A proposito di Davis - Inside Llewyn Davis (Coen, 2013)

Con Oscar Isaac, Carey Mulligan, John Goodman, Justin Timberlake


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In uscita il 6 febbraio prossimo l’ultimo film dei fratelli Coen. Ha vinto un premio a Cannes, non ricordo più quale.
Da chiarire per quale motivo uno dei personaggi si chiami Pappi Corsicato… :confused:

A Cannes ha vinto il gran premio speciale della giuria, in pratica il “secondo posto” dopo la Palma d’oro. Almeno una cosa giusta Spielberg e gli altri balordi l’han fatta…
P.S. Pappi Corsicato… pazzesco! Non vedo assolutamente “affinità elettive” fra i maestri yankee e l’Almodovar “dei poveri” partenopeo…

Visto ieri sera con La Belva.
Molto carino questo film musical-drammatico incentrato su un cantante folk americano nei primissimi anni '60 in cui Oscar Isaac (applausi) incarna alla perfezione l’antieroe sfigato taciturno e frustrato ma dal talento enorme.
Particine per Timberlake, Murray Abraham, la Mulligan e il solito gigionissimo e ciccionissimo Goodman.
Scene priceless : Il litigio a cena dai Gorfein , la preparazione dell’aborto e gli insulti alla cantante country.
Bello anche il finale circolare.
Ambientazioni e musiche lo rendono un film molto appagante da vedere in tutto relax.

Se con da incursione dei F.lli Coen nella storia della musica tradizionale a stelle e strisce, stavolta protagonista è la musica Folk nel periodo fine anni 60, e più precisamente del circuito di artisti che bazzicava il Greenwich Village a NY. Liberamente tratto dalla biografia del “Sindaco di MacDougal St.” David Van Ronk (vedere la copertina del suo disco Inside David Van Ronk), racconta le vicende di un cantante Folk che, rimaso orfano dell’amico suicida con cui componeva un duo di voci e chitarre, tenta la carriera solista, senza però mai riuscire ad elevarsi dalle esibizioni da “basket house” al Gaslight Cafè. Basket house erano quei locali dove gli artisti (non solo muisicisti, ma anche poeti e comici), si esibivano gratuitamente contando solo sul contributo che gli veniva offerto dal pubbligo in appositi cestini. Llewin passa da un divano all’altro senza costrutto, si fa carico di aborto clandestino, senza nemmeno essere sicuro di essere il presunto padre, e anche un audizione a Chicago (memorabile il viaggio con il jazzista tossicodipendente interpretato dal solito immenso John Goodman) gli dice male, tanto da decidere di tornare ad imbarcarsi come marinaio su un mercantile. Ma nemmeno quello è più possibile e torna così ad esibirsi per il cestino, all’ombra della stella nascente di Bob Dylan che di lì a poco comincerà la sua strepitosa carriera proprio dalle sue stesse condizioni, e che compare guarda caso proprio nella sequenza finale.Il film ha un ritmo molto adeguato al genere musicale che affronta, e forse non è tra i più “facili” dei Coen. Personalmente da appassionato del periodo, delle ambientazioni e del genere musicale, l’ho davvero molto apprezzato e trovo che abbia reso molto bene l’atmosfera e i personaggi che si aggiravano in quel periodo al Village. Bellissimo per altro il parallelo tra la vita da randagio di Davis e i gatti che incrocia sulla sua strada, e non è un caso che verso la fine sia lui che il gatto guarda un po’ tornino entrambi alla casa della coppia di Professori della Columbia, in un bel finale che ricalca paro paro l’inizio a togliere ogni speranza per la carriera del povero Davis.Musica a cura del guru T.Bone Burnett fatta di “traditionals” e altri pezzi tra cui il Dylan finale. Menzione particolare invece al pezzo “Please Mr.Kennedy” cantato (e composto) in trio dall’ottimo Isaac con Justin Timberlake e Adam River.
AH dimenticavo, Pappi Corsicato nel film sarebbe il titolare del Gaslight…nella realtà non mi risulta che il proprietario fosse un italoamericano, ma tant’è…