007 Casino Royale (Martin Campbell, 2006)

The Times They Are A-Changin’, Dylan circa 1964.

Bonds They Are A-Changin’ too, Martin Campbell circa 2006.

Il primo biondo.
Il primo bianco e nero.
Il primo sangue.
La prima parolaccia.

Cambiamenti che a qualcuno forse saran pure passati davanti alzando poca polvere.
Pillole amare da mandar giù per altri.

E i primi minuti son di quelli che mi gettano nello sconforto.
Che un’entrata sì repentina dell’eroe non l’avevo mai vista.
Che dei titoli di testa sì brutti, manco quelli li avevo mai visti.
E la “title track”?
Chi mai se la ricorderà dopo dieci minuti (ma non era il front man dei Soundgarden quello!??)?

Tengo dell’imbarazzo…da bondofilo accanito so che i primi minuti di qualsiasi “007” dovrebbero rimanermi stampati nella zucca come poche altre cose. Qui nella mia zucca non si imprime niente di positivo.

Ma poi parte l’azione e per fortuna non ci penso più.
Azione veloce e tosta.
Quello che si vede fare in scena difatti sarebbe “improbabile” pure per l’Uomo Ragno alle Olimpiadi di Marveltown ma il mestiere di chi gira, una certa classe nelle riprese e il sostegno degli attori mi evitano le risate.
Campbell sa girare con efficacia e lo script gira fluido.
Belle anche le ambientazioni (e ci mancherebbe il contrario…).

E così il primo tempo termina in un botto; sessanta minuti che son sembrati una ventina.

E per fortuna che l’intervallo è breve.
Per fortuna perchè lo passo chiedendomi se era un “Bond” quello al quale ho appena assistito.
Mi son sì divertito ma sono anche un poco spaesato e non so bene che rispondere all’amico che mi chiede commenti a caldo.
La sensazione è un po’ quella provata dopo un assaggio di un cibo esotico messo lì a rimpiazzo della carbonara preferita.
Mi passo e ripasso la lingua sul palato. Cerco di familiarizzare con le nuove sensazioni.
Ma mi è piaciuto o no?
E questo benedetto Craig…bel debutto?
A corto di certezze, glisso sornionamente la risposta.

Ed ecco il secondo tempo.

E qui il gioco si fa più duro…
Non è soltanto la gradazione della violenza riproposta a salire, è anche l’“incontro” con la “tradizione”, la più piena esposizione del sorpasso del nuovo sul vecchio (sorpasso effettuato a destra direi…).
E’ nel secondo tempo che si getta del tutto il dna di questo nuovo corso.
Lo “smoking”, l’Aston Martin (anzi…LE Aston Martin!), il “martini” (la strepitosa battuta…), il sangue (un sacco e volutamente sottolineato dalla camicia bianca del protagonista), la “bond-girl”, l’ironia, i riferimenti sessuali, il linguaggio volgare, l’interazione col sociale, il dramma…qui si son fatte le rivoluzioni.
E, davvero, son delle rivoluzioni!

Che un tizio diceva che quelle vere, di rivoluzioni, son quelle che fan poco baccano.
Ma i produttori di questo film certo non la dovevano pensare allo stesso modo.
Tanto baccano e poca misura: questa la loro ricetta da rivoluzionari.

E c’è pure un gran lavoro di “product placement” che ha portato gli espertoni del marketing ad inventarsi espedienti narrativi per mettere al centro dell’azione l’“oggetto” da promuovere.
Quasi mai ne ho visto fare uso così pesante al cinema.
Ma tant’è…

E così mi cucco Bond e compagni estrarre e rinfoderare il cellulare ogni due per tre.
Che il “mobile”, la sua bella (come mai non han chiamato Megane Gale eh?), lei lo tiene al posto delle posate pure al ristorante a sette stelle. E dovviamente si sente in dovere di rispondere a qualsiasi sms in arrivo anche nel bel mezzo di una cena romantica.

