«Al G8 di Genova la scuola Diaz come una macelleria»

Ma fare uno scan e postarlo per tutti?

Non so se ce l’ho ancora quel numero, in caso positivo provvedo.

Oggi la caserma non è più quella di allora: cancellati i “luoghi della vergogna”
Manganellate, minacce, umiliazioni: tutto ricostruito al processo da più di 300 testimoni
Le violenze impunite
del lager Bolzaneto

http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/g8-genova-2/notte-democrazia/notte-democrazia.html

Peccato che alla fine non succederà nulla. Io sti poliziotti li sbatterei in Iraq a fare da bersagli…:mad:

Ok, gran parte delle cose contenute nell’articolo erano già state raccontate, però ogni volta è davvero un pugno allo stomaco.
Pazzesco, neanche in Cile…

E invece era Italia,a.d. 2001.E al governo c’era…

L’avversario politico di quei signori che poi, una volta preso loro il potere, han mandato la sbirraglia a manganellare i dimostranti di Firenze che manifestavano pacificamente contro l’intervento militare della Nato nel Kosovo.

Un articolo del Guardian sui macellai di Genova:

http://www.guardian.co.uk/world/2008/jul/17/italy.g8

[b]Pestaggi, violenze. In settimana la sentenza per i 29 poliziotti
accusati delle violenze nella scuola di Genova nel 2001

Quelli della Diaz: le verità negate- La notte nera della democrazia[/b]


Mark Covell, 33 anni, inglese, giornalista di Indymedia.uk, ozia davanti al cancello della scuola Diaz, diventato un dormitorio dopo che i campeggi sono stati abbandonati per la pioggia. Covell si accorge che la polizia sta “chiudendo” la strada. Avverte subito il pericolo. Estrae l’accredito stampa, lo mostra, lo agita. I poliziotti, che lo raggiungono per primi (sono della Celere, del VII nucleo antisommossa del Reparto Mobile di Roma), lo colpiscono con i “tonfa” o “telescopic baton”, più che un manganello un’arma tradizionale delle arti marziali: rigido e non di caucciù, a forma di croce: “può uccidere”, se ne vanta chi lo usa. Colpiscono Mark senza motivo. Come, senza ragione, un altro poliziotto con lo scudo lo schiaccia ? subito dopo ? contro il cancello mentre un altro, come un indemoniato, lo picchia alle costole. Gli gridano in inglese: “You are black bloc, we kill black bloc” (“Tu sei un black, noi ti uccidiamo”).

Covell cade finalmente a terra. E’ semisvenuto, in posizione fetale. Potrebbe bastare anche se fosse un incubo, ma per Mark il calvario non è ancora finito. Tutti i “celerini” che corrono verso la scuola lo colpiscono a terra con calci (il pestaggio di Covell è ripreso da una videocamera). Covell rimarrà, esanime, circondato dall’indifferenza, in quell’angolo di via Cesare Battisti, al quartiere di Albaro, per oltre venti minuti. Ha una grave emorragia interna, un polmone perforato, il polso spezzato, otto fratture alle costole, dieci denti in meno. Quando si sveglia in ospedale, viene arrestato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, concorso in detenzione di arma da guerra e associazione a delinquere. (E’ ancora aperta l’indagine per individuare i poliziotti che lo hanno quasi ucciso. L’accusa: tentato omicidio).

Arnaldo Cestaro, “un vecchietto”, è sulla destra dell’ingresso. Viene travolto. Lo gettano contro il muro. Lo picchiano con i “tonfa”. Gli spezzano un braccio e una gamba.

Melanie Jonach racconterà di essere svenuta subito al primo colpo che la raggiunge alla testa. Gli altri, che vedono la bastonatura inflittale, ricordano i suoi occhi aperti ma incrociati, le contrazioni spastiche del corpo. Anche in queste condizioni, continuano a picchiarla e a prenderla a calci. Un ultimo calcio sbatte la sua testa contro un armadio: ora è “aperta” come un melone. Il comandante del VII nucleo, a quel punto, grida “Basta!”. Raggiunge la ragazza. "La tocca con la punta dello stivale. Melanie non dà segni di vita e quello ordina che venga chiamata un’autoambulanza". (Melanie Jonach ci arriverà in codice rosso con una frattura cranica nella regione temporale sinistra).

Ho visto un poliziotto con un coltello in mano, bloccava le ragazze, i ragazzi e tagliava una ciocca di capelli con il coltello". Voleva il suo personale trofeo di guerra. Altri continuano a gridare, dopo aver picchiato duro: “Dì, che sei una merda”. Mentre colpiscono gridano: “Frocio!”, “Comunista!”, “Volevate scherzare con la polizia?”, “Nessuno sa che siamo qui e ora vi ammazziamo tutti!”.

