30 notti con il mio ex (Guido Chiesa, 2025)

Bruno è il padre di una figlia adolescente che lavora in una società di consulenza finanziaria ed ha una storia con una collega. La sua vita è però destinata a subire un terremoto quando la schizofrenica Terry, ex moglie e madre della figlia, sarà inviata dalla sua comunità di recuperoa casa di Bruno per un periodo ponte di trenta giorni finalizzato al rientro in società.

Ecco il guastatore King che apre l’ennesimo thread sulla commedia all’italiana attuale che non gode di molti fan qui su GdR. Figuratevi poi se ci recita ancora quel prezzemolo di Edoardo Leo.
A mio avviso invece questo “30 notti” una chance la merita. La storia non è originale ma è il rifacimento di un film argentino. Non ho visto l’originale per cui non so se sia un clone o meno ma Chiesa mette comunque in piedi un buon prodotto. E’ una commedia in cui l’argomento della malattia mentale viene trattato con delicatezza ma non con superficialità. Come tutti i percorsi psicologici anche in questo filmico emerge che molte tare o irrisolti ce li hanno le persone che sono vicine a questi malati e questo crea un muro che impedisce di entrare in una vicenda sicuramente dura e difficile ma sempre con uno sguardo di speranza. La rappresentazione della ricerca del potenziale e della sfida alla frustrazione a mio avviso portano lo spettatore a riflettere e quando questo accade per me il film è sempre valido.
Si ride ma sempre misuratamente, com’è tutta la dimensione del film.
Leo offre la sua solita prestazione standard, mi verrebbe da dire che ormai è quasi una maschera, però è simpatico. Diverso il discorso della Ramazzotti che, oltre ad essere bellissima in questa prova, interpreta la moglie matta con un equilibrio che mi ha spiazzato ed affascinato. A memoria per me è la sua migliore interpretazione.
Non vi dico andate al cinema, anche se non buttereste i soldi, ma quando passerà sulle piattaforme dategli uno sguardo.

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Dalle sale è comunque già sparito. Ha incassato poco più di 1,3 milioni. Ennesimo remake. Mah. :face_vomiting:Spero che Chiesa negli ultimi anni, grazie alle regie “alimentari”, sia almeno riuscito a finire di pagare il mutuo della casa…:smiling_face_with_sunglasses::smiling_face_with_horns:

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Ormai la durata di questi film in sala dura quanto la pipì di una farfalla. Sul fatto che Chiesa ci mangi con queste regie, è vero e credo che lo abbia dichiarato anche lui. Del resto non è che Mariano Laurenti o Nando Cicero avessero altre logiche. Personalmente credo che questa ricerca spasmodica dell’autorialità in qualsiasi film italiano sia un po’ controproducente. Il prodotto è buono con l’unica tara che questo genere di film in sala non incasserà mai perchè il 95% degli interessati aspetta di vederlo in televisione. Magari nel 2025 hanno pure ragione ma a noi salofili (ormai sottocategoria dei cinefili) non interessa.

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Grazie King, invece fai bene, gli Umarell che appestano il forum spalando letame a prescindere su quanto nuovo pensando ai bei tempi andati, nonché sempre pronti con l’abaco per calcolare gli incassi, non sono molto diversi dai critici italioti che cassavano i Laurenti & Cicero a priori. Il film originale:

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Grazie, ma costo più di 23,90 euro. Il mio prezzo, è un tanto al kg. Di oro o di letame, va ancora accertato.:tongue::wink::rofl:Per l’esattezza, in questo ultimo fine settimana il film di Chiesa ha raggiunto 1.358.000 euro, stava ancora in 113 sale. Troppe? Io, non dico nulla…:blush:
P.S. Nemmeno spagnolo, il film originale. Argentino. RI-mah. :relieved_face: Comunque ormai, lo ammetto serenamente: in sala ci vado pochissimo. L’offerta in giro, continuo a reputarla sconfortante e avvilente, il più delle volte. Eh, ai miei tempi, quando c’era Cicero…:grinning_face_with_smiling_eyes::grinning_face_with_smiling_eyes::grinning_face_with_smiling_eyes::grinning_face_with_smiling_eyes::clown_face::clown_face::clown_face::cocktail_glass::cocktail_glass::cocktail_glass:

Trovo nelle argomentazioni di entrambi ragioni valide per poter dire che non mi sentirei mai di dar torto a nessuno dei due: non perché io sia un cerchiobottista, anzi; bensì perché noto in entrambi prospettive confortate da motivazioni efficaci. Bisognerebbe prendere in considerazione un altro fatto, secondo me: e cioè che il potenziale spettatore attuale è un privilegiato, poiché se gli si dà la possibilità di accedere a svariate piattaforme, le quali pullulano di titoli importanti, affermati o vagamente interessanti (per tutta una serie di motivi legati ai contesti in cui sono nati, a chi li ha scritti, interpretati, ecc), difficilmente uscirà di casa per saltare nel buio di un film come “30 notti con il mio ex”, il quale già dal titolo - me lo si conceda - lascia presagire che al pubblico sarà offerta poca sostanza cinematografica.

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al di la dei pocket calculator (le valutazioni autoriali in base agli incassi mi fanno venire scabbia scrotale) va pur aggiunto che chiesa bazzica il cinema dai primi anni 90 e il suo modo di fare film da allora non è mai cambiato granché per stilemi e tematiche, parlarne come di un cine-neofita che fa chissà cosa di nuovo e ossigenato va forse bene se non si ha idea della sua restante cinematografia, che dai e ridai era per me nata vecchia già allora. di quel che ho visto a me non ha fatto ballare la macarena dalla gioia quasi niente e dubito che con questo film cambierà qualcosa.

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Non ho fatto alcuna valutazione “autoriale”, e ricordo anch’io benissimo (l’età per fortuna mi viene in aiuto…:wink:) che il regista cominciò con ben altre ambizioni. E nemmeno giudico il film in sé. Mi permetto semmai di rilevare, con cortesia e gentilezza, un certo dettaglio: degli ultimi 6 lavori di Chiesa (dal 2015 in avanti), ben CINQUE sono remake di film esteri. Se a lui va bene così, perché altrimenti non mangia, d’accordo. Se invece la questione è “il mercato non mi offre altro, quindi son costretto ad adattarmi”, allora il cinefilo ha diritto di tirare un sospiro. Ma non di sollievo. Di tristezza. Per la situazione del “sistema cinema” in Italia. Poi se uno vuol andare in sala a vedere certe cose, o aspetta (trepidante?) la disponibilità sulle piattaforme streaming, sono entrambe opzioni pienamente legittime, su cui non voglio esprimere giudizi di alcun tipo. Libero arbitrio cinefilo, per così dire…:victory_hand::relieved_face::cocktail_glass:

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In questa discussione mi sento un po’ un alieno. A me certi film leggeri divertono e, riprendendo per esempio quanto detto da Schramm, non cerco originalità o, per riprendere Zardoz, inventiva.
Quello che mi resta difficile comprendere è come si possano sezionare film come questo ed amare certa immondizia filmica purché prima degli anni '90.
Posso capire, come già detto, che certi film possano non essere visti in sala ma per me qualsiasi cosa proiettata in sala ha un plus che ai miei occhi lo distingue.
Poi il “De Gustibus…” è una verità immutabile.

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Penso che chi voglia guardare un film lo faccia, nella maggior parte dei casi, per entrare in un mondo altro, pregno di verosimiglianza, è vero, ma pure alieno alle logiche della realtà quotidiana alle quali l’essere umano è condannato: e in ciò viene in aiuto anche certa “immondizia”, poiché, proprio perché è sgangherata, sconclusionata, ecc., senza prendersi sul serio riesce a distaccarsi dalla realtà, dalla cronaca, dalla noia della vita quotidiana, intorno alle quali, in modo del tutto masochistico, certi autori cercano di costruire delle storie.

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