All'attenzione del moderatore

scusami se mi metto un pò avanti ma tra domani e domenica sono un pò impestato

ANCONA… ANCONA…
VAFFANCULO !!!

:pollanet:

ANCONA ANCONA

RIVAFFANCULO

òòòòòòòòòòòò òòòòòòòòò

òòòòòòòò òòòòòò òòòòòòò

A faccia ro cazz… :o

piccola nota di colore oggi ad ancona contro i papa boys hanno segnato tali Cardinale e San sovini :-p:pollanet::D:rolleyes::drugo::tuchulcha

La legge del contrappasso. :smiley:

Lo sapevo che il tuo topic era uno sporco trucco, ma tu, mio gitano amico sei avvezzo a certe cose…
Che cazzo ti devo dire? All’andata abbiamo vinto noi, al ritorno voi.
Certo che con un portiere normale, ieri col cazzo che i rom vincevano. Credo che anche in parrocchia, se un portiere prende due gol così, il sacrestano gli rifila una testata in pieno volto con il chiaro intento di stordirlo a morte.

Per tirarmi su, sto cantandomi una canzoncina…

Il 25, giornata storta, il pescarese torna con la testa rotta, brutti bastardi, noi torneremo e dalla curva un’altra bomba lanceremo…

PESCARA MERDA E PESCARA MERDA, PESCARA MERDA E PESCARA MERDA…

àbbellobbello

all’andata avete vinto contro una squadra di ragazzini che il più anziano poteva essere il figlio di balotelli, mò se vi ritrovate il portiere, portiere paperino…

…mentre tu pari tua moglie fa un bocchino

saranno poi cazzi vostri che mica possiamo fare sempre beneficienza eh!!

e comunque sugli spalti, all’andata come al ritorno e a voi e ai vostri compagni di merende sambaroli, vi si è fatto vedere chi sull’adriatico regna e comanda e chi fa lo spettatore…

ahahah priceless questa!

Polla Ti Adoro!!!

Sì, ma io qua voglio vedere il sangue. Cazzo.

Sta a sentire maledetto ricetta-oro, il vostro ciclo è un pezzo che è finito per cui levatevi il nuvenia.
Sugli spalti comandate soltanto nella vostra fantasia. Io le uniche due volte che ho visto pescaresi in faccia, la faccia l’ho vista per mooolto poco, dopodichè da cafoni qual sono i tuoi degni compari han dato subito le spalle.
Fatti raccontare della poco onorevole fuga dei “temutissimi” Cherokee in quel di Ancona nel nei '90. Cazzo da P.zza Diaz a P.zza Cavour in un tempo record!
E qui non sono chiacchiere da bar, io c’ero.
Potrei anche citarti anche un’episodio di un paio d’anni fa. Noi in ritorno da Sassuolo becchiamo un pulmino da 9 di pescaresi. Scende il mio amico Giallu dal pullman, cinta in mano verso di loro. Và osservato che a parte il già citato Giallu e io (sceso dietro di lui), il resto del pullman era composto da tifosi del coordinamento (per comodità a volte con la mia ballotta viaggiamo con loro). Uno dei rom, credendo di spaventare fa: “Butta via la cinta, facciamo a mani nude, da uomini”. Giallu con tutta calma risponde (dopo aver gettato la cinta a terra): “Mi inviti a nozze, adesso vè 'mazzo a tutti e nove”. Dopodichè i pescaresi risalgono sul pulmino e ripartono.
E questa bello mio è reatà ed è dedicata a te e tutti i fanfaroni.:smt039
Con affetto.

seeeeeeeee qua stiamo a livello di mio cugggino una volta mi ha raccontato che è morto

non a caso peraltro ho specificato “sugli spalti” onde definire ciò che accade davanti a qualche migliaio di persone ed è oggettivo, non le robe da autogrill che sembrano le elezioni che vincono sempre tutti

hai da postare qualcosa di significativo? io sì, appena riesco lo faccio :pollanet:

No, non siamo a livello di tuo cuggino, proprio perchè IO ho il vizio di parlare di ciò che ho vissuto in prima persona, cmq…
Sugli spalti i pescaresi avevan 3 fumogeni e una bomba carta. Un pò pochino per spadroneggiare… E poi oggi mi interesso ben poco di certi fatti.
Per curiosità, quante volte sei stato al Dorico o al Del Conero a seguire la tua squadra???

Ciao Picchio saluti dall’Adriatico…

:nelson:
:nelson:
:nelson:

non infierisco solo per quello che t’è successo ieri mattina

IL MATRIMONIO TRA L’ANCONA CALCIO E IL CENTRO SPORTIVO DEI VESCOVI FINISCE IN TRIBUNALE: SI LITIGA SUI SOLDI – L’INIZIATIVA ERA NATA PER “PURIFICARE LO SPORT DAL BUSINESS”…