Dei 93 ospiti della “Diaz” arrestati, 82 sono feriti, 63 ricoverati ospedale (tre, le prognosi riservate), 20 subiscono fratture ossee (alle mani e alle costole soprattutto, e poi alla mandibola, agli zigomi, al setto nasale, al cranio).


Articolo intero qui: http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/g8-genova-4/giorno-giudizio/giorno-giudizio.html

Mmmm. Quanto sono attendibili queste testimonianze?

Le ha pubblicate Repubblica non l’Unità. I giornali devono sempre assicurarsi che le fonti siano attendibili se non vogliono passare guai.

Guarda che Repubblica non è mica meno fazioso dell’Unità, come giornale. E non metto in dubbio che abbia raccolto testimonianze, ma… chi mi dice che i testimoni fossero in buona fede? Alla Diaz c’è stato un massacro, già all’epoca vidi i filmati coi feriti trascinati fuori dalla polizia. Il punto è che le dichiarazioni dei fermati descrivono i celerini come assatanati e i pestati come animelle candide. Eppure un poliziotto dichiarò di essere stato pugnalato da uno degli assediati e di essersela cavata solo perchè indossava il giubbotto antiproiettile che aveva bloccato la lama del coltello. Perchè la sua dichiarazione va considerata carta straccia e quelle dei fermati su presunti “scalpamenti” da parte delle forze dell’ordine invece sì? Ho visto i celerini in azione, so quanto possano rivelarsi bestie; però in passato ho visto anche dimostranti tirare il sasso e nascondere la mano, cercare lo scontro fisico e poi strillare contro la brutalità sbirresca dopo averle prese. Di qui i miei dubbi; fermo restando che le violenze ci sono state, aldilà di ogni ragionevole dubbio. E che ci sono andati di mezzo anche spettatori inermi come il vecchio di cui si parla nell’articolo (rammento bene l’episodio).

Appunto. :smiley:

Mi pare che l’intervento dell’etrusco sabaudo sia da quotare in toto, per quel che mi riguarda.

Per cortesia. Preferirei credere a Pulcinella che a un poliziotto intervenuto alla Diaz. E’ stata una spedizione punitiva in piena regola. Il governo dopo ha insabbiato i fatti e modificato a piacere le deposizioni. Poi che Repubblica sia faziosa come l’unità proprio…

D’accordo sulla spedizione punitiva, non penso il contrario, anzi, anch’io ho visto i vari video sull’evento “sudamericano” e ne son rimasto inorridito.
Rimango comunque dell’opinione che lì dentro c’era molta feccia. Smettiamola con questa santificazione di tutta quella marmaglia. Gli errori della pola son stati gravissimi, da punire severamente, ma ricordiamo che sta gente ha messo a ferro e fuoco una città intera. Punto.
Su Repubblica mantengo inalterato il mio pensiero: giornale di parte è, certo magari meno sfacciato dell’Unità che giustamente è giornale di partito…

Ma che non fossero tutti Santi è chiaro. Ma non venitemi a dire che i poliziotti hanno agito per difesa personale…per cortesia.
Poi è tutto da verificare che i black block fossero “normali” constestatori…io nutro i miei fieri dubbi.
Cossiga docet.

Puoi credere a chi ti pare; la ricerca della verità deve andare aldilà delle opinioni personali. Personalmente ho creduto inizialmente alle dichiarazioni della polizia sulla resistenza violenta dei fermati; poi però ho creduto anche al poliziotto che ha denunciato le violenze dei suoi commilitoni e le false prove seminate ad arte. Perchè lui è più credibile di Pulcinella e gli altri poliziotti no? L’Italia è il paese dei depistaggi e delle strategie della tensione, Dio solo sa chi la racconta giusta e chi no in questa vicenda. Il guaio è che ognuno crede a ciò cui vuol credere; io invece vorrei sapere cos’è successo davvero. La polizia ha compiuto un spedizione punitiva, ok; ma siamo sicuri che tutti gli arrestati fossero agnelli sacrificali? Che fra di loro non si nascondesse qualche figlio di puttana provocatore? Per quanto mi riguarda, son sicuro di una cippa.

Io non l’ho mai pensato.
Sui black block, mah, mi par di rivivere la stessa tesi sulle Br, create ad hoc per sputtanare il partito comunista…
Cossiga, da buon massone (non ufficiale), parla e svia, come ha sempre fatto.

ps.
Sulla Repubblica insisto, è faziosa. Anche più dell’Unità; quello almeno è un giornale dichiaratamente di partito, mentre il presente quotidiano si fregia di un’imparzialità che non possiede.

Fammi un esempio di Giornale non fazioso e non schierato e ti premio.

E questo che vorrebbe dire, scusa?La domanda non è “esiste un giornale non fazioso”, ma “Repubblica è davvero un giornale non schierato”? Evita di rivoltare la frittata, per cortesia. Sarebbe troppo comodo.