bellissimo
visto per la prima volta nel bluray Camera Obscura arrivatomi nel pomeriggio, si rimane estasiati
le critiche sulla trama mi sembrano un po’ oziose, è perfettamente in linea con analoghi gialli di buon livello
sono invece completamente fuori categoria le due protagoniste, ogni inquadratura in cui sono presenti ti ammalia!
la famosa scena vabè, non la commento neanche
molto belle anche le interviste di Brass, in particolare quella al figlio di Amadio
IL FILM - Benché non sia all’altezza di altri gialli coevi, il film è comunque notevole, e visto in queste condizioni ottimali risulta ancora migliore di come lo ricordassi (io ero fermo alla copiaccia analogica americana, che lo penalizzava moltissimo). Anche la celebre sequenza della palude è ben realizzata, e non sfigura affatto. E non credo di essere vittima di un punto di vista nostalgico. Da notare che questo film di Amadio, rispetto ad altri gialli italiani dell’epoca, appare più avanzato sul fronte sessuale, con particolare riferimento al tasso di morbosità e arditezza che lo caratterizza sia in superficie che in filigrana. L’ormai mitica sequenza lesbo Bouchet-Neri (al ralenti !) risalta qui in tutto il suo splendore, e credo che vista al cinema all’epoca della sua prima apparizione dovesse costituire un’esperienza sconvolgente (non esagero…) per lo spettatore-tipo italiano di allora.
Due spigolature cinefile piccole piccole. La prima: l’apparizione di Bruno Alias, che qui ha un ruolo parlante, nelle solite vesti di un ospite a un party domestico (no Alias no party, come diceva spiritosamente qualcuno). La seconda: Umberto Raho, che pronuncia pochissime battute, è doppiato dall’ex-cantante Gianni Marzocchi, specializzato all’epoca nel dare voce ai personaggi gay (memorabile quello di La morte accarezza a mezzanotte). Era uno dei miei doppiatori CD preferiti, e l’ultimo suo doppiaggio prima della morte prematura dovrebbe essere stato quello in Flash Gordon.
L’EDIZIONE CAMERA OBSCURA – Che dire? Master magnifico, spettacolare. Colorimetria perfetta, anche l’audio mi è sembrato assolutamente irreprensibile. Ho cercato di trovare il proverbiale pelo nell’uovo, ma non ci sono riuscito. E mi è solo aumentata la rabbia al pensiero delle operazioni cialtronesche che dobbiamo sorbirci con la maggior parte delle etichette italiote.
Comparto extra: ormai tutti sappiamo che le featurette Freak-O-Rama sono quanto di meglio, in termini assoluti, venga prodotto al mondo in questo settore, e i miei elogi sono quindi del tutto superflui. Belle tutte e tre le interviste, e in particolare (ma solo per la novità) quella al figlio di Amadio. Volevo raccontare una storiellina che sapevo sull’attore Nino Segurini, ma Amadio me l’ha bruciata raccontandola lui nella relativa featurette… Questo per dire che le interviste di Federico riescono a coprire anche aspetti marginali della sfera cinefila. Ammiro (e un po’ invidio) le capacità maieutiche che mette in opera con i suoi intervistati. Ma basta con i complimenti, altrimenti sembra uno spot. Prima o poi un motivo per una critica negativa giuro che lo trovo…
Il film lo devo ancora vedere, e mi auguro di farlo al più presto nell’edizione CO. La recensione “globale” del sommo Napoli già mi mette di buonumore…
P.S. Al solito, devo fare il cagacazzi per quanto riguarda il doppiaggio: prima di morire (a soli 56 anni…) nel 1990, Marzocchi (che per me resterà indelebile come voce di Keir Dullea in 2001) fu attivissimo per tutti gli anni '80. Memorabile il suo lavoro, per esempio, su Kurtwood Smith in “Robocop”, anno 1987, nonchè Robert Loggia in “Scarface”. Il suo ultimo doppiaggio, invece, fu quello su Dick Van Dyke nel “Dick Tracy” di Warren Beatty. Solo per la precisione, Andrea carissimo…
