Valore legale della laurea

Apro questo topic confidando nell’assistenza del Gratold,che in quanto vecchio radicale son sicuro saprà chiarirmi questo concetto.Spulciando il programma della Rosa nel pugno,mi sono più volte imbattuto nella questione relativa all’abolizione del valore legale della laurea.Ecco,quel che mi domandavo è:perchè?Quali sarebbero i vantaggi di una simile iniziativa?Ho aperto il thread alla sezione “attualità” perchè mi pare il posto più adatto,visto che oramai mancano pochi giorni all’appuntamento alle urne.Franco,cosa puoi dirmi di 'sta faccenda?Sempre se ne hai voglia,beninteso.:gratold

Spero non voglia dire che fare l’università sia come non farla se no ragazzi davvero mi taglio le vene con tutta la fatica che faccio x 'sta laurea der cazzo!

probabilmente e un regalo promesso agli amici che hanno scuole private e fanno formazione postidiploma non riconosciuta.
anzi certamente e cosi

Interessante quesito, chi è che ne sa qualcosa di più?

La cosa è spiegata a grandissime linee qui:

http://www.anmvi.it/anmvioggi/scheletro_approfondimento.php?codnotizia=4249

Cmq politicamente parlando è una battaglia trasversale, che io sappia anche la Lega è favorevole all’abolizione del valore legale.

Il link postato da Slogun spiega, a grandissime linee appunto, il significato della proposta di abolizione del valore legale del titolo di studio.
Sull’argomento, se faccio un attimo mente locale, forse riesco a fornire indicazioni bibliografiche abbastanza precise (ne parla, se non ricordo male, Sergio Romano in un suo libro).
Le scuole private, scusate la sottile metafora, non c’entrano proprio un cazzo in questo discorso.

Ringrazio Slogo per l’interessante link.In effetti,è una proposta non priva di fondamento;non si tratta certo di privatizzare l’università o di privare lo stato del diritto di monitorare la situazione degli atenei onde evitare abusi.Semplicemente eliminare certe discriminanti e soprattutto imposizioni statali in ambito burocratico e formativo.Del resto,la situazioone attuale è parecchio contraddittoria:per quale motivo chi esce dall’accademia delle belle arti o dal conservatorio non deve veder riconosciuta al proprio titolo di studio la stessa dignità legale attribuita alla laurea?E’ solo un esempio,ce ne sarebbero altri…ovviamente se Gratold fornisce altro materiale sarò eternamente debitore a lui e all’elettorato radicale della Tuscia.

se tu lavorassi da anni in una scuola privata che erroga formazione parauniversitaria facendosi vanto della assenza di certificazione legale dei suoi titoli e che glorifica il processo di corrosione del valore legale della università pubblioca magari capiresti, scusa il francesismo, cosa cazzo sto cercando di dire.

si si come no.
pari pari quello che si DEVE dire quando chiedono come mai “non avete certificazione”.

Dato che se l’unico al mondo ad essere informato sull’argomento, caro “cazzo sto cercando di dire”, continua pure da solo la discussione. E buon lavoro.

Cerco di riportare la discussione su toni più costruttivi raccontandovi il mio personale esempio:

Possiedo un diploma di laurea breve (3 anni) in ingegneria biomedica risalente al 1998, che non ho mai convertito in un titolo di laurea triennale di primo livello secondo l’attuale ordinamento. Eppure da 8 anni sono un libero professionista nel campo dell’informatica (progettazione/sviluppo software, sicurezza), ma nessun cliente o azienda di informatica con cui ho collaborato, parlo anche di grossi nomi dell’industria nazionale, mi ha mai richiesto prova del mio titolo di studio. Per darmi di che lavorare, con un corrispettivo più che discreto, è sufficiente dimostrare da parte mia la buona conoscenza degli argomenti su cui basare il progetto, e un atteggiamento professionale. Insomma, presentando il mio ricco curriculum queste aziende si sono sempre pulite il posteriore con un eventuale certificato di laurea. Invece se volessi partecipare ad un concorso pubblico per progetti su cui sarei perfettamente in grado di lavorare, in base al bagaglio di esperienze che ho accumulato finora, sarei sicuramente bloccato dall’assenza di un certificato di laurea compatibile con l’attuale ordinamento. Segno che, perlomeno in settori tecnici come il mio, il valore legale del certificato di laurea nel pubblico impiego è superato se confrontato con i casi riscontrabili nel privato.