commento: Doveva «pacificare il calcio professionistico e purificarlo dal business», ma ora è guerra di denari sul «progetto soccer» benedetto dal Pontefice. In ottobre la firma al Pontificio oratorio San Pietro dell’accordo tra l’Ancona (in lotta per la promozione in serie B) e il Csi (Centro sportivo italiano) collegato alla Cei, la Conferenza episcopale italiana (i vescovi). Poi l’udienza in Vaticano e la consegna a Ratzinger della nuova maglia della società marchigiana, personalizzata col nome del Papa. Con tanto d’appello del segretario di Stato, Tarcisio Bertone, «a cogliere la valenza educativa dello sport, fattore di autentica promozione umana», prima dell’amichevole tra l’Ancona e le All Star ClericusCup, selezione dei migliori atleti del Mondiale pontificio per seminaristi e sacerdoti. Le partite della «squadra del Papa», col logo Csi sul petto, finirono sulle tv di tutto il mondo, accompagnate da proclami per lo «sport etico» e dal codice di comportamento per i giocatori: niente scorrettezze o insulti in campo, pena prestazioni di volontariato obbligatorie. Carte bollate Appena quattro mesi e già si profila il divorzio, con carte bollate, litigi sui soldi, scambi d’accuse, richieste di risarcimenti. «Siamo un’associazione seria, senza risorse non possiamo operare, le belle parole non bastano, servono i fondi», tuona EdioCostantini, presidente nazionale del Csi che punta l’indice contro l’Ac Ancona «per non aver supportato economicamente, come avrebbe dovuto fare, le attività e le iniziative del progetto». E ciò, attacca il Csi, «pur avendo regolarmente percepito gli introiti pubblicitari, di cui dispongono, per entità, poche società, non solo di C1 ma anche delle serie maggiori». Insomma, se la famiglia di Sergio Schiavoni e i soci milanesi del club biancorosso non metteranno mano al portafoglio, «la fine del “progetto soccer” sarà purtroppo inevitabile e ognuno si dovrà assumere le responsabilità e le conseguenze di questo inopinato insuccesso», annuncia una nota del Csi. E pensare che la discesa in campo della Chiesa nel rettangolo verde puntava proprio a una svolta moralizzatrice «come antidoto alle derive più discutibili del fenomeno calcio: commercializzazione e tecnicismo esasperati, perdita di senso del limite, diluizione dei valori basilari dello sport». Per la prima volta nella sua storia, il Csi, fondato dall’Azione Cattolica e i cui responsabili ecclesiali vengono nominati dalla Conferenza episcopale, era entrato nello sport professionistico per fare dell’Ancona «il laboratorio di un nuovo modello di gestione finanziaria, ispirato alla trasparenza e al concetto di sostenibilità, flessibilità del vincolo da cartellino, diffusione di un’autentica cultura sportiva, apertura del club a finalità sociali». In pratica, da piazza delle bufere giudiziarie dei presidenti Edoardo Longarini ed Ermanno Pieroni a squadra dei preti, tanto che l’arcivescovo di Ancona, Edoardo Menichelli esultò «per un modo innovativo di moralizzare il calcio e per una positiva assunzione di responsabilità mirata a riportare un po’ di etica in un settore professionistico in grave crisi di valori». Il Csi voleva fare dell’Ancona lo strumento per rendere il calcio «educativo, non più ancorato ai valori esclusivamente economici delle logiche di mercato». Peccato che adesso è proprio sui soldi che si infrange il «progetto soccer». Patti infranti Il Csi imputa al club marchigiano di non aver rispettato i patti, mentre per la società a essere inadempiente è proprio il Csi che aveva garantito di portare ad Ancona sponsor per un un milione e 250 mila euro. «Quest’anno sono arrivati solo 450 mila euro dall’Italiana Assicurazioni (600 mila il prossimo anno), tanto che ora dovremo ricapitalizzare la società». I soldi trovati finora dal Csi sono serviti alla gestione tecnica, al lancio dell’iniziativa e agli stipendi dei calciatori. Le quote dell’Ancona sono divise in parti uguali (20%) tra la famiglia Schiavoni (che in ottobre proclamava con orgoglio: «Siamo stati scelti dal Csi per la nostra pulizia, la specchiata moralità e la fede religiosa»), l’imprenditore trevigiano Alessandro Fassina, il finanziere milanese Ugo Colombo, la banca on-line Twice e una cordata legata al banchiere Enrico Petocchi. «Il Csi reclama pure la sua quota per la mediazione nelle sponsorizzazioni - spiega Sandro Angeletti, voce del tifo biancorosso - e mentre litigano sui soldi la squadra è scivolata dal primo al quinto posto, vincendo due delle ultime 13 partite. Ora la società intende querelare il Csi per diffamazione». Niente male, come tentativo di eticizzare il calcio.

E allora? Non potendo controbattere su certi fatti, me ne tiri fuori altri?
Sai benissimo quanto cazzo possa interessarmi di tali vicende.
Qui si parlava di tifosi.

à drù ma di che vuoi che ti parli

negli ultimi 5 anni sono riuscito ad andare allo stadio 2 volte 2, una volta l’anno scorso all’adriatico quando mi innamorai di ciro a papà che parò un rigore e la volta prima un paio di anni fa quì a bologna, stop, inizio ad avere problemi pure a scendere giù di casa per andare dal tabacchino

non sono più er ghepardo di una volta e tanto meno un uzzell di bosco come te che poco deve rendicontare a chiunque

oramai tra il rifiuto a prescindere di sky e la serie di appartenenza della mia squadra placo la mia malattia calcistica tra televideo e internet, spero per la prossima vita

Polla mio, hai proprio ragione… Un bacio al mio pescarese preferito:hug: