Alice in acidland (Donn Greer, 1969)

https://www.imdb.com/title/tt0159948/

Scottante delusione la visione di questo film, che mi intrigava fin dai tempi dell’università.
Mi immaginavo una follia hippy totalmente delirante da comune di San Francisco della summer of love, e invece…

Tristissimo filmetto che sfrutta l’immagine stereotipata che la middle class ha degli hippies per propinarci sostanzialmente due lunghe scene di nudi (forse spinti per l’epoca ma casti per oggi). Una porcheria girata senza trama, con una voice over che descrive quello che vediamo che altrimenti non capiremmo, e gli attori che si limitano a starsene lì, fumare e poi spogliarsi. Non c’è grammatica cinematografica, non c’è estro, non c’è narrazione, non c’è niente di niente. Sole tette e culi a giustificare l’esistenza di questa pellicola.

I personaggi che dovrebbero essere hippies sono in realtà vestiti come teddy boys, con camicie da fighetti e pantaloni da gagà, le ragazze in eleganti vestitini yeye, roba da non crederci. Gli unici elementi che interessano al produttore è che devono usare sostanze stupefacienti e praticare sesso libero. Punto.

L’unica sequenza che (parzialmente) si salva è quella finale del trip a colori di Alice, un minimo visionaria e creativa. Anche se cmq in questo ambito si è visto ben di meglio, anche con simili scarsi mezzi.

Immancabile il finale moralista e bacchettone, con Alice che non esce dal suo trip e resta ricoverata in manicomio con la famicia di forza per tutta la vita.

God bless America.