Albakiara

http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=50883

AHHHHHHHHHH!!!

leggete questa notizia di oggi sentita poco fa alla radio:

Roma, 6 nov. - (Adnkronos) - Sono cominciate le riprese di ‘‘Alba Chiara’’, un film ispirato alla omonima canzone di Vasco Rossi, che ne e’ il produttore. Lo rivela ‘‘Chi’’, il settimanale diretto da Alfonso Signorini, in edicola domani, mercoledi’ 7 novembre. Protagonisti della pellicola sono l’ex marito di Stefania di Monaco Daniel Ducruet, Raz Degan e Davide Rossi, figlio della rockstar.

trashata degli anni 2000? spero almeno che ci sia la scena inerente a “con una mano, una mano ti sfiori”…

Son cose che mi fan credere nella “rinascita” del cinema italiano…

Speriamo non sia un nuovo “Laura non c’e” !

Sono cose belle.
Avrei preferito però Alba chiava (interpretato dalla Parietti).

Che notizia!!! Sono già esaltato!!!

Lo andrò sicuramente a vedere col mio cappellino Vasco Style della bacardi Breezer, gli occhiali da sole, per l’occasione mi farò crescere capelli e pizzetto ed entrerò in sala barcollante ed ubriaco…

Eeeeeeeeeh!:cool:

agghiacciante…

Il film o il post di Bmw?

Al di là dell’aspetto commerciale dell’operazione, in cui semplicemente Vasco Rossi fa il padre aiutando il figlio attore ad uscire giacchè anche per il figlio di Vasco non c’è molto spazio nel cinema, Albachiara è uno dei personaggi più mitici dell’immaginario degli adolescenti da 25 anni a questa parte.

Però Albachiara esiste, è una persona vera, e a me è capitato stranamente di viverci insieme a Bologna per qualche mese ormai quasi dieci anni fa in Via Saragozza (poco fuori porta prima dell’inizio delle scale di San Luca). Ovviamente di Zocca, si stava laureando in filosofia. Persona pacifica ma assolutamente in cerca di se stessa conservava diverse foto di Vasco Rossi e della Diane che le aveva regalato quando s’erano lasciati, oltre ad un certo senso di rammarico.

Insomma tutto sommato una persona triste, molto più simile al turbamento di Vasco e di quegli anni di quanto non dica la canzone. Una sera mi ha portato a cena in un ristorante macrobiotico. Era pacifica ma anche un pò nevrotica, impegnata alla ricerca di un senso come un pò tutti quelli cresciuti negli anni '70.

Talvolta penso che a quel mood un pò depresso si siano sostituiti il colorato mondo delle scarpette da ginnastica di marca, il “tunnel del divertimento”, gli stage “a tempo indeterminato”, e mi sa mi sa che era meglio la depressione di Albachiara, che mai e poi mai, credo, vedremo nel film.

L’unica canzone italiana che meriterebbe una trasposizione cinematografica e` “Quel vagone per Frosinone” di Pippo Franco.

magari!
in un certo senso una scena del genere è stata già proposta da Ninì Grassia nel suo capolavoro internazionale “Una banda di matti in vacanza premio”.