Visto sabato sera, poche ore dopo che mi è stato consegnato (da un forumista mio concittadino, persona carissima…) il br CO. Intanto, ennesimo prodotto ineccepibile (immagine pulitissima, audio limpido), perciò tanto di cappello a Brass e ai suoi soci che impiegano tempo e denaro per il recupero di certi titoli che altrimenti resterebbero “lettera morta”. Per quanto mi riguarda, lo dico francamente, il film di Amadio era del tutto sconosciuto. E venendo appunto all’opera in sè, ci troviamo davanti a un giallo riuscito, con ambientazioni e facce giuste. La scena lesbo fra le protagoniste? Bè, l’ho sicuramente apprezzata, ma avrei gradito un pizzico di…“morbosità registica” in più. Sì, perchè Amadio, senza essere un Welles o un Kubrick, è tutt’altro che uno scalzacani da “buona la prima”, ci sa fare, gira con perizia, crea una certa atmosfera e suspense, semina qua e là dubbi nella trama, ma…pur non lesinando nelle nudità delle bellissime attrici a disposizione (la Bouchet o la Neri? Non saprei chi è la meglio…), non ha quel lato “sleazy” che mi rende simpatico certo cinema italiano d’epoca. Dirò di più: se tutto fosse all’altezza della lunga scena della palude, il risultato sarebbe ottimo, come minimo. Invece è “solo” buono, e peraltro invecchiato piuttosto bene, come un sapido vinello (vien da aggiungere veneto, data la collocazione a Venezia e dintorni della storia…). Venendo al reparto attoriale, tutte scelte valide, non solo esteticamente: la coppia Neri e Bouchet (rispettivamente doppiate da Rita Savagnone e Vittoria Febbi) convince anche coi vestiti addosso, e il migliore tout court è senz’altro Farley Granger, di casa nei “generi” nostrani di allora. Doppiato con consueta bravura da Sergio Graziani, l’attore americano è un piccolo capolavoro recitativo dove si alternano fascino, fragilità e ambiguità. Un pò “camp”, a volte (anche se questo fa parte dei…veri “gusti personali” di Granger), ma senza disturbare, anzi. Riassumendo brevemente: pollice in su, al br e al film.
L’ho trovato interessante e ben diretto come film. Un degno prodotto riuscito, come dice Zardoz.
Devo ammetterlo, ho un debole per i Thriller ambientati a Venezia (città carismaticissima e capace di dare più volti, talvolta solari talvolta lugubri allo sviluppo di una storia qualsiasi, sia essa horror o sentimentale). Questo piccolo gioiellino del sottobosco italico convince. Da amante di una certa musica, sento il dovere di caldeggiare la colonna sonora… A tratti easy listening a tratti psichedelica…
Anch’io l’ho trovato ben girato da “Padre” Amodio questo lungometraggio. Per il resto invece mi ha annoiato a tratti, troppo lento e sceneggiatura di Amodio inscì inscì. Curioso infine come tra i pochi caratteristi presenti, ci siano contemporaneamente uno dei volti più interessanti (lo scugnizzo Dino Mele) e uno dei più anonimi (Nino Segurini) del cinema italiano. Come fosse entrato quest’ultimo nel cinema, non essendo nemmeno espressivo come recitazione faccia banale a parte, resta un mistero…
Una curiosità riallacciandomi al commento di Andrea sopra: ma il bravissimo Marzocchi era (dichiaratamente o no) gay? davvero indimenticabile la sua voce: calda, pastosa e (direi) molto nasale…per chi non l’avesse presente guardate sotto un bel video di montaggio del maggio 2017, poco visto sfortunatamente
Segnalo che su Amazon UK il BD dell’albionica 88 Films è in offerta nuovo a £ 7.99, la versione DVD a £ 5.99 ! Come altri titoli loro con audio italiano, vedi Anthrophopagus (la seconda edizione loro riveduta e corretta)…
Ecco, ed io ne ho approfittato per prenderlo, così impari… . Le ottime recensioni imponevano l’acquisto.
Disco arrivato un paio di giorno fa, appena visto. Allora, musiche splendide, ambientazione non da meno, comparto attrici super, girate molto bene diverse scene (la caccia, la palude, la scena saffica), il giallo in sè però non mi è piaciuto più di tanto. E poi, anche un duro come me aveva intuito che Rocco avrebbe “salvato” al momento giusto la bouchet memore di quando lei lo aveva curato al dito . Resta comunque una buona prova registica di amadio ed il film merita una sufficienza piena. Abbastanza cruda (in tutti i sensi ) la scena dell’anguilla inchiodata al tavolo e tagliata viva, oggi probabilmente non permetterebbero di girarla…
Visto il week end scorso nella versione 88 Films (sub escludibili per la cronaca).
Il film non mi è dispiaciuto affatto, nonostante il giallo a “tinte erotiche” (quelli dove tutti trombano con tutti o almeno ci provano per intenderci) non è il mio genere.
L’investigatrice Bouchet è credibile: non mette a repentaglio la sua vita ogni 5 minuti per poi uscirne non si sa come.
L’intreccio è valido e non banale e l’ambientazione veneziana ovviamente dona quel qualcosa in più.
Anche se il mio giallo lagunare preferito resta Solamente Nero sono pienamente soddisfatto dell’acquisto.
