Viva la muerte... tua! (Duccio Tessari, 1971)

Preso anche io.Ho visionato il trailer,e qualche minuto del film.Si vede molto bene,dura 110 minuti.

Giusto per info : l’edicola che mi ha fornito “Una pistola per ringo” questa settimana non ha ricevuto niente…io mi arrendo …
non so piu cosa pensare…
chi ci capisce qualcosa è bravo

bisogna prenotarli dall’edicolante e lui deve fare richiesta o ordinarli sul sito http://edicolafabbri.corriere.it/

hai una mail per contattare la fabbri visto che sul sito non cè un servizio clienti?giusto per lamentarmi un pò!
Chiedo scusa a Geepy per OT

Bello, l’ho preso anch’io. Qualcuno sa che cosa c’è dopo Oggi a me domani a te?

7 febbraio
http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?t=456&page=5

sì, sono riuscito a trovare la mail sul depliant degli abbonamenti è: servizioclientifabbri@tin.it. ma tu come fai a sapere sempre le uscite fabbri in anteprima?

Questo film, comunque, mi ha divertito un sacco!

Preso la settimana scorsa (in edicola a parte dal giornale Oggi e, mi dicono, analogamente tra un paio di giorni da oggi 31 gennaio 2007 dovrebbe arrivare il prossimo “Oggi a me, domani a te” ) e, al riguardo, sono piacevolmente sorpreso: sia dal master (di ottima fattura e senza segni di usura, letterboxato i 4/3 che con lo zoom diventa 16/9 2.35:1, il dvd parte bene senza inghippi) che dal film (estremamente piacevole e godibile, avvincente e molto ben recitato coralmente). :wink:

Semplicemente perchè erano scritte dietro al blister con l’uscita del primo dvd non allegato alla rivista Una pistola per Ringo.

Vi riporto alcuni passaggi contenuti nel libretto che accompagna il dvd della Fabbri: «Forzando un po’ la storia raccontata dal romanzo “The killer from Yuma” scritto da Lewis B. Patten, una delle penne leggendarie della letteratura western, il racconto dei due farabutti che vengono liberati per dare una mano alla rivoluzione introduce alcune novità nei codici di quel filone del western all’italiana che innesta pistoleri e avventurieri vari in una delle tante fasi rivoluzionarie della storia messicana. Fino a quel momento infatti i codici narrativi dei western cosiddetti “terzomondisti” prevedono che “lo straniero” di turno abbia un rapporto diretto con gli eventi rivoluzionari. Accade così che l’americano interpretato da Lou Castel in Quien sabe? sia un killer al servizio del governo messicano, lo svedese interpretato da Franco Nero in Vamos a matar compañeros sia un mercante d’armi arrivato fin lì per fare il suo mestiere, il polacco de Il mercenario, cui presta il volto sempre Franco Nero, sia lì perchè ha un rapporto “professionale” con gli eventi rivoluzionari e anche il medico inglese interpretato da John Steiner in Tepepa viva la rivoluzione per scelta. Per i due gaglioffi di Viva la muerte… tua non accade così. Loro non hanno alcun rapporto con la rivoluzione né intendono averne. Non sono né a favore né contro. Il Messico è soltanto il luogo dove è nascosto un tesoro da ritrovare e basta. A farli decidere di schierarsi non sono tanto i discorsi della scatenata giornalista Mary quanto la casualità dei fatti e, soprattutto, la drammaticità delle esperienze vissute come l’uccisione da parte dei militari di Lupita, la sorella muta di Lozoya. Insomma per Duccio Tessari l’antieroe può diventare rivoluzionario per caso, senza le prediche di un peone ideologo con lo sguardo ipnotico di Gian Maria Volontè o la sarcastica e furba parlantina di Tomas Milian. Le idee della rivoluzione sono talmente forti che ci si può arrivare semplicemente seguendo gli eventi della vita, senza maestri e senza particolari elaborazioni intellettuali. Non è casuale che le elucubrazioni di Mary, vera pasionaria della causa dei peones, appaiano a volte esagerate e fuori luogo. Gli antieroi di Tessari diventano rivoluzionari perchè affascinati e convinti dalla rivoluzione stessa non dai suoi propagandisti… Stando a quello che c’è scritto sulle prime schede di lavorazione Viva la muerte… tua era originariamente intitolato I due di El Paso. Come spesso accade ai western all’italiana al momento di arrivare nelle sale il film ha cambiato titolo. Non è una novità, visto che anche il lungometraggio che con il suo successo dà inizio all’epopea, cioè Per un pugno di dollari, durante la lavorazione cambia titolo a ogni spirar di vento. La leggenda poi racconta che il primo regista scelto dalla produzione sia stato Sergio Corbucci e che solo in un secondo momento l’incarico sia passato a Duccio Tessari. Il film, all’epoca in cui arriva nelle sale, viene accolto con curiosità per varie ragioni. La prima è che segna il ritorno di Eli Wallach al western italiano dopo essere stato Tuco, il “brutto” de Il buono, il brutto e cattivo e Cacopulos de I quattro dell’Ave Maria. La seconda ragione è la presenza accanto ai due protagonisti maschili di Lynn Redgrave, un’attrice che oltre a essere la sorella di Vanessa Redgrave, in quel periodo compagna di Franco Nero, ha già all’attivo film come Georgy svegliati che ha avuto la nomination all’Oscar e ai Golden Globe».

film piacevole,grandi attori ma musiche piu’ adatte ad una commedia sexi che ad un western…:confused: :confused:

Trovi? Sono firmate Gianni Ferrio ed Ennio Morricone e non me le ricordo così fuori tema:

In dvd dal 10 ottobre 2007 per la Mondo Home.
Prezzo di listino: 9.90€

si vede pure una macchina…:smiley: comunque divertente

Un Western-commedia divertente e con un ottimo e simpaticissimo Wallach (“Io voglio andare all’inferno perchè ci sono le puttane”). Nero Giggioneggia spesso. Gradevole la presenza femminile (Non male le scene della scazzottata e dello spogliarello).

Più che spaghetti-western mi sembra però una parodia, ed in questa collana avrei dato comunque la precedenza ad altre uscite.

mi ha piuttosto deluso, per non dire annoiato.
Eli Wallach bravo ma forse troppo vecchio per il ruolo

A mio giudizio c’è una sola scena memorabile, peraltro non originalissima, nel film: quando Wallach ammazza il turpe ufficiale messicano (rallentatore e musica di carillon in sottofondo).

Qualcuno l’ha preso?
È lo stesso master della versione uscita con OGGI?

S’ E’ VERO l’ho notata anche io, comunque film appena appena divertente tutto sommato niente di che…

Un Eli Wallach che, in questo film, strizza leggermente l’occhio a Tuco di “Il Buono, Il brutto, il cattivo”…anche se in toni molto meno riusciti…