Un Bond senza gadget?
Ha ha ha ha ha…mai visto uno 007 con tanti gingilli da vendere!
Fra telefoni, pc portatili e orologi subacquei qui ho da spendere i prossimi due o tre anni di stipendio…

Embé, fra uno spot e l’altro il film termina.
E nemmeno posso dire di essere stato fra quelli folgorati dall’espressione colorita che scappa di bocca al nostro.
Ancor meno coinvolgimento provo per la conclusione dell’amore spezzato.
La chiusura di “On Her’S Majesty…”, indietro di quasi trent’anni, sta ancora avanti di un bel pezzo…

Non ho mai fretta di alzarmi dopo la chiusura delle immagini. Ma questa volta sono rimasto seduto più a lungo del solito.
Un poco attonito…

Eresia?
Miglior episodio della serie?
Miglior Bond?
Era meglio prima?

Torno a casa, mi incornicio la bella locandina di “Mr. No” che mi hanno appena regalato e rifletto un po’ a caso.
Pensieri sparsi che non aiutano certo le mie confusissime idee.

Regia capace, certo.
Un buon attore protagonista (a prescindere dai panni che gli tocca indossare) che da il meglio di sè quando soffre e che indubbiamente ha rinfrescato il personaggio. Cattivera, dinamicità e un certo sprezzo per le tradizioni.
Qualche battuta ghiacciata che ho apprezzato.
Un paio di sequenze (Craig davanti allo specchio, Craig sotto tortura) che mi rammenterò.

Ma l’insieme sta ben lontano dalla somma delle parti e questo James Bond del Nuovo Corso probabilmente lo ricorderò più per le rotture col passato che per i fascini subiti.

Certamente conquisterà nuovo pubblico, chissà se ne perderà fra i più fedeli.

Son troppo regressista?
Mi son perso qualcosa sulla Via di Damasco (o forse che Bond, lui, si era fermato ad Eboli?)?
Bah…lo devo proprio rivedere allora…

Ma Lo Guardo Solo Due Volte eh?

1 Mi Piace

Marcello mi vien da chiederti se tu hai mai letto casino royale del 1953.
Non mi metto neanche a menzionarti la MAREA di cagate che ci siamo dovuti sorbire gli ultimi 4-5 Bond.
Una defaillance totale rispetto ai romanzi originali di Fleming.
Infatti negli anni 70 se non erro la Glidrose decise di affidare ad un altro sceneggiatore il nostro Bond che usci con due titoli: La spia che mi amava e Moonraker operazione spazio.
Ma ovviamente senza la gallina dalle uova d’oro la serie andò sempre più peggiorando, per arrivare al culmine con il parrucchino di Connery e una moto nera da far ridere mio figlio davide.
E ti lamenti di Craig?
Dopo aver visto una macchina sparire nel ghiaccio e arrampicarsi con delle gomme su una lastra di gelo?
Dopo tutto quello che ci hanno propinato?
Un bond che si getta dal 5° piano e resta inamidato come un manichino?
Guarda lascio perdere per pudore.

:smiley: :smiley:

Sì mi era chiara questa antipatia per quegli ultimi 007.

E sì!, ho letto pure quel romanzo una decina di anni fa. Piaciuto parecchio.

Tuttavia io non ricerco fedeltà letterarie o filologia spinta in nessun film.
Guardo altro.
E quindi un lavoro può attrarmi anche se è del tutto sconclusionato e pure falso nei confronti di una “storia”.

Nè ho scritto che questo film m’è sembrato una “porcheria”.

Solo ho espresso alcune perplessità.
Concedetemele dai…:wink:

Ho macinato gli 007 da quando non ero ancora in grado di distinguere una Walter “ppk” da una BMW e mi sembra comprensibile il mio attaccamento alla “saga”.

L’aver aperto di persona questo topic poi mi scagiona da intenti gratuitamente bellicosi o da ottusità fini a sè stesse.

Ma dopo trenta lunghissimi anni di di Moneypenny, di James Bond Theme e di Martini vomitati (perchè non li reggo…) avrò pure diritto di muovere qualche leggera riserva al Nuovo Venuto.

