Vacanze ai Caraibi (Neri Parenti, 2015)

http://www.imdb.com/title/tt5300948/

Ci sono cinepanettoni divertenti ed altri uggiosi (mediamente tutti volgarotti, ma quello il genere richiede). Vacanze ai Caraibi appartiene ai secondi, pochissime le battute o le situazioni indovinate, perlopiù a carico del gran mestiere di De Sica, capace di dire le peggiori cose ma con grande “presenza scenica”. Praticamente una serie di episodi a compartimenti stagni che scorrono paralleli. Quello di Dario Bandiera sembra partire benino poi si affloscia terribilmente, Ghini e la Finocchiaro sviliti a livelli infimi per due soldi (facciamo anche quattro), Argentero perlomeno riesce benissimo in ciò che gli viene richiesto (l’antipatichino) e la bonazza di turno che francamente tanto bonazza non è.

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Ne ho visti una ventina di minuti, di più non ce l’ho fatta, in un passaggio su Sky qualche giorno fa, l’unica scena gustosa, ma perché a me le scoregge con relativi “rumorini” hanno sempre fatto ridere (a partire dalla mitica cena intorno al fuoco dei bovari in mezzogiorno e mezzo di fuoco… :smiley: ) è quando de sica e ghini sono chiusi nel bagagliaio della macchina e sbombolano a tutto spiano, arrivando a stendere i poliziotti che aprono la bauliera. Poi, il nulla o quasi.

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La morte del Cinepanettone, la sentenza definitiva sul necessario pensionamento di Parenti e fossili annessi. Fotografia pulitissima, tipica Mediaset, digitale, candida, degna di una puntata di Pomeriggio Cinque, esecrabile quindi in cinemascope. Battutacce che manco in un filmazzo lercio di Baldanello, De Sica mezzo rifatto e lampadato, il buon Ghini (ex attore drammatico) che vederlo in questi film fa sempre male al cuore e tette, tette e ancora tette. In poche parole, il Silvione così come ha fatto IL suo partito politico, ora può vantare anche IL suo film manifesto, Vacanze ai caraibi, tra Rolex, Filippini e stereotipi.

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