Acts Of Vengeance - Vendetta Finale (I. Florentine, 2017)

Ci sono film brutti e ci sono film bruttissimi. Poi ci sono film come questa roba invereconda che spostano i confini del brutto e, soprattutto, del ridicolo verso nadir inconcepibili.

L’ho visto perché mi avevano detto che era così brutto che non ci si credeva e in effetti adesso che l’ho visto non ci credo nemmeno io.
È una storia così demenziale che farebbe sorridere se non fosse così dannatamente seria.

C’è Banderas che interpreta un grosso avvocato senza scrupoli (anche se nella sua caratterizzazione iniziale sembra un neolaureato molto poco sveglio) che parla tantissimo e che è un maestro con le parole. Questa è già una cosa ridicola perché per quello che si vede nel film non è certo così. Pero si insiste molto su questa cosa delle parole, anche tramite la disastrosa voce off dello stesso Banderas che ci accompagnerà per tutto il film con spiegoni d’altri tempi e tentativi “alti”.
Comunque, la moglie e la figlia di questo avvocatone (di stocazzo) vengono uccise e lui perde la brocca facendo un ridicolo voto di silenzio e allenandosi come un dannato in palestra e nei combattimenti clandestini.
Tutto questo perché legge le Meditazioni di Marco Aurelio e decide di abbracciare lo Stoicismo. Così, a buffo, senza motivo.
Ovviamente promette a se stesso che tornerà a parlare solo dopo che troverà chi ha ucciso la sua famiglia.
Il film quindi va avanti con le indagini di questo poveraccio che si finge muto ma che parla con la voce off altrimenti non si capirebbe nulla.

Il film è diviso in capitoli (ognuno basato su una citazione di Marco Aurelio) introdotti con dei cartelli così pezzenti da fare tenerezza (scritti col primo font a disposizione, lo stesso dei titoli di testa, di un cheap straziante).

Fa così schifo che bisogna vederlo per rendersene conto, io non sono davvero in grado di descrivere lo squallore e il disagio provato vedendo questo film.

Banderas non è mai stato un bravo attore, per me è sempre stato un cane che da giovane aveva un bell’aspetto e credevo che per lui non sarebbe stato possibile infognarsi in un film peggiore di quello che aveva fatto una ventina d’anni fa, quello sui desaparecidos (Imagining Argentina, mi pare si chiamasse). E invece no, sono stato smentito, questo fa ancora più schifo.

Poi c’è il povero Robert Forster che fa un cameo insensato con un personaggio buttato a caso e c’è pure la povera Paz Vega con un personaggio mortificante.

Se siete ardimentosi lo trovate su Netflix, vi sfido.