40 anni fa io c'ero

//youtu.be/zSGK5CVPyVQ

Ricordo una sera di giugno di un pò prima di 40 anni fa quando mia cugina e - a sorpresa - mia sorella ruppero talmente il cazzo a mio zio e mio padre per andare a Bologna, dove stavano andando tutti, per l’atto finale del campionato di B 1978-1979 ossia lo spareggio tra Pescara e Monza per l’ultimo posto per la serie A

Ricordo la lunga trattativa e la delibera finale, basta si va tutti a Bologna anche noi

Ricordo che in tutto l’Abruzzo, il Molise, buona parte di lazio, marche e puglia era impossibile noleggiare un pulmann perchè erano tutti occupati per la trasferta, interi paesi dell’entroterra che si svuotavano e le persone che non si stavano organizzando per andare in qualche modo viste come mezzi pazzi o froci

Ricordo la mitica agenzia di viaggi Carinci che era ufficiosamente l’organizzatrice ufficiale delle trasferte che in quel giorno probabilmente fece i miliardi, riempiendo tre treni e qualsiasi mezzo abile ad arrivare a Bologna, la mattina che alla vecchia stazione di Pescara pioveva e mio padre che mi teneva per qualsiasi cosa per non farmi perdere in mezzo alla marea di persone che aspettava di imbarcarsi, poi il viaggio alla velocità del buio nelle carrozze di legno di terza classe e le sassate che tirarono contro il treno a un passaggio a livello vicino Rimini

poi gli autobus dell’ATC che ci caricarono alla stazione di Bologna, l’ingresso allo stadio, la meraviglia ma neanche tanto di vederlo pieno e di soli due colori

poi la partita, il gol di Pavone spizzando di testa che non aveva segnato quasi mai durante il campionato e trent’anni dopo diventò il nostro DS, il beffardo autogol sul tiro di Nobili che chiuse la partita, il tipo sotto di me che aveva un cartone di nano ghiacciato che faceva la pubblicità Amanda Lear che però era ovviamente caldo che me ne diede uno e me lo sono pure bevuto senza che mio padre se ne accorgesse nel delirio della situazione

E infine il fischio finale, la festa, il ritorno a piedi verso la stazione e il viaggio di ritorno che durò ancora di più dell’andata, l’arrivo dopo le 3 in una città ancora tutta in piedi a festeggiare, mia madre che mi raccontò che neanche durante i bombardamenti del 1944 aveva visto pescara così deserta

Ero stato allo stadio per la prima volta appena qualche mese prima, nessuno mi ci portava e allora ci sono andato da solo, ricordo il primo pensiero dopo essermi seduto, che esisteva tutto questo e la manica di stronzi in casa mia non mi ci aveva portato mai, semplicemente il mostro era nato e a Bologna 40 anni fa mi si è installato e non è andato più via

cin cin

ho preso da poco e subito letto questo libercolo uscito un paio di settimane fa, dedicato alla squadra e alla stagione più storica e favolosa del mio calcio

sono sincero mi aspettavo di (molto) meglio, nonostante qualche storia e aneddoto raccontato molto divertente

una edizione sin troppo cheap, cose che si ripetono sempre, essenzialmente la trascrizione di interviste fatte ai protagonisti ma senza quel qualcosa che le lega veramente

soprattutto si nota che lo scrittore, che dovrebbe essere pure un giornalista, in quel manicomio non c’era dentro e lo ha guardato dall’esterno, e le cose alla fine più apprezzabili di tutto sono l’introduzione di Mura che a un certo punto aveva stretto una particolarissima forma di amicizia col Messia e la conclusione di Enrico Rocchi, che da sempre è il Re dei giornalisti locali e di tutta quella stagione tira fuori il cuore e i sentimenti

per cui francamente sto libro non ve lo consiglierei

ma se avete voglia di fare un tuffo nel passato di un calcio che non esiste più e non tornerà mai più vi consiglio invece quest’altro articolo. pure questo nel manicomio non c’era dentro ma ha smosso la fantasia molto di più

Bell’articolo. Ora però voglio la tua opinione su chi fosse il coglione innocuo​ a cui si riferiva Galeone :smiley:

E’ da ieri che ci penso :pollanet:

Penso si riferisse a Luigi Ciarlantini o al massimo a Onofrio Loseto