In uscita a settembre il novissimo film di Danny Boyle. La trama è intrigante:
Jack Malik è un musicista di scarso successo. In lui crede solo Ellie, manager, amica e forse qualcosa in più, benché inespresso. Finché una sera, dopo che ha deciso di smettere con la musica e cercare un lavoro più regolare, Jack ha un incidente e perde coscienza durante un blackout planetario. Quando si sveglia, scopre che il mondo è stato privato delle canzoni dei Beatles e che lui è rimasto il solo a ricordarle. (da MyMovies)
Me ne hanno parlato bene: vista la trama (e quello che mi hanno raccontato -ammesso che lo ricordi correttamente- :-)) puo’ darsi che gli autori si siano ispirati alla nota scena di “non ci resta che piangere”
Innanzitutto trovo che sia il film più sciatto e svogliato di Boyle, senza un minimo di mordente e molto al di sotto dei suoi standard tecnici. Guardate per esempio la scena in cui i genitori del protagonista lo incontrano in camerino prima del concerto sul tetto… Si impallano a vicenda con le ombre proiettate sui visi degli altri, una cosa abbastanza assurda per qualunque regista/direttore della fotografia con un minimo di esperienza, figuriamoci per un film di Danny Boyle.
Ma a parte questi dettagli la storia non mi ha preso come avrei immaginato ed è un vero peccato perché l’idea era sicuramente promettente.
E poi, ammettiamolo, è una cosa che abbiamo pensato tutti almeno una volta nella vita. Io da ragazzino ho sempre immaginato come sarebbe stato tornare indietro nel tempo prima dei Beatles e di altri grandi gruppi storici e anticiparli su tutte le loro hit. Che poi, vabbeh, io da giovane avevo il vizietto (che però diede i suoi frutti) di spacciare per mie canzoni altrui non troppo conosciute - d’altronde in un’era pre-internet era molto più facile - per fare il fenomeno con le ragazze, ma questa è un’altra storia.
In ogni caso, da beatlesiano convinto quale sono pensavo che il film sarebbe stato quantomeno carino e invece no, ha qualche bel momento (quando suona Yesterday davanti agli amici o quando cerca di suonare Let It Be davanti ai genitori, per esempio) ma l’insieme non mi ha convinto.
Il protagonista è simpatico ma non ha creato molta empatia con me, i personaggi di contorno non hanno lasciato il segno (almeno non con me), il mega spot a Ed Sheeran mi ha abbastanza sconcertato e ho trovato la critica allo show business abbastanza banale.
Restano ovviamente le canzoni (belle, ma grazie al cazzo, aggiungerei) ma mi sembra un po’ poco per un film che voleva dire qualcosa di nuovo.
Ho trovato simpatica la gag sulla Coca Cola (la scena in aereo) e alcune trovate (tipo il fatto di non ricordarsi esattamente i testi - nel film accade con Eleanor Rigby - ma per il resto… boh… L’ho visto fino alla fine ma senza reale interesse.
Rischiamo di andare OT ma dai 15 ai 19 anni (più o meno) ci ho costruito una carriera, comunque credevo di averlo già raccontato, boh… :oops:
Tornando al film c’è una cosa che col senno di poi è interessante.
Se uno ha un repertorio inedito con Help, Yesterday, Let It Be, In My Life, The Long And Winding Road e tutte le altre hit sarebbe lecito pensare che il successo sarebbe realmente immediato, almeno per la percezione che abbiamo ora di queste canzoni. Invece mi è piaciuto il fatto che nonostante il protagonista abbia un canzoniere incredibile dal quale attingere, il successo non arrivi proprio subito e gli tocchi fare un po’ di concerti “umilianti” nei pub dove la gente non lo calcola più di tanto finché non viene notato da un agente.
A me invece è piaciuto. Idea di partenza grandiosa, ottimo film: solo il finale mi ha convinto meno, con la scena madre di lui che confessa tutto durante il mega concerto a Wembley.
Film anche molto divertente, personaggi secondari azzeccati, su tutti la manager stronza e il roadie fricchettone. Poi chiaro, anche un film di Renato Polselli con dentro 7-8 canzoni dei Beatles diventerebbe un bel film probabilmente.
Emozionante anche l’incontro col vecchio John Lennon.
Poi come si può non amare un film che si chiude senza tagliare nemmeno un fottuto secondo dei 7 minuti di Hey Jude? Grande.
ps - ovviamente concordo con voi sul fatto che Brass sia una brutta persona e suggerisco di bad-reputarlo ad ogni occasione.
Piaciuto moltissimo, concordo con Renato. Le figaggini tecniche non le ho notate, probabilmente fare un certo tipo di lavoro non aiuta, alla fine vedi sempre il dettaglio più che il contesto generale, che è appunto il più classico dei feel good movies con l’idea più vecchia del mondo, ma in questo caso implica loro, i Fab Four. Ho trovato toccante l’incontro coi fan che “ricordano” e non sono arrabbiati con l’usurpatore: l’importante è che alla fine queste “gemme” siano in circolazione. Per me meno riuscito quando va a trovare Lennon-Carlyle; geniale che, ovviamente, pure gli Oasis siano spariti dalla circolazione. Kudos a Renato per i 7 minuti, quella canzone non va mai tagliata…
Segnalo che il 21 prossimo venturo toglieranno da Netflix questo film che definirei semplicemente delizioso.
Le canzoni lo fanno vincere facile? Alcune scelte di soggetto sono un po’ scontatelle?
Boh, per me va visto senza se e senza ma per i motivi che avete già illustrato sopra. Aggiungo solo che la battuta finale a tema Harry Potter è simpaticissima.
Da appassionato dei Beatles mi ero tenuto alla larga da questo film perché, boh, l’idea di partenza mi era sembrata stupida.
Però è Danny Boyle – ho pensato – diamogli una possibilità.
E alla fine la possibilità gliel’ho data.
Mi spiace scriverlo, ma per me bocciato su tutta la linea.
Una storiella esile, superficiale nello svolgimento, nelle dinamiche descritte e nella messa in scena, giusto un paio di spunti interessanti ma accantonati subito.
Secondo me non è neanche un film per beatlesmaniaci - magari zeppo di citazioni nascoste e riferimenti – né è presente qualche versione interessante delle canzoni.
Insomma l’ho guardato pensando/sperando che a un certo punto svoltasse, mi colpisse, mi stupisse ma niente da fare.
Non che il film sia brutto o noioso, semplicemente non mi ha emozionato
(tranne la scena dell’arrivo a Liverpool alla ricerca dei luoghi delle canzoni).
Davvero troppo poco.
Rivedere questo film con la figlia, che ha subito un buon lavaggio del cervello sui Fab Four da parte del papà, è già di per se emozionante, trovare che poi smuova le medesime sensazioni lo è ancora di più. E così me lo sono rivisto in una serata in cui il resto della famiglia non c’era, pop corn e Yesterday, e la lacrimuccia è scesa in almeno 3 occasioni, tra cui il meeting con John, che avevo poco apprezzato la prima volta. Rimarrà tra i miei feel good da vedere e rivedere.