Vanessa del Rio Collector's Edition + DVD

Ok grazie per le info. Della Golden Age ho forte preferenza per le S (Seka, Serena) o per Desire Cousteau, ma Vanessa può stare bene nella top ten direi.
Non so se, chiedendoti anche a proposito dell’apparato testuale del volume, possa essere anch’io giudicato intellettuale ‘chic’ nel senso deteriore dell’espressione, nel caso mi dispiace e me ne scuso, non è mia intenzione fare lo spocchioso in relazione a tematiche quali quella in oggetto. Ho ben presente che il tutto parte dai cari vecchi ormoni, comunque spero di non passare per uno che ‘si sente’ solo perchè di porno mi piace anche leggere e cercare, in modo spero educato e rispettoso, di ‘argomentare’ :slight_smile:

Tranquillo, tu non sei un “intellettualone”, sei un esperto. Cosa ben diversa. Un esperto competente, coinvolgente, e che merita la mia sconfinata ammirazione. I tuoi interventi di questi giorni li ho letti con grande interesse. Anche per me, oltre al fattore “testosteronico”, il porno (americano e italiano) dei '70 e '80 incuriosisce per le sue storie più o meno note (e talora “nascoste”). Da uno come te posso solo imparare…

Ma diciamoci (tutta) la verità: il porno della golden age interessa (almeno a me) solo dal punto di vista storico e cinematografico. Le implicazioni diciamo così onanistiche in relazione a questi film non mi hanno mai coinvolto. All’epoca, quando frequentavo i cinema a luce rossa e raccontavo ai miei amici che ci andavo solo per vedere e studiare (sic) i film hard dei vari Milonakos, Jess Franco, ecc., nessuno mi credeva. E anche oggi nessuno ci crede. Ma è proprio così. Se volevo stimoli d’altro genere me li cercavo altrove, in sedi extracinematografiche, non certo in questi film bis o tris che oggi continuo a rivedere con immutato interesse cinematografico.

1 Mi Piace

Io, invece, nel mio piccol(issim)o ho seguito un percorso inverso rispetto a te, Andrea. Inizialmente cercavo i porno “vecchi” per curiosità estetica-pipparola, poi è emerso l’interesse cinefilo verso tali opere. Ricordo il momento preciso in cui avvenne la “folgorazione”: nel 2000, quando un amico mi prestò la vhs di “Odissea sessuale” di Damiano. Mi resi conto già dai primi minuti che la mano non era quella del solito “scalzacani riprendi trombate” dell’hard, ma quella di un vero regista. E a tratti, bando a pregiudizi e preconcetti, di un Regista. Lì, inoltre, scattò la molla dell’identificazione delle voci: con mio sgomento, mi accorsi che a doppiare Robert Kerman/Richard Bolla, c’era addirittura un personaggio da me già conosciutissimo fin da piccino (grazie agli anime), ovverosia Elio Zamuto! Il resto, dopo quasi vent’anni, è storia…