E poi a leggere tutti i commenti prima del mio sembra quasi che sia passata la sciura Broccoli a darvi a tutti la mancetta neh?

Che questo episodio sia meglio di alcuni visti negli scorsi anni…eh vabbè,lo butto giù d’un fiato!; che sia il migliore della serie però…questo mi va giù mica tanto in fretta eh?

Comunque sabato ho già prenotato la seconda visione.
Al cinema dell’oratorio. Che qui da me permette un incontro con il film di rara intimità e confort (e poi ci sono i gommini più gustosi altro che quelle porcherie al petrolio dei cinema di città! Roba sana cacchio!).

Ciao eh?

Oh Marcello, io sono di quelli che lo hanno incensato, ma leggendoti non ho particolari obiezioni da muoverti se non quel paio di appunti lasciati da Agente che condivido. Il tuo è un punto di vista romantico che rispetto in toto, perchè un amore “tradito” anche se poi esci con la Jolie ti lascia sempre una ferita aperta.
Adesso che ci torni spogliati dei pregiudizi, lascia all’ingresso la Andress a chiaccherare con Moneypenny e lascia Adolfo Celi a farsi una partita a carte con Oddjob, Kananga e Jaws. Secondo me ti piacerà questo “nuovo” killer che quando scazzotta sanguina e non pensa solo ad aggiustarsi il papillon, e che quando è incazzato è così umano da sbattersene se il Martini è agitato o mescolato.
Vai Marcello sei tutti noi !!!

Sì! Sono un romantico.
Difficile azzeccare un aggettivo che mi si addice meglio.
E pure nato sotto il segno dei pesci! (come Venditti…:smiley: )

Certo che me lo rivedo.
E certo che me ne arriverò in sala un po’ più “nudo” (sì ma mica come quel biondo lì che se ne sta con gli zebedei a pendaglione eh?).

Ciao e buone cose!

Caro Marcello, nel mio intervento non vi era nulla di personale nei tuoi confronti, ma francamente in questi tempi dove vedere al cinema qualcosa di originale e destabilizzante è raro come una banconota da 381 euro con stampato il mago otelma, criticare una scelta coraggiosa dei produttori di questo nuovo Bond di tornare alle origini mi sembra ingiusto e gratuito.
Inoltre sempre in merito al film, mi aggrego a Drugo nell’elogio della spettacolare grafica della colonna sonora, che a mio parere è una delle più belle e innovative della serie.
Bond anche per me rappresenta un caro passato perchè spesso me lo vedevo con il mio papà, però adesso non faccio fatica ad ammettere che molte delle cose viste erano delle emerite cagate.
Ripeto al massimo con il senno di poi salvo i primi 5 film della serie, il resto, compreso l’apocrifo al servizio segreto di sua maestà lo getto nel bidone.
E tengo caro quast’ultimo Bond.
Per me il migliore e il più fedele, perchè vedi, secondo me quando fai un film tratto da un romanzo non puoi prescindere nel plot, dal romanzo stesso o dalla caratterizzazione dei personaggi che l’autore ne da.
Sennò la fai fuori dal vaso.
Per il resto sempre citando il vecchio Drugo, le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue.
Ciao nhè!

E perché apocrifo?
Comunque, il migliore della serie, in assoluto. Il Bond più realistico, più Fleminghiano. Poi, non ho ancora visto questo…

Sorry avevo in mente altro ed ho usato il termine a sproposito.
Lazenby forse mi ha indotto in errore con la sua performance da merda.
Per il resto sono d’accordo,il più fedele ai romanzi di Fleming.
Grazie Alma.

Never Say Never Again con Connery?

Lazenby forse mi ha indotto in errore con la sua performance da merda.

Peccato, io lo trovo perfetto, forse il miglior Bond di sempre.

