Virus (Bruno Mattei\Claudio Fragasso -1980)

Film assolutamente mediocre (dai non e’ che si puo’ giudicarlo altrimenti…)e recitazione ridicola !!!Pero’ almeno si salvano le musiche!!!Il problemino e’ che le hanno prese direttamente da DAWN OF THE DEAD…Che cosa elogiare allora in questa pellicola?Assolutamente le scene Gore non realizzate in maniera eccelsa ,poco credibili(le persone si fanno mangiare senza opporre la minime resistenza agli zombi…)ma efficaci nel dare al film di Mattei quel tocco di classe e marciume tipiche dell splatter!!!A gia’,dimenticavo il personaggio di SANTORO vale la visione di Virus!!!E’ un pazzo(e forse anche tossico…)furioso interpretato da un Franco Garofalo da antologia(parlo sul serio!!!)!!!Madonna mi fa scompisciare dal ridere dall’inizio alla fine!!!Nella scena dove si gira il cappello , gli si spiritano gli occhi, e poi incomincia a ridere da isterico raggiunge l’apice della demenza!!!Grande PAPA’ SANTORO!!!Per questi motivi do assolutamente la sufficienza a questo film!!!Ciao

per me il miglior zombie movie italiano

a me non ha annoiato manco una secondo

in questo film, più che in altri, si nota quanto bruno mattei fosse in grado di fare anche film di serie a, peccato per il bassissimo budget (cosa che poi va ad influenzare anche la scelta degli attori)

Quoto Rocco Musco…tra i migliori del genere insieme a “Le notti del terrore”. Film imprescindibile.

Ah boh per me il migliore resta Zombi 2. Però è innegabile che Mattei gli horrorazzi li sapesse fare, sebbene Fragasso rivendichi gran parte del girato il montaggio è decisamente merito della buonanima. E la deorbitazione dei bulbi oculari è una delle scene più dure di tutto il filone.

Beh, dai… A dire il vero Fragasso dice che in fondo i meriti (e i demeriti) del film vanno divisi a metà tra lui e Mattei.
Stando a ciò che racconta Claudio hanno montato il film assieme e, facendo un po’ di calcoli, lui ha diretto circa il 50% delle scene del film.

Ma infatti non volevo togliere dei meriti a Claudio, ci mancherebbe. Volevo solo sottolinerae che Mattei - regista che a scanso di equivoci ribadisco di non aver mai amato granchè - ha contribuito comunque in maniera determinante alla buona riuscita di questo blood & gore non eccelso, ma che ti prende proprio per il suo spirito naif e forse volutamente dissacrante. Bruno era davvero in gamba alla moviola, pensava i film già in funzione del montaggio (caratteristica che Fragasso trovava limitativa, ma che in realtà testimonia la competenza tecnica di Mattei).

Dove hai sentito questa cosa?
Fragasso ha sempre ribadito l’importanza estrema del montaggio, dicendo che un regista che non segue il montaggio e che non gira col montaggio in testa non è degno di essere considerato tale.
È una cosa che mi ha ripetuto spessissimo, dice qualcosa di simile anche in quest’intervista.

In un’intervista rilasciata a Nocturno Claudio diceva chiaro e tondo che non approvava del tutto il fatto di pensare i film in funzione del montaggio come faceva Mattei, giudicandolo limitativo. Fu probabilmente per questo che Mattei successivamente ribattè sulle pagine della stessa rivista, rimembrando di aver cazziato Fragasso per una sequenza d’azione girata (se non ricordo male ) in Monster Dog; Claudio l’aveva girata tutta in una volta, e invece Mattei sosteneva la necessità di spezzettarla per non precludersi la possibilità di migliorarla in sede di montaggio. Fidati, me lo ricordo bene!

Sì, sì, figurati!
È solo che mi è sembrato strano perché da quando conosco Claudio insiste sempre con questa storia del montaggio… Forse deriva proprio dal cazziatone di Mattei, chissà…

Faccio il montatore video da quindici anni e volente o nolente qualcosa nella testa mi deve essere entrato. Ebbene mi ricordo che in due giorni passati a tu per tu con Bruno Mattei (non facemmo altro che parlare e parlare…) ebbi la netta sensazione di trovarmi davanti a un professionista con una visione chiarissima della “macchina” cinema. Mi ricordo anche che discutemmo a lungo sulla tecniche dell’anticipazione del fotogramma, sul rovesciamento dei piani per gli stacchi sugli ingressi in scena e di tutti i problemi che si presentano continuamente durante il montaggio di un audiovisivo. Conosceva tutti i trucchi e sicuramente sarebbe stato un insegnante grandioso non fosse stato per l’incredibile modestia che lo contraddistingueva. Ma in fondo questo è l’unico difetto di tutti i grandi: l’eccessiva modestia.

