http://www.imdb.com/title/tt0473488/
Visto qualche settimana fa, splendida opera prima di Dito Montiel, che ha anche scritto il libro da cui è tratto il film. Storia autobiografica, un po’ Sleepers un po’ Stand By Me, con molto Spike Lee dentro. Eppure non annoia, grazie ad una regia efficace e alla recitazione sublime degli attori: su tutti spicca, come un diamante, Robert Downey Jr., nella parte del protagonista adulto, ma anche Shia LaBeouf (Dito giovane), Dianne Wiest, e un Chazz Palminteri nella parte della vita. C’è anche una piccola parte finale per Rosario Dawson. Cinema indipendente americano, coprodotto dallo stesso Downey Jr., da Sting e da Jonathan Elias che ha anche curato la colonna sonora. Premiato al Sundance, da vedere.
E’ vero il film é un buon prodotto, e la veria storia di Dito trasposta sullo schermo é efficace.
A me é piaciuta molto la figura carismatica e problematica del picchiatore che alla fine lo si vede in galera.
Shia mi sta un po sul cazzo per via del fatto che é un raccomandato spudorato, ma é bravino.
Un film non ingenuo che cmq tratta tematiche trite e ritrite senza scadere pero’ nella retorica.
Premiato ovunque il film è specchio della deriva che il sundance ha assunto in questi ultimi 5-6 anni: continua a sfornare pellicole discrete che però non ha quel qualcosa in più che faccia gridare al capolavoro, quel qualcosa di originale che avevano una volta. Anzi spesso rischiano di cadere nella terribile trappola dell’autocompiacimento e di fare cose per un circolo chiuso e vizioso.
Il film ha la sua parte migliore nel rapporto di Dito, ragazzo, con il padre, un sentimento non puramente definito, un sentimento che per una volta nel cinema Usa non è bianco o nero. Non è odio, non è neppure amore. C e più repulsione che attrazione, questo è sicuro, ma i contorni del tutto hanno una sfumatura che rende il film molto accattivante. Del resto stupisce soprattutto la fotografia: quel mondo acquista un’aria sognante che mancava negli altri film. Buono, ma non ottimo.