http://www.imdb.com/title/tt2450186/?ref_=nv_sr_2
Secondo capitolo dell’antologia di episodi che nel capostipite cercavano di essere low-fi ma che qui ormai sono diventati estremamente tecnologici.
Anche qui la cornice dell’episodio è data da due persone che entrano dentro una casa disabitata e si mettono a guardare qualcuna delle tante vhs che si trovano all’interno.
La cornice è abbastanza debole, sicuramente è l’episodio peggiore (se vogliamo considerarlo un episodio). Nel finale pero c’è un effetto gore non male.
Il primo episodio si chiama “Phase I Clinical Trials” ed è diretto da Adam Wingard, che già era apparso nel primo capitolo (dirigeva l’episodio che faceva da cornice, se ricordo bene) e che ricordiamo più che altro per il divertente “You’re Next”. Non è male, è abbastanza divertente e regala un paio di brividi (un po’ facili ma collaudatissimi). È la storia di un ragazzo a cui viene impiantato un occhio artificiale e inizia a vedere presenze strane nella sua casa. È bello, c’è tensione ma anche un po’ di ironia. Il finale mi sembra senza senso ma va benissimo.
Il secondo episodio si chiama “A Ride in the Park” ed è diretto da Gregg Hale, uno dei produttori di Blair Witch Project, e da uno dei due registi, il cubano Eduardo Sanchez. Non male, sembrava una stronzata stravista e invece diverte sempre più. È la storia di un ciclista tipo Parzio che va a fare un giretto per i boschi con la sua mountain bike e una GoPro fissata sul casco. Questo Parzio-wannabe viene quindi attaccato dagli zombi e diventa a sua volta uno zombi. La cosa interessante è che vediamo tutto dal suo punto di vista, quindi prima lo vediamo come vittima e poi come mostro. Divertente e anche abbastanza splatter.
Il terzo episodio è il migliore di tutti, una vera bomba. Si chiama “Safe Haven” ed è diretto da Gareth Evans (quello dei “The Raid”). Davvero bello e malato, ammetto che all’inizio credevo che sarebbe stato una rottura di palle ma mi sono prontamente ricreduto. Racconta la storia di una troupe che va a fare un documentario su un santone indonesiano con tanto di intervista in stile featurette di Giorgio Brass ma dopo un po’ accade qualsiasi cosa. Mi è piaciuto da matti, estremamente splatter (con effetti meravigliosi), girato benissimo, grandissimo ritmo e parecchio tensione. Che poi c’è un crescendo di orrori e follia davvero pazzesco (alla fine è veramente un delirio meraviglioso). La perla del gruppo, senza se e senza ma.
Il quarto episodio è gradevole, si chiama “Slumber Party Alien Abduction” ed è diretto dal regista del simpatico “Hobo With A Shotgun”, Jason Eisener. Divertente e folle, con dei ragazzini che vengono presi di mira da alcuni alieni che cercano di rapirli. Per gran parte dell’episodio seguiamo la storia dal punto di vista di un cagnolino al quale è stata montata sopra una GoPro. Questo espediente funziona a tratti ma è godibile.
Insomma, un’antologia più che gradevole (meglio del primo capitolo, direi) con un episodio (quello indonesiano) che per me è già leggendario.
Ho il dvd UK