Sì, direi che “apocrifo” va definito “Mai dire mai”, semplicemente una nuova versione di “Thunderball-Operazione tuono” senza la musichetta “classica” dell’Agente e sequenza “gunbarrel”. Di per sè, un film più che rispettabile, con Connery fisicamente più in forma e affascinante rispetto alla sua ultima impresa bondiana in “Una cascata di diamanti”, la facciona da gatto cattivo di Brandauer, il sempre elegantissimo Von Sydow come Blofeld, la Basinger buona e bellissima, la Carrera CAROGNA e ancor più sexy. Lazenby? Micidiale, indifendibile, un bisteccone vagamente belloccio ma mucho insipido e senza carisma o appeal. Diceva bene Desmond “Q” Lllewlyn: “Avrebbe potuto essere un ottimo Bond. Solo, NON era un attore…”.

Devo dire di aver visto un buon film che ha individuato (a mio avviso), senza per questo certamente copiare alla lettera e/o trasporre da pagina a schermo sic et simpliciter (sia ben chiaro) il romanzo da cui è liberamente tratto, il Bond più fedele al personaggio di Fleming: se non facciamo paragoni con altri, forse non è questa la sede, dobbiamo riconoscere che Craig interpreta un personaggio (come già, ovviamente, i suoi predecessori) calato nell’epoca che viviamo attualmente (e, quindi, fedele specchio dei tempi)…
…ero prevenuto, ma mi son dovuto ricredere (che Craig fosse un ottimo attore, del resto, me ne ero accorto da altri film quali “Munich” di Spielberg). :rolleyes: :slight_smile: :wink:

Postilla: carissimi forumisti tutti, ma non vi siete ancora accorti (io l’ho notato alla terza visione, eh!) che nel cast c’è pure l’ex “ammazzademoni” (nel film di Lamberto Bava) Urbano Barberini? E’ presente alla partita nel Casinò Royale la prima sera, ha un paio di primi piani, e dice pure un paio di battute. E’ seduto fra Mikkelsen/Le Chiffre e Wright/Felix Leiter: non è più biondo, ma anzi brizzolato, la faccia un pò più scarna e segnata, e gli occhi sono diventati azzurro-grigio. Ma è lui…

Il problema è un altro: questo, oltre tutto tratto dal primo romanzo di Fleming e (ribadisco) interpretato (magistralmente) nel modo più consono al personaggio narrato dallo scrittore medesimo, è un PREQUEL (prima missione di bond con licenza di uccidere)…
…e poi ? Cosa seguirà…ho letto che già ne stanno preparando un altro con Daniel Craig (ai posteri l’ardua sentenza). :?:

Il problema non esiste:si inventeranno tranquillamente altre storie,a prescindere dai romanzi e dai racconti di Fleming,come del resto già fatto per altri film della serie.L’importante,come ho già ribadito,è piuttosto che venga mantenuta la nuova linea “hard-boiled”.
P.S.Titolo provvisorio per Bond 22:“Risico”.E tornerà pure Giannini…

La cosa strana è che, in giro (contrariamente alla tempistica degli altri film della serie), non vedo ancora la colonna sonora: ma il vero mistero è che il cd della colonna sonora, (stando ad internet) robe da matt, non contiene il brano dei titoli di testa…
…ma che succede? :confused:

ossia you know my name? strano io ho visto il videoclip ricco di scene del film

Esatto, ma “You Know my name” non compare nel cd della colonna sonora…
…forse sarà un cd single (chissà, vedremo). :rolleyes:

L’avevo visto (o meglio letto) solo nei titoli di coda :wink:

carissimi, io più sento la canzone di chris cornell più mi piace e più credo sia molto adatta al film.

Piace anche a me che, sabato, ho acquistato il CD SINGLE di Chis Cornell (non essendo, come ho giò detto, il brano contenuto nel cd cumulativo della colonna sonora) contenente “You know my name” in versione normale (main version: minuti 4.03) e rielaborata negli arrangiamenti (pop mix: 4.01):il cd è edito dalla SURETONE (i) 2006 ed ha la dicitura “As FEATURED IN THE MOTION PICTURE CASINO ROYALE”. :-p