettacolare e ben interpretato(Pedersoli non sfigura affatto a Coburn e a Savals,anzi…).
In virtù di Spencer il film venne rieditato come una parodia(titolo:“Eli il ladrone”)mentre nel trailer le musiche di Riz Ortolani sono quelle,migliori,de “I giorni dell’ira”.
Doppiaggio:
James Coburn:Emilio Cigoli
Bud Spencer:Glauco Onorato
Telly Savalas:Renzo Palmer
Renè Koldehoff: Leonardo Severini
Josè Suarez: Roberto Villa
Ugo Fangareggi:Oreste Lionello
Benito Stefanelli:Rino Bolognesi
Adolfo Lastretti: Carlo Sabatini

Parlando dell’edizione Medusa, si tratta di un DVD5?

C’è il br yankee, label Kino Lorber, audio solo inglese, zero subs, giusto un trailer come extra. Il master pare buono ma non entusiasmante, vedi www.dvdbeaver.com/film5/blu-ray_reviews_68/a_reason_to_live_a_reason_to_die_blu-ray.htm

La spettacolare morte di Savalas mi torna sempre in mente quando vedo la morte di Brando/Kurtz in Apocalypse Now, girato qualche anno dopo, e per me le coincidenze nel cinema non esistono :wink:
Bud Spencer, anche se ha il nome sopra i titoli di testa, purtroppo è poco presente nel film, e la ragione è che aveva pochissimo tempo per girare, avendo una scadenza per essere sul set di uno degli altri tre film (non ricordo quale) che ha girato nello stesso anno.
Non lo ritengo riuscitissimo, ma certi momenti del film, l’idea di fondo (la stessa di Quella sporca dozzina ma con un assunto iniziale ancora più potente) e l’uso geniale di caratteristi storici (Fangareggi, Benito Stefanelli, Lastretti) sono da antologia.
Alla fine lo preferisco anch’io a Il mio nome è Nessuno.
Il film è uscito nel 1972, non nel 1973, come riportato…

2 Mi Piace

Beh, con Il Mio Nome è Nessuno c’entra poco e niente, ma se intendi come prove soliste dei due membri della celebre coppia, allora si, veramente non c’è paragone: là dove il film di Terence Hill è n western simpatico ma che, alla fine, mi dice veramente poco o niente, quell col compianto Bud è la qunitessenza dell’avventura. Sarà l’assunto di base alla Sporca Dozzina che, se gli attori son giusti e la regia solida, funziona sempre come meccanismo narrativo, sarà la messa in scena abbastanza sontuosa con quel fortino arroccato e la tensione che si respira mentrei nostri cercano di arrivarci scalando, sarà ogni personaggio ben scolpito o delineato, sarà la particolare crudeltà di Telly Savalas, sarà che gli elementi son dosati tutti bene e con maestria. Ma rimane un ottimo film di avventura. Assiema a Un Esercito di 5 Uomini, son due film che li guardo e li riguardo sempre con molta ammirazione

2 Mi Piace

Lo vidi al cinema nella sua riedizione con il poster - esca “Bud Spencer è ELI IL LADRONE in Una Ragione per Vivere e una per morire”. Mi piacque da morire ed anche la scena finale della morte di Savalas é per me da antologia.
Sono assolutamente d’accordo con @bastardnasum che lo associa ad Un Esercito di 5 Uomini come western “gemello” da ammirare e rimirare.

2 Mi Piace

e c’è da dire che Bud Spencer in questi due film funziona bene anche con sfumature più drammatiche e serie: anzi, non sfigura per niente nelle scene più puramente action o di tensione. Al contrario di Terence Hill che, fuori dai ruoli comici, è sempre stato ingessato e fuori parte: mai piaciuto come surrogato di Franco Nero, mai piaciuto in ruoli drammatici come in “La collera de vento” o “L’uomo della verità”: è decente nei western di Colizzi dove ha un ruolo serio ma rimane sempre con quella espressione e postura ingessata come pochi altri… ma Bud Spencer se la cavava egregiamente anche nei ruoli più seri, come in questo film e nel suo “gemello”, aveva la faccia, le espressioni e la fisicità giusta per muoversi bene anche in ruoli non prettamente comici. Un ottimo film di pura avventura, dove le origini banditesche del manipolo di protagonisti viene piano piano fuori per esplodere in coflitti interni al gruppo.E poi Telly Savalas, chiaramente vizioso e sessualmente molto ambiguo… ua storia semplice (ma, ripeto, il meccanismo alla Sporca Dozzina funziona sempre, con gli attori giusti) ma con pochi e semplici tocchi di caratterizzazione e grandi scenografie, resa veramente avvincente.

3 Mi Piace