Regìa di Raffaello Matarazzo, 1953
Con Massimo Girotti, Silvana Pampanini, Irene Papas, Gianni Santuccio, Franco Fabrizi, Giorgio Capecchi, Dina Perbellini
Altro drammone anni '50 di Matarazzo. Si entra immediatamente nel film, senza troppi preamboli: abbiamo più o meno la solita donna che deve sottomettersi e pagare per colpe non sue, ed anche qui non manca l’uomo che torna dal passato (Girotti), che però in questo caso sarà salvifico per la Pampanini.
Naturalmente come in tutti i film di Matarazzo la sfiga è protagonista in scena: prigione, orfanotrofio, paralisi, suicidi tentati e via discorrendo. Il cast, opportunamente doppiato, non è malvagio; soprattutto Gianni Santuccio mi è parso ottimo.