Agente 007 - Missione Goldfinger (G. Hamilton, 1964)

http://www.imdb.com/title/tt0058150/

Proseguo la re-visione di tutti gli episodi della saga di 007 approfittando del cofano in blu ray.
Goldfinger, visto or ora, è sicuramente uno dei capitoli più belli della serie.
Divertente, veloce, con una confezione di altissimo livello, una storia semplice e appassionante, donne bellissime, un cattivone come si deve, gadget vintage/tecnologici, belle macchine, battute memorabili, scenografie clamorose (Ken Adam in grande spolvero) e una colonna sonora fantastica.

Funziona praticamente tutto (forse il montaggio ogni tanto non è sempre all’altezza con le solite sequenze velocizzate che spesso fanno un po’ storcere il naso e con qualche momento non preciso) e per 110 minuti ci si diverte davvero.
Guy Hamilton per me è meglio di Terence Young…

Blu ray ottimo e, come sempre, molto ricchi gli extra.

Insieme a Thunderball, il mio preferito, per molti il miglior Bond in assoluto. Guy Hamilton a mio parere è stato più un mestierante di genere, per cui più adatto ad una serie come 007. Terence Young infatti ebbe qualche attrito coi produttori sul taglio da dare ai suoi film.

Bellissimo, è l’episodio a cui sono più affezionato, la Aston Martin con i gadget di Q l’hanno sognata milioni di ragazzini.
Riguardo la colonna sonora, John Barry la considerava il suo miglior lavoro nella serie di Bond. Finalmente libero da veti e pregiudii, forte di una carriera ormai lanciatissma, Barry potè anche scrivere la sua prima title track della serie.

Nella sua biografia “John Barry - The Man With The Midas Touch” il compositore la definisce come la canzone più folle che avesse mai scritto. Con i suoi spigolosi cromatismi, salti melodici e scivolate di semitoni, allora il pezzo deve essere sembrato davvero strano se Tony Newley - che assieme a Leslie Bricusse ne scrisse il testo - al primo ascolto chiese “Che diavolo devo farci con questa?”. La risposta di Barry fu “E’ Mack The Knife”, una canzone che parla del cattivo. Quando il compositore iniziò a suonare le prime tre note della melodia, i due parolieri intonarono scherzosamente la seconda strofa di Moon River, “wider than a mile”, lasciando Barry un po’ basito. Scherzone irresistibile visto che in effetti l’abbrivio della melodia è lo stesso ed entrambi i titoli hanno tre sillabe.

Fondamentale, secondo le stesso compositore, fu la performance di Shirley Bassey che cantò con una potenza incredibile e assoluta convinzione un pezzo che avrebbe fatto sentire un idiota chiunque altro. Il singolo ebbe poi un successo clamoroso, arrivando in USA a scalzare dalla cima della classifica una cosetta come “A Hard Day’s Night” e fruttando a Barry il suo primo disco d’oro.

Ho anch’io il br, splendido e consigliatissimo a tutti i bondofili. Poco da dire: IL film su 007 definitivo e davvero imprescindibile, con Connery ormai perfettamente a suo agio nel ruolo. Dovessi salvare UNO SOLO dei film su Bond, ed eliminare tutti gli altri, sarebbe certamente questo. Altri punti a favore: un cattivo delirante ma lucido, ricco e geniale, una Bond girl tosta e grintosa (e QUEL nome: PUSSY GALORE!), il miglior scambio di battute della serie (“Si aspetta che parli?” “No, signor Bond, mi aspetto che lei muoia!”). Insomma, bellissimo 48 (!) anni fa, gran film anche adesso. Tutti in coro: “Goooldfingeer…he’s the man, the man with the Midas touch…”.

Sicuramente lo 007 per antonomasia, impossibile non pensare a Goldfinger prima di ogni altro capitolo quando si parla dell’agente 007. Storia, scene e personaggi immortali, grandissimo ritmo e velocità, non ci si annoia mai. Ottime e frequentemente cambiate (che come vedremo nei futuri bond, non guasta) le locations, grandissima colonna sonora, insomma gran film.

“Who are you?
My name is Pussy Galore.
I must be dreaming”

Tra i miei Bond preferiti, forse il migliore interpretato da Connery. Restaurato ottimamente come tutti i film della serie, ancora oggi diverte e appassiona. Concordo sul fatto che Hamilton fosse meglio di Terence Young.

Per altro mi sa che questo è il film di bond nel quale doubleoseven rimane per più tempo “tra le grinfie” del cattivo di turno. Decisamente uno dei bond migliori, è vero.

Dopo anni che prendevano la polvere sullo scaffale, e preso dalla “Bondmania” del momento, ho deciso di vedermi la serie interamente (non ne avevo mai visto nessuno prima d’ora :oops:).
Dei primi 3 questo per me è sicuramente il migliore, come diceva già Federico nel primo post, il film convince più degli altri per alcuni aspetti che prima non c’erano a cominciare dal cattivo di turno molto più micidiale rispetto ai precedenti e i gadget dell’auto. Una delle cose più divertenti poi:

la vecchietta all’apparenza innocua, ma che si rifà armandosi della mitragliatrice. :slight_smile:

Pur non essendo mai stato un grande fan di questa serie, questo è l’unico che mi è piaciuto veramente e che posseggo in dvd insieme alla bellissima colonna sonora, non ti lascia un attimo di respiro e presenta uno dei nemici piu’ riusciti, insieme al suo sgherro, di tutta la serie, tra le numerose scene che ricordo di piu’ cito quelladella partita a golf oppure a poker dove Mr. Goldfinger si rende conto subito di chi ha davanti e poi bellissima quella iniziale dove Sean Connery sotto la tuta da sub, indossa uno smoking e se ne va ad una festa.Imperdibile!!! :smiley:

Posto qui la notizia per fare prima essendo inerente… in edicola è uscita una collezione con tutte le riproduzioni della auto usate nei vari film di 007: prima uscita a prezzo “lancio” di 3.90. I modellini son fatti davvero bene nonché rinchiusi in una teca di plexiglas per proteggerle dalla polvere: calcolando che le varie auto sono inserite in un ambiente che riproduce una delle scene in cui appaiono mi sembra un’ottima scelta.

Maggiori info su www.007auto-collezione.it

Che Bond sia un tombeur de femme non ci piove, che ne collezioni a iosa nemmeno, che uno sguardo ed un’annusata siano sufficienti a farle cascare tutte ai suoi piedi è lapalissiano, tuttavia in Goldfinger il suo machismo suona più anacronistico ed irritante del solito, con gli occhi del politicamente corretto oggi. Si comincia con la massaggiatrice bionda e procace dell’hotel di Miami congedata a pacche sul sedere perché “i grandi devono giocare” e si prosegue con tutta la sequela di conquiste fino a Pussy Galore, che nel romanzo di Fleming è dichiaratamente lesbica. Fleming considerava l’omosessualità una malattia e Bond la medicina. La Galore è lesbica perché non ha ancora trovato il gran pezzo d’uomo che le faccia cambiare idea. Nel film la cosa è più edulcorata ma si capisce benissimo. Honor Blackman dice a Connery di non essere “interessata al suo fascino” ma lui la sbatacchia un po’ di qua e un po’ di là, gli preme le labbra a forza contro le sue e oplà, la dritta via è ripresa, niente più confusione. Più o meno il livello delle pubblicità di Dolce e Gabbana di oggi