Verissimo, la modestia di Mattei era esemplare.
Posso raccontare un aneddoto riferito proprio al film del topic.
Durante un festival (non ricordo più quale, forse era il Joe D’Amato Horror Festival prima che si chiamasse così e traslocasse a Livorno) chiacchieravo con lui assieme ad altri amici, tra cui anche Alex Visani.
Parlavamo di VIRUS e ne stavamo cantando le lodi perché era uno dei nostri film preferiti.
Dopo un po’ che ripetevamo quanto lo trovavamo geniale e spassoso chiedendogli di tutto, da Franco Garofalo agli stock shots, lui ci ha guardato un po’ perplesso e poi ha detto: “Ahò, ma siete seri o mi state prendendo per il culo?”

La stessa reazione che aveva Stelvio Massi quando sulle pagine di Nocturno elevavano i peana ai suoi polizieschi. Io credo che Mattei avrebbe potuto fare di meglio, la tecnica l’aveva; non so, saranno i budget risibili con cui ha lavorato o chissà che altro, però i risultati li ho sempre trovati un po’ così… credo che in Virus non ci credesse più di tanto, forse è vero che era più nelle corde di Fragasso che il gore lo amava proprio. Per Mattei l’horror era un genere come un altro, per Claudio una passione; un po’ come Fulci e Sacchetti, insomma. Comunque anche Fragasso non si è mai vantato più di tanto, riconoscendo che pellicole come Virus o L’Altro inferno fossero sì carine, ma che alla fine lasciassero il tempo che trovavano. Ecco, forse Claudio curava di più certi dettagli tecnici, lo trovo più incisivo come regista che come sceneggiatore; infatti Virus mi pare vada al sodo senza troppi compiacimenti stilistici (il che mi fa pensare che Mattei fosse più presente nel coordinare le riprese), mentre After death e L’Altro inferno che sono proprio di Fragasso mi sembrano più attenti alle invenzioni visive e barocche, per quanto lo permettessero i mezzi risicati di cui disponeva.

Mi ricordo anche che l’unica cosa che veramente lo incuriosiva di “virus” era il mix in dolby system su 4 piste magnetiche. Infatti mi raccontò che si recò appositamente in un cinema di Roma attrezzato per questo tipo di codifica ma siccome coloro che abitavano vicino alla sala avevano protestato per l’eccessivo rumore, il proiezionista teneva il volume bassissimo. A quel punto Mattei se ne andò e non seppe più nulla di “virus” sino a quando, molti anni dopo, chi lo incontrava gli parlava continuamente di questo film.
Un altro film su 4 piste era “alien 2 sulla terra”.

Un film horror non deve necessariamente fare paura,ma per essere considerato tale non deve assolutamente fare ridere,almeno non involontariamente!!!Dai questa pellicola e’ mal realizzata…La recitazione e’ abominevole(a parte il pazzo soldato santoro che folle lo sembra veramente) !!!Anche "Le notti del terrore"e mal recitato e crea risate ma almeno le sequenze splatter sono ottimamente realizzate a differenza di quelle del film di Mattei !!!

Personalmente mi dispiace sentire giudizi così negativi riguardanti “Virus”.
Come ho già avuto modo di dire, la sufficienza piena a questo film di Mattei la do tutta. Il film mi ha divertito (e divertirsi non vuol dire necessariamente ridere), ho passato un’oretta e mezza senza mai annoiarmi. E’ vero, il film è grossolano e “ingenuo”, ma la bellezza sta proprio in questo. Nel panorama zombesco italiano, non è facile trovare di meglio se escludiamo Zombi 2 di Fulci, anche perchè quest’ultimo film è difficilmente superabile anche a livello internazionale. La pochezza dei mezzi poi ha fatto tutto il resto (e qui sta il “mestiere” del regista).
Poi un’ultima osservazione: facciamo un salto temporale di circa 25/30 anni:
la visione di certi film impressionava non poco chi andava al cine, a differenza di oggi dove i palati sono diventati molto più esigenti (per assuefazione).

