Ai confini del male (Vincenzo Alfieri, 2022)

Due giovani ragazzi spariscono dopo essere stati ad un rave e si riaffaccia l’incubo di un serial killer denominato “Il Mostro” che anni prima in zona aveva rapito, drogato ed ucciso diverse persone. Si scatena una caccia all’uomo senza sosta anche perchè uno dei ragazzi scomparsi è il figlio del capo dei carabinieri locali. Un tenente con un grande trauma alle spalle si getterà alla ricerca della verità.

Quando scopro che su GdR non esiste già un thread su film come questo resto sempre basito perchè penso sempre di arrivare in ritardo su certe piccole perle. L’apprezzamento che avevo tributato a Vincenzo Alfieri per il suo Gli Uomini d’Oro mi ha fatto precipitare su questo suo terzo lungometraggio non appena ho scoperto che era disponibile su Netflix. Mi ha molto colpito che sia una produzione esclusiva Sky e che quindi non sia andato in sala perchè ne aveva tutte le carte.

E’ un film cupo ed oppressivo, soprattutto nella prima parte, che mi ha fatto venire in mente un Silenzio degli Innocenti in salsa italica. Alfieri gira con mano sicurissima ed un montaggio efficace un thriller che non dà tregua, con i tasselli del puzzle che si aggiungono uno dopo l’altro senza soluzione di continuità fino al finale tutt’altro che scontato. Nonostante non abbia un ritmo elevato, non ho mai riscontrato un momento di stanca grazie anche al bel soggetto ispirato al romanzo Il Confine di Giorgio Glaviano (credo che recupererò qualcos’altro di suo). Chiaramente non è un film il cui punto di forza è l’approfondimento della psicologia dei personaggi e da questo punto di vista anche il tormento del Tenente disturbato con relativa spiegazione della sua origine è decisamente manieristico e forse è la parte meno riuscita del tutto.

Edoardo Pesce è come al solito molto efficace nella rappresentazione di personaggi “fisici” e borderline come questo “Cane Pazzo” ma forse inizia ad autoghettizzarsi. Mi piacerebbe vederlo anche in altri ruoli. “The King” Popolizio è sicuramente su un altro livello e ruba la scena.

Bel film, non ho le competenze per “mettere sigilli” ma ve lo consiglio caldamente.

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Niente… quando dopo 3 tentativi non ce la faccio getto la spugna, ho provato e riprovato a vedere il film, ma come direbbe Romeo: “non mi acchiappa” e dire che con la merda che vedo dovrei star zitto, però un film che proprio non sono riuscito a ingranare, ci riproverò in futuro dal momento che di @King_Ghidorah mi fido, sarò nel mood sbagliato.

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Condivido le parole di elogio spese da @King_Ghidorah. Alfieri è un nome su cui puntare in fatto di thriller italiano moderno e Ai confini del Male lo dimostra chiaramente: una storia cupissima, in grande equilibrio tra il fatalismo del noir, la detection del giallo e la suspense del thriller, con il plus di un finale amaro quanto sorprendente.
Ben scolpiti anche i ruoli di Pesce e Popolizio, anti-eroi legati da una vicenda drammatica entro la quale si celano molti segreti e colpi di scena.

Alfieri ha già saputo confermarsi (il bel remake Il Corpo uscito a fine 2024) e mi auguro quindi che abbia voglia di proseguire il suo discorso cinematografico nel giallo/thriller, un settore estremamente bisognoso di rilancio.

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Credo si tratti proprio di questo. Come scrivevo, la prima parte è piuttosto cupa ed in generale è tutto molto lento. Queen Ghidorah dopo qualche minuto ha distolto lo sguardo e si è messa a fare altro. Ha però mantenuto sempre l’orecchio appizzato ed a un certo punto è rientrata in pista perchè la vicenda diventava sempre più intrigante.
Poi, per carità, può tranquillamente non piacere.

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