Recuperato anch’io grazie al dvd 88 Films, preso su amazon a poco più di 10 euro, mentre il bluray attualmente sta a 35€: a quella cifra se lo possono tenere. Master molto buono così come i colori, tranne forse nella scena lesbo dove sembra ci sia una sorta di grana, immagino in quanto parte del film reinserita per l’occasione.
Il film non è certo un capolavoro ma è indubbiamente molto godibile e un po’ diverso dai thriller nostrani dell’epoca. Belle alcune soluzione registiche di Amadio, come il dialogo su cui scorrono le immagini dei palazzi riflessi nella laguna oppure tutta la lunga sequenza della caccia all’anatra.
Passando al cast: buona la prova di Granger, che qui sembra più in palla rispetto ad altre sue performance degli anni 70; splendida Rosalba Neri alle prese con un personaggio ambiguo a più livelli, che - per me - vince alla grande la sfida con Barbara Bouchet, sia sul lato recitativo che su quello “fisico”, sfoggiando un corpo molto più tonico e sodo rispetto a quest’ultima, che ricordavo molto più snella lì “dove non batte il sole”.
Tra gli extra ho trovato abbastanza inutile la presenza di ben due contributi imperniati sulla Bouchet, peraltro entrambi in inglese e imbarazzanti a livello di resa audio/video: capisco che abbiano pensato potessero far più presa sul pubblico anglofono, ma fossi stato uno dei responsabili della 88 films, dato che hanno fatto 30 acquistando l’ottimo extra Freak’o’rama con i ricordi di Rosalba Neri relativi alle riprese del film, avrei fatto 31 acquisendo pure la featurette con il figlio di Amadio (presente nell’edizione Camera Obscura), decisamente più interessante e ricca di informazioni riguardo la pellicola in questione.
Un’ultima notazione relativa alla colonna sonora di Usuelli: nonostante la buona fama che la circonda (e una mia vecchia recensione positiva risalente ai tempi in cui fu ristampato il cd dalla Beat Records), durante la visione del film non l’ho trovata così efficace e gradevole come molti di voi che mi hanno preceduto. Mi è sembrata abbastanza ripetitiva, incluso il dettaglio del “sexual” martellante che caratterizza la scena della “violenza” da parte del pescatore: secondo me non c’era bisogno di quella parola ripetuta all’infinito per fare uscire di senno il personaggio interpretrato da Martinovich e sarebbe potuta bastare una musica ipnotica anche senza la parte vocale.
Esiste pure una mia featurette con la Bouchet, in Italiano e realizzata in maniera professionale, presente sia nell’edizione francese che in quella tedesca.
Me lo ricordo, anche perché conosco bene il retroscena di quella intervista
Ma naturalmente immagino che quelli della 88, avendo già due contributi (benché non certo memorabili) con la Bouchet, per risparmiare avranno pensato che potevano farne a meno, mentre invece l’intervista ad Amadio Jr., imho imprenscindibile, sarebbe stata cosa buona e giusta da parte loro richiedertela come hanno fatto per quella con Rosalba Neri.
Ah ok, del resto era solo una mia interpretazione del tutto ipotetica su come pensavo potessero aver ragionato quelli della 88 nella scelta degli extra
Ho trovato lo screenshot di una rivista francese con un paio di immagini dal film e sotto scritto “Barbara Bouchet et Patrizia Viotti dans ‘Replica di un delitto’ (S. Amadio)”.
Probabilmente “Replica di un delitto” era un titolo provvisorio, di lavorazione; non l’ho trovato scritto da nessuna parte in rete, mi sembrava utile segnalarlo, come curiosità.
E finalmente l’ho visto anch’io qualche sera fa, una delizia. Bouchet + Neri + Granger + la laguna, che altro chiedere? Ah, la OST con Sexual. Concordo con A.N., vedere una scena come quella saffica su grande schermo nel 1972 dev’essere stato qualcosa di sconvolgente…
Master impeccabile, dopo qualche minuto ho visto che il labiale corrispondeva all’Inglese e me lo son quindi visto in originale. Ma gran film, di quelli da far vedere agli amici quando ti chiedono “ma che è il genere?”.
Non che mi piaccia spoilerare ma il tal Segurini, con la complicità di Amadio, daranno vita a un finale da “scuola di cinema”. Il Segurini, dopo aver accompagnato la Bouchet alla stazione, improvvisamente sparisce per qualche secondo per andare a comprare una scatola di cioccolatini. Il treno però è già partito e lui resta con i cioccolatini in mano e una faccia da pesce lesso. PURO TRASH
è tra i partecipanti all orgia in casa di rosalba,si vede per pochis econdi,vestito ,mi pare fa un complimento alla bouchet che arriva in salotto…tra l altro li in mezzo colpiva perche gli altri partecipanti all ammucchhiata erano molto piu giovani di lui