Questo mi sembra interessante.Oltretutto,nel link postato da Slogun si citano interventi con responsabili di atenei che col tanto vituperato settore delle scuole private non c’entrano una fava,e si tira in ballo anche il sistema statunitense delle lauree a distanza…forse è vero che in certe cose la certificazione legale della laurea è superata,non saprei.Ma come la mettiamo con professioni tipo l’insegnamento?Io la laurea in lettere l’ho presa,e ritengo che senza non avrei avuto gli strumenti adatti per svolgere la mia attività.Ci sarebbe molto da dire sul tortuoso(e corrotto)sistema delle abilitazioni,ma sarebbe già un altro discorso…quel che mi domando è cosa in questo caso specifico comporterebbe l’abolizione legale del suddetto titolo di studio.

Fra l’altro,m’interesserebbe assai il parere di Paolaccio,che lavorando appunto all’università un’opinione in merito immagino se la sia fatta.

Franco,Pappo:perchè continuate con gli scontri all’ultimo sangue?Risolveteli in privato,mi sembra uno spettacolo poco decoroso e rovina un topic secondo me interessante(e non lo dico solo perchè l’ho aperto io:tuchulcha ).

L’introduzione di una più attenta valutazione della competenza professionale e del tanto temuto criterio del merito nel settore pubblico!

Sicuramente sarebbe più difficile, per le commissioni di valutazione nei concorsi e bandi, selezionare i vincitori tra i candidati, dal momento che cadrebbe un importante fattore di scrematura automatica come quello del titolo di studio specifico.

Oddio,non saprei…attualmente nei concorsi abilitanti porcherie se ne vedono a prescindere,all’ultimo concorsone a cattedre son saltate fuori vere e proprie irregolarità.Credo sia questo,il vero ostacolo:il sistema dei raccomandati.Lungi da me il pensare che una laurea breve in lettere valga meno della mia,se il candidato ha sostenuto comunque gli esami fondamentali previsti.Il fatto è che con o senza attestati la meritocrazia continuerebbe ad essere merce rara nel nostro paese,temo.Almeno nel settore pubblico;è ovvio che i privati siano più interessati alle effettive capacità che al pezzo di carta,visto che se prendono una schiappa ci rimettono i soldi.

Franco sono anch’io interessato… Per favore, spiega senza giri di parole e concretamente di che si tratta.

OH! no dico com’è 'sta storia

con tutto il tempo che ci ho messo a prendere una laurea adesso salta fuori qualcuno a dire che non ha più valore legale ma dico stiamo scherzando

se lo viene a sapere mio padre con tutti i soldi che ci ha affonnato gli viene un colpo

O magari ti chiede di restituirglieli.:pollanet:

Nella mia esperienza di bamboccio 22enne quasi laureato noto una forte scissione università/mondo del lavoro.

Chi si sbatte/ si fa sbattere(:uranismo: e non solo)o è “sgamato” fortemente, fa carriera, e sottolineo, anche se non è laureato. Una volta fino a 10 o poco meno anni fa se avevi fatto l’università gli anni di studio venivano abbonati, ora non conta un cazzo.E quant’altro ci sarebbe da dire ma non è questa la sede e me ne scuso.

X non parlare della continua fuga di brillanti laureati all’estero.

Sono poco fiducioso, perlopiù per l’ambiente del Baronato delle università, dove, e mi spiace dirlo, gli studenti sono spesso merda mentre dovrebbero essere prima rota der caro, dal momento che pagano anche una cosa che si chiama retta e che spesso non è proprio all’acqua di rose:(

Scusate dell’OT , qui si parla di Valore Legale della laurea.

La mia opinione in merito è assolutamente indifferente. Lo tolgano pure, ci sarà il suo perchè.In ogni caso non penso che sia una cosa negativa.Purchè mi si chiami ancora Dott.Bmw:D

Sono nella stessa -più o meno- situazione di aflow, avendo un diploma universitario (quando l’ho fatta io si chiamava ancora Scuola diretta a fini speciali in informatica). Nel privato nessuno mi ha mai chiesto il titolo di studio, ma solo cosa sapessi fare realmente “sul campo”. Mi è servito solo per il concorso all’università, ma bastava solo un semplice diploma di scuola superiore attinente all’informatica.