Visto Sabato pomeriggio questa commedia di Bragaglia del 1950, con Totò nei panni di un avarissimo barone che nasconde al figlio e ai concittadini una cassa piena d’oro. La sceneggiatura è di Petrolini, ma in realtà è un classico sia del teatro plautino sia (ancor prima) della commedia greca (da cui derivano comunque il 90% delle commedie attuali). Bel cast con la splendida Silvana Pampanini (anche fiamma di Totò), Castellani sempre perfetto, così come Croccolo nella parte del maggiordomo/cocchiere/cuoco. Totò meno a ruota libera del solito ma imbattibile quando fa il ricco avaro.
“… E IO PAGO!!!”
Memorabili alcuni duetti con Croccolo:
“E’ morto il cavallo.”
“Oh, porca miseria. Proprio adesso che si stava abituando a stare digiuno. Uno non può fare neanche un esperimento…”
Testimonianza di Age
(http://www.antoniodecurtis.com/47.htm) era un cavallo di battaglia di Petrolini, l’abbiamo modiflcato e adattato, abbiamo aggiunto tra l’altro la mongolfiera che se ne va portando con sé i navigatori dell’aria involontari, che è un pezzetto di Cinque settimane in pallone di Jules Verne. Ma c’e anche qualcosa dell’Arpagone di Moliere, c’è sempre questo gioco combinatorio, questo intreccio di imprestiti, non c’è da vergognarsi, l’han fatto tutti, non escluso Molière che ha rubato un pezzo a Cyrano de Bergerac e l’ha messo pari pari in una commedia.Siamo arrivati addirittura a cinque, sei film di Totò in un anno, spesso io e Scarpelli non credevamo neppure di riuscire a farcela. C’era anche dell’incoscienza, ma in fondo quello che ci veniva chiesto aveva dei limiti rigorosi, entro il quale giorno doveva esserci un copione pronto, non stiamo a sofisticare, mettetevi al lavoro e fatelo.