Il fatto che la realizzazione di queste pellicole sia condizionata dalla "pochezza di mezzi"e’ risaputo…ma io probabilmente giudico negativamente questo film perche’ non vedo,come dici tu, il regista metterci piu’ di tanto “mestiere”…Mattei doveva e poteva fare di piu’(a cominciare dalla scelta del cast…)Non sono un critico cinematografico e non mi intendo di regia come qualcuno su questo forum,pero’ non credo di dire “eresie” nell esprimere critiche e perplessita’ sulla realizzazione di VIRUS…E poi,nel panorama zombesco italiano(non e’ che ci siano poi tante pellicole…) gli preferisco di gran lunga (oltre all’inarrivabile ZOMBI 2)l’italo/spagnolo “Non si deve profanare il sonno dei morti” e “le notti del terrore”,2 prodotti che non e’ che siano costati piu’ di tanto…Comunque ,io “parlo x me”…ciao a tutti

E’ un film molto godibile, apprezzabile sotto molti punti vista. La mano di Mattei nella regia e soprattutto nel montaggio si vede eccome ! Buone idee, ottima realizzazione ! E poi un grande Garofalo…
Non sarà ai livelli di ZOMBI 2, ma è tra i migliori zombie-movie Italiani…

pur apprezzando il film di Mattei, concordo cmq con questa affermazione.
ma io lo farei gareggiare solo con il film di Bianchi, quello di Grau è cmq un film di altro livello, lo stesso livello -per me eh- di Zombi2 (che tra l’altro gli è successivo e, forse, anche debitore).
:wink:

Beh, dai… il film di Bianchi mi diverte un mondo e lo rivedo volentieri, ma era davvero trascurabile! Qua non dico che siamo ad alti livelli (mai amato granchè il cinema di Mattei, comunque) e i paragoni/accostamenti con altri zombi-movies italiani non m’interessano; ma trovo ingeneroso negare la professionalità con cui è stato realizzato questo blood & gore sicuramente non eccelso ma dotato di un suo fascino. Considerate che si parla tanto di mezzi, ma in quel periodo oltreoceano sono uscite pellicole appartenenti al filone di gran lunga peggiori! Noi italiani avevamo pochi soldi ma realizzavamo prodotti dignitosi, come in questo caso. Poi secondo me a parte Garofalo gli altri attori non erano da buttare; la Newton oltre che caruccia aveva un viso abbastanza espressivo e se la cavicchiava, e i soldatacci adatti al ruolo. Insomma era un horror/action senza pretese, e alla fine ne è venuta fuori una cosa tutt’altro che spregevole, con tutti i limiti che questo genere di operazioni comportava.

Mah, onestamente tutti ‘sti debiti non li vedo. Entrambi i film (come quello di Mattei del resto) devono riconoscere la paternità di Romero, ma sono diversissimi fra loro. Quello di Grau un mero prodotto d’imitazione, comunque realizzato con stile da un maestro che gli horror li sapeva fare; quello di Fulci un gioiello barocco e per certi versi innovativo nella sua grinta creativa. Il film di Mattei è in parte un prodotto d’imitazione, ma come giustamente rilevato da altri utenti deve molto anche alla fantascienza cinematografica anglosassone fine anni 60. C’è l’avventuroso esotico, l’action, lo splatter, il messaggio ecologista/terzomondista… sicuramente un po’ tirato via, non dubito che si potesse anche fare meglio; però raramente Mattei ha realizzato film migliori, e spesso ha fatto di peggio. Comunque nel tempo è diventato un piccolo classico del genere, e si rivede volentieri benchè inevitabilmente invecchiato.

forse ho scritto “debiti” pensando per esempio alla concezione di certi momenti splatter… cmq sì, magari il termine è troppo estremo e ingeneroso nei confronti di un gioiello come quello fulciano (gioiello, sì, ma non privo di momenti che -a me personalmente- non esaltano troppo: leggi lotta zombi vs squalo).
resto però del parere che il film di Grau sia di altissimo livello, e non lo penso inferiore all’altro. ma naturalmente si tratta di un parere esclusivamente personale.
non lo considero solo un “mero prodotto di imitazione”, e gli riconosco autentica “grinta creativa”.

riguardo alcune ipotetiche analogie tra gli zombi di Grau e quelli fulciani lessi tempo fa uno scritto interessante di Pulici che mi trova sostanzialmente d’accordo (era, se ricordo bene, il dossier dedicato al cinema fantastico spagnolo). con ciò non è mia intenzione considerare tale scritto e il suo autore (ma ogni scritto e ogni autore) l’Autorità di aristotelica memoria… però ricordo di averlo trovato coincidente con alcune cose che penso.

infine, rientrando in topic (perdonate l’OT), ribadisco che io apprezzo molto il film di Mattei e mai negherei la professionalità con cui è stato realizzato.

semplicemente mi diverto di più con Bianchi.
almeno in questo caso.
:wink:


devo correggermi: più che analogie tra gli zombi Pulici rilevava come sia Grau che Fulci pur partendo dal modello romeriano approdavano ad una visione degli zombi ben diversa, e di chiara matrice “mediterranea” (con tutto ciò che tale affermazione implica).
c’è da considerare, però, che il film di Grau è del 74;)

le analogie, invece, riguardavano altri aspetti legati al film in questione ed altri di Fulci.

era solo per precisare, dal momento che ho subito controllato il suddetto dossier:)